Capitolo Undici

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Luke si svegliò con le braccia intorno al corpo di Brooklyn, la schiena della ragazza contro il proprio petto, automaticamente strinse la presa, attirandola ancora un po' a se. Negli ultimi mesi si era svegliato tante, troppe, volte accanto ad una ragazza ma nessuna di quelle mattine era paragonabile a quella. Il semplice aver dormito con Brooklyn fra le sue braccia l'aveva reso di ottimo umore. Fu in quel momento, con il sole che filtrava dalle tende illuminando il pavimento ai piedi del letto, Brooklyn fra le sue braccia, le loro gambe intrecciate, il profumo di cocco dei capelli della ragazza, le sue dita intrecciate a quelle di lei, in quel preciso momento Luke si rese conto di essere attratto dalla ragazza. E non era l'attrazione che provava per le tipe conosciute al locale, durante i turni di lavoro, no, era quel tipo di attrazione che Luke aveva provato una volta sola prima di allora, quell'attrazione che aveva provato con Tamara. Voleva qualcosa con Brooklyn, qualcosa che andava oltre ad una semplice notte di sesso sfrenato.

- Giorno ... - bisbigliò Brooklyn, la voce ancora impastata di sonno, stringendo leggermente la mano del ragazzo.

- Ciao – sorrise automaticamente Luke. La voce del ragazzo era più bassa del solito, e un brivido percorse la schiena di Brooklyn.

- Che ore sono? – chiese Brooklyn stringendosi a lui ancora di più. Il calore che il corpo del ragazzo emanava la faceva sentire al sicuro.

- Le nove e mezzo ... - rispose leggendo l'ora all'orologio attaccato alla parete opposta al letto.

- Secondo te quanto tempo abbiamo prima che i tre desperados ci piombino in camera? –

- Pensi che lo farebbero? –

- Non se ci alziamo prima che lo facciano – rispose facendosi scappare una risatina.

- Rimaniamo così ancora due minuti ... - rispose Luke, quasi sussurrando. Sarebbe rimasto così anche tutto il giorno. Senza rendersene veramente conto scoccò un bacio su una tempia alla ragazza che arrossì. Brooklyn si sentiva così a suo agio, come se fosse normale per lei svegliarsi fra le braccia di Luke. Il suo abbraccio era così caldo e la faceva sentire protetta. Stava iniziando a provare qualcosa per Luke, e più se ne rendeva conto, più odiava il fatto che Ashton avesse ragione. Qualcosa in quella situazione la spaventava. Era il suo coinquilino, cosa sarebbe successo se non ricambiava quello che lei stava iniziando a provare? Infondo Luke si portava a casa una ragazza diversa quasi tutte le sere, perché avrebbe dovuto accontentarsi di lei? Ma d'altra parte in quel momento la stava stringendo a se come se la sua vita dipendesse da quello. Fu quando sentì le labbra del ragazzo contro la propria tempia, che decise di cancellare ogni pensiero, almeno per il momento e di godersi il momento.

◇ ◆ ◇ ◆ ◇ ◆

- Biscotti? – chiese Michael entrando in cucina. Si era svegliato da si e no dieci minuti, indossava un paio di pantaloni corti al ginocchio e una maglietta decisamente troppo grande per lui, i capelli rosso fuoco erano sparati in ogni direzione possibile e immaginabile.

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