Quando la mattina seguente Brooklyn si svegliò ci mise qualche secondo a fare mente locale. Si ritrovò a sorridere quando si ricordò della sera prima, sfiorandosi con due dita le labbra. Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire le labbra di Luke sulle sue e le mani del ragazzo sul proprio corpo. Ma quando si accorse di essere sola nel letto ci rimase male. Facendo leva sui gomiti si tirò su, guardandosi intorno in cerca del ragazzo. Per qualche secondo ebbe il terrore che se ne fosse andato, ma quando la porta del bagno, che comunicava con la camera, si aprì, si rilassò vedendolo uscire.
- Ehi giorno ... - sorrise passandosi una mano tra i capelli e avvicinandosi al letto. – Ti ho svegliata? – aveva ancora lo sguardo carico di sonno, e a giudicare dai capelli sparati in ogni direzione Brooklyn costatò che doveva essersi svegliato poco prima di lei. – Se si scusa, ma dovevo assolutamente andare in bagno. – sorrise prendendo di nuovo posto accanto a lei.
- No, tranquillo ... - sorrise, quando le braccia del ragazzo le cinsero la vita.
- È presto, possiamo rimanercene ancora un po' a letto – disse appoggiando la testa sulla spalla della ragazza e stringendola a se.
Quando Luke si era svegliato, circa dieci minuti prima, era rimasto qualche minuto a osservare la ragazza, stesa accanto a lui, sorridendo senza rendersene conto.
- Non voglio tornare a Londra ... - fu Brooklyn a dirlo, ma in quel momento lo stavano pensando entrambi. Luke si limitò a stringerla a se e a lasciarle un bacio tra i capelli.
◇ ◆ ◇ ◆ ◇ ◆
Furono i primi a scendere in cucina, la casa ancora silenziosa. Erano rimasti a letto a coccolarsi e a scambiarsi baci fino a quando i loro stomaci non gli avevano ricordato di avere fame. Così dopo essersi vestiti, erano scesi per fare colazione. Brooklyn aveva messo a fare il caffè, mentre Luke aveva deciso di preparare dei pancakes. Così Brooklyn si era ritrovata a sedere sul bancone della cucina, accanto al piano cottura, a osservare il ragazzo all'opera.
- Quando sei concentrato a fare qualcosa lo fai sempre ... - disse indicando il labbro inferiore del ragazzo e come stesse giocando con il piercing.
- Non me ne rendo nemmeno conto ormai ... - sorrise leggermente imbarazzato, guardandola. Brooklyn sorrise e gli fece cenno di avvicinarsi. Luke tolse il pancakes, ormai cotto, dalla padella e si avvicinò alla ragazza, posizionandosi tra le gambe della ragazza, con le quali gli cinse la vita. Prima che potesse aggiungere qualcosa, Brooklyn gli lasciò un bacio veloce sulle labbra. Luke sorrise e riunì velocemente le sue labbra con quelle della ragazza. Era come se non riuscissero a fare a meno di quel contatto, era come se ne fossero drogati. Erano compatibili, come se fossero state fatti solo per baciarsi a vicenda. Brooklyn sorrise contro le labbra del ragazzo, che l'attirò un po' più a se. Petto, contro petto, si persero in un gioco di lingue.
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ROOMIES || L.H
FanfictionBrooklyn ha ventiquattro anni, vive in un grazioso appartamento a Londra. Dopo l'università e la laurea, si gode la vita, dividendosi tra amici, famiglia, lavoro e amori. Vecchie storie che tornano e nuovi incontri che rivoluzioneranno la vita della...