Capitolo Otto

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Quando Brooklyn si svegliò quella mattina, ringraziò se stessa per aver preso in anticipo la giornata libera. La testa le faceva male, come se le fosse passato sopra un camion, il che significava che la sera prima aveva esagerato con l'alcool.

Ricordava poco e niente.

Ricordava di come Luke l'avesse "salvata" da un tipo viscido, che non le levava le mani di dosso. Ricordava di come Ashton avesse insinuato che a lei piacesse Luke. Ricordava di essersi divertita a ballare come un'idiota con Michael e Shay. Ricordava di essere tornata a casa con Calum, che era sicuramente più sobrio di lei.

Si girò su stessa, lasciandosi scappare un grugnito quando una fitta di dolore le attraversò la testa. Aprì un occhio, lentamente, trovandosi il viso di Calum a pochi centimetri dal proprio. Il ragazzo dormiva tranquillo, indosso ancora i vestiti della sera precedente. Brooklyn si tirò a sedere, lentamente, massaggiandosi una tempia. La stanza era immersa nel buio e regnava il silenzio.

Se c'era una cosa che odiava del bere era come si sentiva la mattina dopo. Reggeva bene l'alcool, non si prendeva una sbronza da tanto, ma indipendentemente dall'essere sbronza o semplicemente allegra, la mattina dopo era comunque una sorta di tortura.

Si guardò le gambe nude, indosso solo una maglietta, che da un paio di sere usava per dormire. Rimase ferma a letto per almeno dieci minuti, contemplando il soffitto, sperando di riuscire a riprendere sonno. Ma quando si rese conto di dover assolutamente in bagno, si alzò, cercando di non fare rumore, e uscì dalla stanza. Il pavimento era freddo a contatto con i suoi piedi nudi, e come sempre si maledì di non aver indossato delle pantofole. Il salotto, come il resto della casa era immerso nel silenzio, la porta della camera di Luke era ancora chiusa, segno che il ragazzo doveva ancora essere nel mondo dei sogni.

Il suo riflesso nello specchio, una volta arrivata in bagno, quasi la spaventò. Non si era struccata, il trucco le era colato cerchiandole gli occhi di nero, un leggero strato del rossetto era ancora presente sulle sue labbra e i capelli erano un completo disastro. Tirò lo sciacquone, rimanendo ferma in mezzo al bagno, indecisa su cosa fare. Alla fine optò per entrare in doccia. Si sfilò velocemente maglietta e slip, abbandonando tutto sul pavimento, e una volta aperto il getto dell'acqua calda, entrò in doccia chiudendo la tendina color lilla dietro di se.

Fu un tocca sana. L'acqua calda le massaggiò la pelle, rilassandola. Il mal di testa si attenuò, e iniziò a sentirsi di nuovo se stessa. Dopo essersi insaponata capelli e corpo, rimase ferma sotto il getto, lasciando che l'acqua le colpisse ogni centimetro della schiena. Un leggerò bussare alla porta la distrasse dai suoi pensieri.

- Broks? – la voce di Calum era carica di sonno, e più bassa di un'ottava. – Ne hai per molto? Avrei bisogno del bagno. –

- Un secondo! – rispose, chiudendo l'acqua. Uscì dalla doccia, fasciandosi il corpo in un asciugamano e i capelli in un altro. Recuperò i vestiti dal pavimento, e aprì la porta.

- Me la sto per fare addosso! – commentò Calum sorridendo.

- Giorno anche a te – rispose, scoccandogli un bacio su una guancia e lasciandosi scappare una risata. Lo guardò entrare velocemente in bagno e chiudersi la porta alle spalle. Lei sorrise e stringendosi nell'asciugamano andò velocemente in camera, prese i primi vestiti che trovò nell'armadio. Un paio di skinny jeans neri, che avevano visto giorni migliori, e un maglione bordeaux. Si pettinò i capelli, decidendo di lasciarli bagnati, lasciando che fosse l'aria ad asciugarli. Quando Calum entrò di nuovo in camera, Brooklyn era vestita e pronta a iniziare la sua giornata.

- Tu non lavori oggi? – chiese la ragazza guardandolo mentre si sdraiava nuovamente a letto.

- Turno di pomeriggio ... - Calum era già a occhi chiusi, la testa sepolta sotto il cuscino.

ROOMIES || L.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora