XV

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Un bambino, ormai ragazzino, dai capelli mori e le guance rosse sedeva nel giardino sotto la grande-piccola casa, un sorriso strano sulle labbra.
Accanto a lui non c'era la sorella, lei era in casa a leggere.
L'amico del ragazzo se ne stava andando, la figura stava svanendo lungo il viale alberato, riusciva ancora a scorgerne una matassa di capelli biondi.
Quando la nebbia invase la lontana figura, Thomas ritornò con i piedi per terra, lasciando lentamente i pensieri fantastici ed immaginari dai quali si era lasciato coinvolgere.

"Thomas" lo chiamò una voce, stanca, priva di ogni entusiasmo.
Il ragazzo si girò, ed il padre era lì, a guardarlo, le mani incrociate dietro la schiena, i capelli messi perfettamente in ordine, lo sguardo penetrante.
Il ragazzino scese dal muretto, fronteggiando il signore dai capelli scuri come i suoi.

"Si, papà?" Domandò, alzando la testa per guardarlo dritto negli occhi.
L'uomo sorrise, ma era un sorriso così finto che persino ad occhi chiusi Thomas l'avrebbe riconosciuto.

"Chi era quel tuo amico?" Thomas scrollò le spalle, guardando poi verso il punto in cui l'amico era sparito.

"Si chiama Ben. È il mio vicino di banco. È venuto anche un'altra volta, non so se ti ricordi..." il padre scosse la testa, rimanendo sempre composto, in piedi davanti a lui.

"Gli vuoi bene?" Il ragazzino annuì vigorosamente.
"Tanto?" Continuò il padre. Il ragazzo esitò un attimo, poi annuì ancora.
"Bene. E perché non inviti la tua ragazza, invece? Mary si chiama?"
Thomas stavolta scosse la testa.

"Lei è solo un'amica, pa'! Non stiamo più insieme!" Spiegò il ragazzo. Il signore si accigliò, fingendosi sorpreso.

"Ah no? E come mai?"

"Beh..." Thomas si dondolò sui talloni, abbassando il capo. "Lei non mi piace più" disse poi, senza alzare lo sguardo.

"No? È una bella bambina... perché non ti piace più?"

"Lei diceva che io non potevo giocare con Ben, perché lei era gelosa... quindi l'ho mollata."

"Hai preferito Ben a Mary?"

"Si!" Rispose fiero il ragazzo, visto che, da come gli aveva ripetuto l'insegnante, erano più importanti gli amici delle fidanzate.
Ma il padre non fu di tutt'altro avviso.
Gli si chinò accanto, lo prese per le spalle e poi gli indicò un punto sulla strada.

"Vedi quei due bambini tenersi per mano e sorridere? Sono fidanzati, vedi come sono felici? Gli amici invece litigano, Tom" il moro annuì, appena confuso. A cosa voleva arrivare il padre?

"Quindi ti conviene lasciar perdere Ben e rimetter-"

"Jason!" Chiamò una voce. Sua madre gli apparse alle spalle, guardando male il padre.
Sua madre era bella, davvero. Tranne quando si arrabbiava, perché il viso le si corrugava e le apparivano dei segni sulla fronte.
Thomas lo notava ogni volta.
Il padre si rimise in piedi, senza togliere la mano dalla spalla di suo figlio.

"Si?"

"Lascia perdere Thomas!" La madre lo afferrò per il polso, portandolo vicino a lei, lasciando che il padre -dopo una stretta più accennata sulla spalla- lasciasse ricadere la mano lungo il fianco.
"Non mettergli queste strane idee in testa!"

"Mamma, devo andare da Mary a-" provò il figlio, ma la madre lo zittì.

"Lascia perdere ciò che dice papà. Vai da Ben, puoi andare a casa sua a giocare, su" gli lasciò il polso.
Thomas la guardò, accennò un sorriso, evitò lo sguardo del padre e corse lungo il viale.
Sentì il rumore di uno schiaffo, ma non si girò a guardare, e corse più forte, fino a scomparire nella nebbia.

Broken (Home) || Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora