Capitolo Sei

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Luke era stanco. Il club aveva chiuso da circa mezz'ora e lui, e il ragazzo che lavorava con lui dietro il bancone, erano impegnati a sistemare le varie bottiglie di alcolici e a ripulire il bancone. Quella era l'unica parte che odiava del suo lavoro. Il dover rimettere in ordine dopo la chiusura. Per quanto strano potesse suonare alle orecchie della gente, a lui piaceva davvero il suo lavoro, certo gli orari erano quelli che erano, ma amava stare a contatto con le persone. Ed era impressionante quante persone si potessero conoscere con un lavoro del genere. Persone abitudinarie che frequentavano il club sempre, persone che ci andavano solo in specifici giorni, e turisti che capitavano lì per caso.
Ma quella sera si sentiva stremato, tant'è che non aveva nemmeno guardato più di tanto le varie ragazze che ci avevano provato. Voleva solamente andare a casa, mettersi comodo a letto e dormire.

Una volta finito di mettere apposto, guardò l'orologio, che portava al polso, segnava le cinque. Salutò i colleghi, recuperò la giacca dagli armadietti nella stanza sul retro e si avviò verso casa.
Aprì la porta dell'appartamento mezz'ora dopo, qualcuno parlava, seppur in tono sommesso, si guardò intorno, confuso, Brooklyn solitamente dormiva a quell'ora. Fu allora che notò la televisione accesa. Si avvicinò al divano, sorridendo quando si rese conto che la ragazza dormiva, in una posizione apparentemente scomoda. Cercò con lo sguardo il telecomando, individuandolo a terra, quasi sotto il divano. Lo afferrò, cercando di fare il meno rumore possibile, e spense la televisione. Brooklyn sembrava dormire profondamente, e indeciso su cosa fare, si ritrovò a osservarla. Indossava un pigiama rosa pallido con dei cuoricini disegnati sui pantaloni e un unicorno sulla maglietta. Si ritrovò a pensare quanto fosse carina e quanto sembrasse indifesa. Era quasi tentato di svegliarla in modo che potesse andare a dormire a letto, ma poi decise di lasciarla a dormire sul divano, in modo da non rischiare di farla innervosire. Andò però in camera sua e afferrò una delle coperte che teneva nell'armadio, tornò in salotto e la sistemò addosso alla ragazza.

Quando la mattina dopo si svegliò, Luke ebbe la sensazione di essere andato a dormire da si a no dieci minuti, e rimase sorpreso nello scoprire che invece era già mezzogiorno e mezzo passato. La poca luce che filtrava dalla finestra, al lato sinistro del letto, gli fece immaginare che fuori doveva essere una giornata grigia. Si tirò a sedere, passandosi una mano dai capelli, ormai appiattiti sulla testa, si sentiva ancora tremendamente stanco. Ma sapeva che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, così allungò una mano verso il comodino e afferrò il cellulare. C'era qualche notifica di facebook, qualche tweet, un paio di messaggi dei fratelli e poi un messaggio di Brooklyn. Erano una cosa talmente unica che lo sorprese, per poi aprirlo e leggere.

Brooklyn: "Grazie per stanotte! Non so a che ora tu sia tornato, ma comunque grazie! Avrei un enorme favore da chiederti, so che non è il tuo turno ma potresti andare a fare la spesa? Ho una riunione stasera e sicuramente mi tratterranno in ufficio, scusami davvero!"

Per qualche strana ragione si ritrovò a sorridere, nell'ultima settimana la ragazza si era rivelata più amichevole con lui, e si erano cominciati a conoscere meglio. Luke si alzò, dirigendosi in cucina, il suo stomaco gli aveva appena ricordato di avere fame, ancora con il cellulare in mano. Era vero, si erano dati una sorta di turni con la spesa, ma per Luke non era certo un problema occuparsene, anche se, in teoria, non toccava a lui.

Si versò una tazza di caffè, per poi rispondere alla ragazza.

Luke: "Era il minimo ... non sembravi essere troppo comoda sul quel divano. Comunque non ti preoccupare vado senza problemi, che tanto ho il giorno libero. Cosa manca?".

Appoggiò il telefono sul bancone della cucina e andò in bagno. La casa era così silenziosa e così perfettamente in ordine. Brooklyn odiava il disordine, questo Luke lo aveva imparato.

ROOMIES || L.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora