Capitolo Tredici

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Quando erano tornati a casa, dopo una cena anche troppo abbondante, Brooklyn aveva sfiorato le labbra del ragazzo e poi era sparita in bagno per farsi una doccia. Una volta fatto ed essersi asciugata i capelli, mentre Luke era in bagno a farsi a sua volta una doccia, aveva indossato il pigiama e si era messa sul divano. Luke l'aveva raggiunta non appena si era messo indosso il pigiama, come sempre rimanendo a torso nudo. Non aveva detto niente si era limitato a sedersi accanto a lei, circondarle le spalle con un braccio e guardarla mentre si metteva comoda contro il suo petto, mentre una puntata di How I Met Your Mother occupava lo schermo.

Erano rimasti lì per un po', ma quando Brooklyn si era accorta di non riuscire a tenere gli occhi aperti, aveva deciso di andare a letto. Aveva dato un bacio a Luke, che il ragazzo aveva prolungato più di quello che Brooklyn si era aspettata e poi se ne era andata in camera sua, sistemandosi sotto le coperte. Quando un'ora dopo era ancora lì sveglia, a contemplare il soffitto, si era resa conto che il sapere di avere Luke nella stanza accanto e di essere sola a letto le rendeva impossibile dormire. Così si era alzata, il pavimento freddo a contatto con i piedi le fece venire la pelle d'oca. La casa era silenziosa, e senza pensarci due volte si avviò verso la camera del ragazzo. La porta era accostata e lei rimase qualche secondo ferma a guardarla. E se fosse eccessivo? E se per Luke fosse stata solo una cosa di un fine settimana e via? Se per lui essere tornati a casa, a Londra, significasse mettere fine a quello che c'era stato? Ma decise di mettere da parte tutti le domande e i dubbi, e aprì la porta, cercando di fare il meno rumore possibile. Camera del ragazzo era immersa nel buio, ma Brooklyn conosceva quella camera come se fosse la sua, da tutto il tempo che ci aveva passato quando Shay viveva ancora con lei e visto che Luke aveva lasciato tutto come era, trovò il letto senza problemi. Quando i suoi occhi si abituarono al buio, vide la sagoma del ragazzo sul lato sinistro del letto. Era disteso su un fianco, con il volto rivolto verso la parte centrale del letto. Sembrava dormire, e una parte di lei non voleva svegliarlo, e fu tentata di tornare a dormire in camera sua.

- Che fai? Stai pensando a come uccidermi? – chiese senza aprire gli occhi. Brooklyn si portò una mano al petto, l'aveva spaventata. Non rispose, si limitò a girare intorno al letto e a prendere posto accanto al ragazzo, scoccandogli un bacio sul naso.

- Non riuscivo a dormire ... - ammise guardandolo, Luke aprì lentamente gli occhi e la guardò.

- Due giorni e già non riesci a fare a meno di me? –

- Abbassa la cresta Hemmings! – disse seria, facendo per alzarsi.

- Dove pensi di andare? – rise lui, afferrandole un polso e tirandola a se. – Resta –

- Devo svegliarmi presto per andare a lavoro domani e non voglio svegliarti ... forse era meglio se rimanevo in camera mia –

- Non m'importa, ora resti con me! – sorrise stringendola a se, senza lasciarle modo di scappare. – Buona notte! – le scoccò un bacio sonoro su una guancia, e Brooklyn si rilassò contro il petto del ragazzo, addormentandosi nel giro di qualche minuto.

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