VII

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Nel capitolo precedente:
《"Già... ti ricordi cosa è successo prima, però, vero?"
"Io... certo, sì. Il messaggio, il bagno... la mia fantastica dichiarazione e le tue magnifiche domande"
"Quindi non era una bugia?"
"Ovviamente no, Tommy. Io di rado dico le bugie, sappilo"

"Tommy? Mi hai chiamato Tommy?"

"Mia sorella ti piace?"
"Io? Ma no Thomas, cosa hai capito? Te l'ho detto, le ragazze non mi piacciono più di tanto"

"Hai detto già ai tuoi che... insomma, sei gay?"
"Io non ce li ho i genitori, Tommy"

"Allora Tommy... sei gay anche tu, vero?"
"Da cosa l'hai capito?"
"Ieri non hai negato di volermi baciare. E oggi, anzi ora, mi hai detto che mi trovi carino"
"Oh e sentiamo, tu mi trovi attrænte?"
"Così attrænte che ti sbatterei anche ora nel bagno della mensa. Oh, e Abbiamo storia amico, sbrigati o faremo tardi"》

CAPITOLO VII

"Quindi fai parte della squadra di atletica della scuola?" Domandò Thomas, all'asiatico accanto a lui.

"Esatto, mio caro. Anzi, sono anche il capitano" aggiunse, sporgendosi ascompigliargli i capelli. "Ti va di fare un salto oggi alle cinque? Sembri abbastanza veloce, e il fisico... ce l'hai insomma"

"Chi te lo garantisce?" Mormorò una voce davanti a loro. Brenda, di fronte a loro, era china sul proprio foglio, scarabocchiava qualcosa velocemente.

"Possiamo sempre chiedere a Newt" aggiunse l'asiatico, sorridendo soddisfatto, avendo appena notato il rossore che violentemente aveva preso il posto sulle guance di Thomas e il fatto che Newt fosse quasi caduto dalla sedia.

"Faccia di caspio, chiudi quella fogna." Sbottò il biondino, risistemandosi sulla sedia accanto a Thomas, tornando al suo quaderno.
Il moro avrebbe voluto rispondere qualcosa, un'altro gioco di parole o altro, ma si limitò a sospirare.

"Farò un salto" aggiunse. Minho annuì soddisfatto, voltandosi poi Aris, al fianco di Brenda, che ameggiava con qualcosa.
Così, mentre Thomas tornò al suo libro che poteva tranquillamente leggere in quell'ora di supplenza, non poté fare a meno di volgere uno sguardo al biondino, né di trovarlo bellissimo.
Aveva il viso rosso, soprattuto le gote, e i capelli spettinati, che gli ricadevano sulla fronte grazie alla forza di gravità. Il sopracciglio sinistro, o la pelle che lo sovrastava, era ancora graffiata da una crosta rossa: quella stessa mattina aveva annunciato che era stranamente caduto dal letto in piena notte, graffiandosi alla spalliera del letto.
Inoltre, portava una felpa decisamente troppo grande ma che lo rendeva decisamente troppo sexy.

"Perché porti quel mega coso grigio?" Domandò allora, a voce bassa, per non farsi sentire dagli altri.

"Perché è comodo" rispose l'altro, senza alzare lo sguardo dal quaderno e dalla penna che si muoveva perfettamente tra le sue dita.

"Non hai mai provato ad usare una taglia in meno?"

"Mh... no. Perché, non mi sta bene?" Girò di poco la testa, per guardarlo. Ed erano danatamente vicini, pensò Thomas. Perché con lui chino sul banco, proteso verso Newt, e il biondo nella sua stessa parallela posizione, i loro nasi si sfioravano, e i respiri si mescolavano.

"Ti rende maledettamente sexy. Quindi suppongo che si, ti stia benissimo" sussurrò Thomas.
O meglio, chiariamoci, lo disse nella sua testa bacata. Non si sarebbe mai permesso di dire una cosa del genere al biondino, con i suoi amici a poca distanza e l'intera classe in uno strano silenzio-rumore in cui era facile raccogliere pezzi di conversazione.

Broken (Home) || Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora