Heart and reason

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POV CAMILA

Premetti il pulsante del citofono calmando anche l'ultimo fremito che percorse le mie mani non appena mi ritrovai davanti a quel portone. Lo avevo visto solo una volta in vita mia, e volevo scordare la paura che in quegli attimi aveva attraversato il mio cuore. Mi aggiustai la gonna fin troppo corta che cingeva e fasciava tutto il mio corpo dal busto in giù, una camicia sottile e semitrasparente copriva invece un reggiseno pizzato forse troppo in mostra per i miei gusti. Ma quel vestiario così eccentrico era quasi d'obbligo per il party di stasera.

Bussai ancora una volta poi mi volta verso l'auto dove le altre compagne di band e Big Rob attendevano una risposta.

- Non risponde –

Urlai al viso contratto dall'impazienza di Big Rob, sbuffò e buttò la testa verso lo schienale dell'auto. Barcollai un po' a disagio sui miei tacchi alti. Lessi la targhetta ripetute volte "Lauren Jauregui". Decisi di fare un ultimo tentativo. Bussai più forte e quasi immediatamente la voce roca e calda uscì meccanica dal citofono.

- Si chi è? –

Istintivamente mi paralizzai ma ripresi in pochi secondi il controllo del mio cuore. Quelle erano le prime parole che ci rivolgevamo da quel messaggi a Tokio.

- Sono Camila –

Sentii il suo cuore fermarsi. Un silenzio tombale scese nel dispositivo elettrico. La vedevo alle prove, la vedevo quando eravamo insieme, Lauren stava soffrendo giorno dopo giorno, sapevo di essere io l'artefice di tutto. Ma questa volta non la poteva salvare. Questa volta non era qualcosa che io avevo provocato, questa volta per quanto il suo dolore mi spezzasse il cuore, non avevo i mezzi per ricostruire il suo.

- Sono qui con le altre, con Big Rob, dobbiamo andare sei pronta? –

Sentii una voce di uomo chiamarla da casa sua. Il sangue mi si congelò ancora di più nelle ossa. No. Non starà per caso di nuovo ricominciando a fare quello che aveva fatto per tutti quei mesi a causa mia? Chi era, Brad? Un altro cretino? E se fosse stata ubriaca? Non poteva comportarsi così, non poteva ricattarmi in questo modo, perché di ricatto si trattava. Non poteva costringermi a salvarla solo perché si buttava in un burrone ogni volta che provavo a far valere un mio diritto. La paralisi si trasformò in rabbia. Cercai di cogliere i segnali di qualche tipo di sballo nella sua voce.

Se avessi seguito il mio istinto, mi sarei levata i tacchi scomodi e avrei corso per tutte le scale fino a raggiungere il suo appartamento, avrei sfondato la porta anche con la mia flebile forza, avrei trascinato fuori quello sconosciuto dal letto di Lauren e l'avrei stretta al mio petto, l'avrei abbracciata con quanta forza mi era rimasta nelle braccia. Le avrei fatto capire che anche il suo dolore sarebbe finito prima o poi. Tutto finiva nella terra. L'amore, il dolore. E tutto ricominciava. Era un ciclo.

Ma se avessi dovuto ragionare con la testa mi sarei dovuta impalare a quel marciapiede e avrei dovuto ingoiare dentro tutta la mia gelosia, e la mia voglia di vedere sorridere quella creatura perplessa al citofono.

Se avessi voluto rispettarmi fino all'ultimo avrei dovuto odiare Lauren, avrei dovuto lasciarla perdere, smettere di pensarla. Ma per quanto avessi imparato ad amarmi, Lauren non riusciva ad uscire dai miei dolci sogni e dai peggiori incubi. Non mi odiavo più per questo, ma non riuscivo ad accettare che il mio cuore e la mente fossero sempre perennemente in conflitto. Per una volta avrei voluto che uno dei due cedesse la presa. Ma il cuore testardo continuava a ripetermi che nello sguardo di Lauren leggeva ancora un sincero amore che non riusciva a morire. E la mia testa controbatteva facendomi tornare alla mente il bacio leggero che Lauren e Lucy si erano scambiate nella penombra. E ogni volta a quell'immagine il dialogo tra cuore e mente si concludeva con un coniato di vomito e lacrime, e la dovevo dar vinta alla mente che vittoriosa mi ripeteva di non fidarmi più di chi mi aveva fatto tanto soffrire. Il cuore schiacciato batteva in ritirata ma manteneva nei suoi battiti quella flebile speranza di farmi cambiare idea una volta per tutte prima o poi.

Camren stole my CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora