II

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NEL CAPITOLO PRECEDENTE:
"Non voglio entrare in questa cavolo di scuola, Tes"
"Si ma lo devi fare Tom. Fallo... fallo per mamma, no? Non diamole altri problemi, ne abbiamo già parlato. E poi ci sono io, okay?"
"Si ma..."
"Non lo sapranno Tom. E anche se fosse, fregatene. Troverai qualcuno che ti resterà vicino, come me, nonostante quello."

"Ehi... pive, tutto okay?"
"Io... si... credo di star bene..."
"Beh credi male! Non hai idea di che faccia hai ora!"
"Eddai Minho, trattalo meglio cacchio!"

"Comunque pive, io sono Minho"
"Puoi chiamarmi Newt"
"Hei Pive, sono Brenda, piacere"
"Sono Aris, pive. Toglimi una curiosità, sei già nato con quel graffio lì, ho qualcuno come Gally ti ha fatto già il favore di presentarsi?"》

CAPITOLO II

Sulla strada di ritorno, anche Teresa gli parlò delle sue nuove conoscenze, perdendosi in un filo di parole più lungo del filo di Arianna e del labirinto.

"Si chiama Sonya, è davvero simpatica! E poi c'è Harriett che... hei Tom, ma che cosa ti sei fatto alla guancia?" Si interruppe, fermandosi. Il ragazzo, lasciatosi prendere per un attimo da panico, scosse la testa in fretta.

"Nulla" rispose forse troppo presto, mentre continuava a camminare.
Ma aveva fatto quanti passi, due o tre?, prima di essere fermato da Teresa. Quella, che ora aveva uno sguardo severo, gli aveva preso il viso tra le mani e aveva cominciato ad osservagli attentamente il viso.

Thomas, che aveva appunto questo schiacciato tra le mani della ragazza, alzò gli occhi al cielo, rassegnato.

"Non è nul-"

"Che hai fatto?" Aveva detto in tono calmo. Troppo calmo.

"Io... ho sbattuto la testa... al muro, si"
Al muro, si. Una genialata. Complimenti.

"Al muro? Tom, perché mai avresti dovuto sbattere la testa al muro!?" Ecco, era esplosa e stava urlando.
Beh, si disse Thomas. Questo è sempre meglio di un'inquietante e apparentemente calma Teresa.

"Sono inciampato!" Provò a difendersi lui, maledicendo in quel momento in tutte le lingue possibili Gally e quel maledetto suo sgambetto.

"Si certo, e io oggi sono volata fino in Australia a farmi un selfie con i canguri!" Urlò retorica.

"E posso vederlo il selfie?"

"Tom!" Lo fulminò con lo sguardo, mentre lui alzava gli occhi al cielo e sbuffava.

"Ho solo ricevuto un pugno da un tizio, tutto qui..." rispose vago, liberandosi dalla presa della sorella e riprendendo a camminare, il viso che cambiava posizione più volte in poco tempo per impedire alla sorella di vedere il tutto più definito.

"Non è vero. Hai anche il labbro gonfio e..." prima che potesse aggiungere altro o contrastare, la ragazza gli infilò due dita nelle costole.
Preso alla spovvista, il moro sobbalzò e la guardò malissimo, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore troppo sonoro per due dita nelle costole.

E poi, come se la ragazza non fosse ancora soddisfatta della sua vittoria, prese il lembo della maglietta del ragazzo e la sollevò.
Thomas rabbrividì per l'aria fresca, ma non del tutto fredda, che gli solleticò la pelle, per poi sobbalzare nuovamente al contatto delle mani fredde, o meglio ghiacciate, della sorella.

"Ahi!" Protestò. Ora che ci vedeva meglio, si rese anche conto che una striscia violacea sul fianco aveva preso vita, e fece una smorfia in disapprovazione. Pensandoci, sentiva ancora la punta delle scarpe di Gally affondare bruscamente sul suo fianco più volte.

Broken (Home) || Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora