Nel capitolo precedente:
《"Discorso commovente, Minho, davvero. Non mi stupisce il tuo interesse per questo tema."
"Ridammi il libro."
"Mh... no. Magari lo leggo... imparerò a non discriminare quelli diversi da noi..."
"Lo ripeto. Siamo tutti le stesse cacchio di persone. Alcuni con più difetti di altre.""Oh e andiamo, Thomas! Perché non bevi? Sei ad una festa!"
"Perché non voglio finire nei guai!"
"Se non volevi finire nei guai rimanevi a casa, sotto le coperte, a leggere qualcosa! Sei ad una festa, siamo a New York, andiamo Tom! Puoi bere qualcosa no!?"CAPITOLO XII
Newt era lì, che lo fissava. E lui non sapeva cosa fare. Era immobile appoggiato alla parete beige di quella casa enorme, quella villa, riempita da ragazzi e ragazze mezzi ubriachi. Anzi, tutti ubriachi.
Aveva anche lui un bicchiere in mano, lo ammetteva, ma ne aveva bevuto solo quello, da quanto ricordava. Ma lui non reggeva l'alcool, quindi già la sua mente non era così lucida.
Ma riuscì a capire che Newt invece era ubriaco fradicio.
Si vedeva dalla sua andatura mentre gli si avvicinava, e da quei bellissimi occhi marroni con le pupille dilatate.Era ormai vicino a lui, un metro e qualcosa, ma ancora non si fermava. Si fermò solo quando a separargli c'erano a malapena dieci centimetri. Sentiva il suo alito che sapeva di alcool addosso, ma non cercò di allontanarlo, anzi. Rimase ancora immobile a guardarlo, incapace di distogliere lo sguardo.
"Tommy..." sbiascicò lui, alzando il dito e poggiandolo sul suo petto forse facendo troppa pressione, cominciando a tracciare scie immaginarie su di questo.
Con il cuore in gola per il contatto fisico tra lui e Newt, deglutì a fatica.
"N-Newt..." sussurrò tremolante.Lui rise. Era una risata nervosa, ma sembrava che stesse ridendo per la cosa più divertente che fosse mai stata detta.
Rise così tanto che stava quasi per cadere, e così Thomas portò istintivamente le mani sui fianchi esili del ragazzo.Forse fu quel gesto, o forse qualcos'altro che il moro non riuscì a capire, che fece bloccare la risata di Newt, che aveva preso a fissarlo estremamente serio.
"Tommy?" Chiese, togliendo il dito dal suo petto e sfilandogli il bicchiere dalle mani.
"Si... si Newt?" Chiese senza lasciare la presa sui suoi fianchi né distogliere lo sguardo. Il ragazzo fece altrettanto, poggiando il bicchiere sul mobile vicino a loro e poggiando le mani su quelle di Thomas, che rabbrividì.
Senza cambiare espressione, il ragazzo si avvicino al viso dell'altro, puntando all'orecchio. Poggiò le labbra su questo, e le gambe di Thomas tremarono, come il resto dle corpo.
"Prendimi, Tommy" aveva sussurrato sensualmente, per poi lasciarsi scivolare via dalle mani del ragazzo e girarsi, cominciando a sparire tra la folla.
Il moro rimase un attimo lì, poi realizzò tutto. Si staccò dal muro e prese la stessa direzione del ragazzo, spintonando persone che ballavano tra la folla. Cosa lo portava a fare questo non lo sapeva, forse era solo la voglia di risentire le labbra del biondo sul suo lobo, o sul suo collo, o sul suo petto, o su...Scosse la testa. Basta questi pensieri poco casti sull'amico, non andavano affatto bene.
Allungò il collo in cerca di qualcosa che lo distinguesse tra la folla.
Notò i suoi capelli spettinati infilarsi tra un tizio alto il doppio di lui e un'altra ragazza minuta e bassina, che però non lo notarono affatto.Fece la medesima cosa per un altro paio di volte, finché, attraverso due gemelli di colore che si sostenevano a vicenda, ispirò a pieni polmoni, libero da quella calca di ubriachi.
Riaprì gli occhi e scorse Newt appoggiato al muro del corridoio più in là, e non ci mise molto a raggiungerlo.
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Broken (Home) || Newtmas
FanfictionPuò essere letta da chi non conosce l'opera originale * Thomas riesce, in qualche modo, e con qualche difficoltà, ad affrontare il suo primo giorno alla nuova scuola della cittadella di New York. Già a conoscenza del suo segreto, la sorella è l'unic...