And the universe said i love you

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POV LAUREN

La guardai un attimo senza riuscire a riconoscerla. Il suo sguardo tremava sotto il mio. La vedevo visibilmente in panico, ma nonostante questo fu il momento in cui mi apparve davvero convinta di tutto. Di me. Di noi. Di questo. Era lì, con la coperta che le copriva le gambe, e la pelle d'oca che aveva indurito le su braccia scoperte. Il petto si alzava e scendeva sotto la scollatura che indossava, il suo collo in tensione lasciava intravedere le vene che le pulsavano lente, sommesse, nervose. Il suo corpo acquistò all'improvviso una presenza diversa. Divenne così vivo lì, così vero, così reale in quel momento, che mi paralizzai. Mi chiesi se non lo stesse facendo solo per farmi piace, se fosse davvero pronta, se si stesse mordendo quelle labbra carnose per voglia o solo per la paura di amarmi fino in fondo, e questa volta sul serio.

Deglutii a fatica consapevole di essere stata affidata al compito più difficile che potesse darmi il destino. Prendere Camila, la mia Camz, e portarla con me fino a farla donna, finchè non avesse capito davvero che l'amore, il nostro amore non era catalogabile. Non era giudicabile, o perseguitabile. Noi eravamo solo l'amore che ci donavamo. Quel gesto, quello che l'avrebbe schiusa come un fiore, doveva essere l'emblema di un amore che va oltre i confini. Doveva farle capire una volta per tutte quello che le stavo urlando da mesi e che la sua ottusa testa ancora non aveva accettato: mi ero innamorata di lei in quanto Camila non in quanto donna, e lei aveva fatto lo stesso con me, ne ero certa. E questo bellissimo e tremendamente spaventoso compito era spettato a me, e ne ero onorata. Le mie mani iniziarono a tremare mentre la mia mente vagava sul suo bellissimo corpo, mentre immaginava come avrebbe potuto toccarlo senza danneggiarlo, senza sporcarlo o renderlo volgare, ma al contrario voleva innalzarlo e lodarlo con tutte le forze che avrebbe avuto.

Mi passai una mano tra i capelli nervosa, e scossi la testa. Il problema non sarebbe mai stato il mio amore per lei, il problema era che alcune cose non si potevano improvvisare, e io non ero pronta. Non volevo rovinare tutto, non ora che quel suo sguardo sembrava immerso nella magia di quel momento, ma lo avrei fatto..

- Camila.. io.. non so cosa devo fare –

Dissi tremando involontariamente con la voce. Vidi i suoi occhi rabbuiarsi per un momento, come se non si aspettasse quella reazione da me. Come se si aspettasse che io la guidassi in tutto, mostrandole ogni singolo gesto che andasse fatto. Come fossi il suo tutor per un esame importante. Ma io non ne sapevo niente di questa roba. Avevo fatto tante volte sesso in vita mia, come era ovvio, ma questo..era diverso. E sinceramente non ne sapevo niente di donne, né avevo pensato di informarmi. Ero convinta che Camila non avesse ancora la forza per affrontare questo gesto. E invece ero io che mi scoprii improvvisamente fragile e impossibilitata a muovermi, in quell'esatto momento. Lo avevo sognato, agognato, desiderato, ma ora che me lo stava offrendo così realisticamente il suo amore, il suo corpo, il mio si era completamente paralizzato, e sembrava fossi io la persona senza alcuna esperienza tra di noi.

Lei continuava a tremare visibilmente e a respirare affannosamente.

- Devi solo.. andare avanti.. devi solo.. non fermarti –

Girai la testa di sbieco e feci una risata nervosa mentre i miei occhi continuava a guardare ovunque tranne che al suo corpo perfetto poco coperto anche con quel freddo.

- Che vuoi dire scusa? –

Lei trovò una forza inaspettata e si mosse verso di me con un rapido movimento. Mi sorrise e prese la mano nella sua. La sentii calda e mi diede un brivido intenso a tutto il corpo. Mi rassicurò come nessun'altra cosa al mondo

- Non hai mai desiderato.. sfiorarmi il corpo, insomma.. toccarmi –

Le osservai le labbra rapita mentre si muovevano piano, pronunciando quelle parole con una sensualità inconsapevole. Forse non si rendeva conto della reazione che quelle labbra gonfie e piene potevano dare al mondo. Ed era questa sua inconsapevolezza a renderla ancora più attraente ai miei occhi. Eppure in questo momento il suo tono non mi sembrava ingenuo. Mi sembrò invece che stesse cercando di provocarmi, ma forse era solo una mia impressione

Camren stole my CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora