Fault of the moon

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Nota 

Salve, questo capitolo è un po particolare. Mentre lo leggerete verranno citate delle canzoni o che mi hanno fatto pensare a Camila e Lauren, o che sono uscite in quest'ultimo periodo scritte da loro, diciamo che io ho immaginato da cosa potessero essere nate. Per comprendere meglio il senso del capitolo, e in che modo le ho citate all'interno del testo, vi consiglio vivamente di leggere la traduzione e di ascoltare la canzone quando lo scriverò. Detto questo, buona lettura, e spero davvero di aver integrato bene il significato di quelle canzoni nella mia storia.

Pov Lauren

Era sceso un freddo silenzio nella stanza. Sul mio polso bruciava quel cuoio maledetto. Infondo non avevo mica chiesto tanto. Una vita intera, una vita intera di misteri, di bugie, di pensieri. Una vita a credere a chissà quante storie su quella bambina cubana, e ce l'avevo sempre avuta accanto.

Eppure non avevo chiesto tanto alla vita, quasi nulla. Non mi era stato concesso nemmeno quello.

Lo sguardo di Lucy, che conoscevo in ogni sua minima sfumatura, lo vidi perso. Come se anche lei sperasse che quella piccola verità fosse solo un incubo. Forse voleva solo risvegliarsi in quell'aereo abbracciata alla mia spalla, con l'espressione rilassata di un bambino. Mi erano chiari oramai i sentimenti di Lucy. Ero stata un'ingenua, una cretina a non accorgermene. Ma chi volevo prendere in giro.. me n'ero accorta benissimo. Ignoravo il problema, lo rimandavo. Lucy era ancora innamorata di me. E io lo sapevo. Conoscevo il suo carattere schivo, il suo diventare la più stronza del mondo quando venivano messe in palio le cose che più amava al mondo. Dovevo saperlo che ero tra quelle. Dovevo saperlo che avrebbe visto Camila come la peggiore minaccia. Avevo chiuso gli occhi per non vederlo.. e allora avrei dovuto intuirlo dai battiti accelerati del suo cuore. Avrei dovuto fare qualcosa.

E adesso pure questa. Non avevo chiesto niente di male alla vita. Solo una cosa. Una. Volevo solo che..

Ma oramai era tutto così incasinato. Ora nella mia mente si delineavano i tratti di quella bambina. Ora il grande cerchio si era chiuso e ricollegavo tutto ciò che avevo sempre saputo. Ora ripensavo alle mille volte in cui e io Lucy avevamo usato quell'oggetto per volerci bene, per legare le nostre anime. Quel bracciale.. era l'unica cosa rimasta sul corpo nudo di Lucy, quel pomeriggio. Alla luce arancione di quel tramonto il cuoio sembrava brillare. Ed era sempre stato suo.. era sempre stato della mia Camz.

Il destino questa volta mi aveva tirato un colpo basso. Questa volta avrebbe potuto accontentare la mia richiesta. Era solo una. Volevo solo che questi due universi della mia vita rimanessero separati. Volevo solo che Lucy fosse un mondo, e Camila un altro. Volevo che la Lauren bambina che ero stata con Lucy non si mescolasse con quella Lauren cantante che nemmeno riconoscevo più sulle copertine dei giornali. Volevo che quel lato di me lo conoscesse solo Camila, che conoscesse le mie debolezze di donna, che conoscesse le mie difficoltà, la vera me. Volevo che Lucy vedesse invece ancora la spensieratezza di bambina, i dubbi su un futuro che oramai era certo.

Volevo che Lucy continuasse ad amare la scintilla dentro i miei occhi ingenui che si affacciavano al mondo.

Volevo che Camila vedesse oltre quella scintilla scoprendo quelle debolezze che anche me stessa non era stata mai in grado di scoprire.

Due universi. Due mondi diversi. Due realtà così distanti. Due persone così diverse, Lucy e Camila. Due Lauren così diverse.

Un gesto istintivo mi portò a strapparmi il bracciale dal polso. Stavo per buttarlo per terra ma mi resi conto che era un oggetto troppo importante per Camila e non potevo più farci ciò che volevo.

Camren stole my CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora