Pov Lauren
- Ok, bene –
Dissi all'improvviso.
- Ce lo ricorderemo insieme. Eri a cena con Shawn, hai bevuto molto, troppo vino. Eri ubriaca, davvero tanto ubriaca e anche lui –
- si questo lo so vai avanti –
Sapevo che il suo tono acido in realtà nascondeva la sua troppa ansia incontenibile ma mi infastidiva lo stesso.
- La finisci di parlarmi così. E' difficile anche per me da dire –
Capì di stare esagerando e lasciò andare un tantino di ansia smettendo di stringersi le mani ormai bianche e sospirando scrollandosi le spalle.
- scusa.. non amo ubriacarmi, non mi controllo quando.. –
- Lo so –
Dissi sorridendo. Poi deglutii rumorosamente senza volerlo. Come avrei dovuto dirglielo? Come avrebbe reagito? Infondo era stata lei a dare quel bacio? Stavo sudando freddo, ma mi costrinsi a rimanere calma e ad andare avanti.
- Siete venuti qui. Io stavo.. leggendo- dissi mentendo spudoratamente. Se non ricordava le mie lacrime versate su quei video imbarazzanti sarebbe stato solo meglio.
- E tu e lui siete entrati in camera senza notarmi. Tu .. tu hai iniziato a .. toccarlo.. più o meno –
La vidi trattenere il respiro. Iniziò a tremare e mi venne il naturale istinto di prenderle la mano ma lo trattenni controvoglia sapendo che non sarebbe stato il caso.
- Ho fatto rumore.. per.. per sbaglio e voi mi avete vista.. –
Camila non riuscì più a trattenere la fondamentale domanda che le ronzava nella testa. Con le mani che tremavano ancora, mi interruppe
- L'abbiamo fatto Lo? Io e Shawn siamo andati a letto? –
L'aria sembrò fermarsi, come il suo respiro. Le risposi velocemente temendo che potesse sentirsi male.
- No. No non lo avete fatto. Lo hai cacciato dalla stanza dicendo di volermi parlare Camz. Mi hai detto un sacco di cose.. –
Speravo che stesse meglio dopo l'informazione su Shawn ma si congelò ancora più di prima. Rimanendo immobile, sospesa su quel letto, come se non avesse un peso. Non riusciva più a muovere un muscolo, e dubito che stesse respirando.
Scese un silenzio carico di tensione. I suoi occhi puntavano una parte di spazio indefinita alla mia sinistra. Sembrava aver appena ricevuto la notizia peggiore che potessi darle. Mi chiesi se quando le avessi detto del bacio, sarebbe svenuta.
- Cosa ci siamo dette? –
Ruppe il silenzio con una vocina minuscola, un sussurro. Il suo tono di voce era orribile, sembrava stesse per vomitare, per piangere o per impazzire. O tutt'e tre insieme.
- Mi hai detto di chiamarti Camz sempre, che odi quando ti chiamo in altri modi anche se non lo dai a vedere. Mi hai detto che ti sembravo gelosa –
Risi leggermente prima di continuare. Osservai tutte le sue espressioni e i grossi lacrimoni che le stavano invadendo gli occhi mentre parlavo. Annuì piano, molto lentamente, sempre con lo sguardo perso. Sorrise appena, stava ricordando.
- Mi hai detto che io non posso capire l'inferno che tu hai passato per tre anni, hai pianto sulla mia spalla dicendomi di fermarlo –
Deglutì mentre grosse lacrime le scesero dalle guance bianche.