NEL CAPITOLO PRECEDENTE:
《"Sembri conoscere bene le strade, eh Newt?"
"Modestamente"
"Anche prima ma... Come facevi a conoscere la via della casa di Thomas?"
"L'ho semplicemente accompagnato l'altro giorno a casa, dato che tutti vi siete rifiutati. Minho seriamente, dovresti smetterla di pensar male delle persone."
"Io penso male solo quando mi si danno dei buoni fatti su cui crederci, Newt""Comunque scusa. Per ieri. Sai, quando sono scappato. Era mio zio. Dovevo tornare. Nulla di che, solo mi dispiaceva di averti piantato in asso"
"Oh no, tranquillo. Magari facciamo un'altra volta"
"Un'altra volta eh? Mh... che ne dici di mercoledì prossimo?"
"M-Mercoledì? Per me va bene... si"
"Perfetto allora. Solo... non dir nulla agli altri, okay?"
"O-okay...""Giochiamo ad obbligo o verità!"
"Allora Minho. Bacia Newt, forza!"
"Mi spiegate io cosa cacchio centro!?"
"Centri sempre tu, mio caro Newt"
"No no no, io non lo bacio quello"
"Lo tratti come se fosse una cosa. È comunque un tuo amico e quello che gli devi dare è solo un bacio! Suvvia, so che entrambi avete fatto di peggio!"
"Ragazzi cacchio no, trovate un altro obbligo ma questo no."
"Eddai su! Non puoi rifiutare un obbligo!"
"Dai su, Newt, non fare storie! Bacia Minho! Prova questa nu-..."
"Cacchio Brenda, ti ho detto di no. È no. Perché caspio nessuno mi ascolta mai, non chiedo mai nulla!"》CAPITOLO III
Si guardó intorno, disorientato in quella casa, ma ipotizzò che probabilmente il ragazzo era in bagno. Quindi, ricordatosi dove era andato un'oretta prima per raggiungere quella stanza, attraversò il corridoio e si voltò a destra subito dopo. La porta era bianca e scrostata in alcuni punti, era un bianco più acceso del muro, quasi abbagliante.
"Newt..." sussurrò mentre bussava delicatamente contro il legno. Sperò che nessuno lo stesse seguendo.
Nessuna risposta."Newt io..." provò ancora, quando un verso catturò la sua attenzione.
Sembrava un verso strozzato, e sembrava che lo stesso ragazzo avesse tentato di metterlo a tacere, soffocandolo con qualcosa."Newt... stai piangendo?" Nessuna risposta. "Newt apri... sono Thomas... per favore..." un altro verso. Bene. Stava piangendo, era evidente.
Proprio mentre stava per tentare di covincerlo con altre parole, sentì un flebile entra. Era palese che non se lo sarebbe fatto ripetere due volte.
Inoltre, si diede dello stupido per non aver provato ad aprire semplicemente la porta.Lo trovò seduto contro la vasca, quel suo corpo esile e... -Thomas si morse il labbro- bellissimo, era rannicchiato contro se stesso, la testa fra le ginocchia e le mani infilate tra la chioma bionda. Sembrava un foglio accartocciato e buttato all'angolo.
Ma Thomas non si accorse di certo di quanto ci stesse azzeccando, con quel paragone.
Non disse esattamente qualcosa, semplicemente per un attimo aveva fissato il corpo di Newt che tremava di tanto in tanto, mentre la porta si richiudeva, e l'attimo dopo era seduto vicino a lui, anche se non sapeva esattamente come muoversi.
Lui era un foglio accartocciato messo all'angolo. Dopo quell'attimo, furono due fogli accartocciati e dimenticati.
O forse erano loro ad essersi dimenticati del mondo."Newt?" Sussurrò, guardandolo. Ebbe paura per un attimo di aver rovinato tutto, ma poi si ordinò di calmarsi. Si, gli era piaciuto fissarlo fino a quel momento, ma era lì per un motivo pressoché preciso.
"Io... io non sto piangendo..." buttò lì quello, tirando su col naso e asciugandosi gli occhi con il palmo della mano. Thomas non riuscì a trattenere una risatina.

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Broken (Home) || Newtmas
FanfictionPuò essere letta da chi non conosce l'opera originale * Thomas riesce, in qualche modo, e con qualche difficoltà, ad affrontare il suo primo giorno alla nuova scuola della cittadella di New York. Già a conoscenza del suo segreto, la sorella è l'unic...