XI

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Nel capitolo precedente:
《"Allora, tu sei Teresa, no?"
"Si, sono la sorella di Thomas"
"Piacere, Brenda. La sua migliore amica"

"Venite venerdì prossimo alla festa di Halloween?"
"Quale festa?"
"Markey come ogni anno organizza la più grande festa di Halloween. Tutti ci vanno. Si balla, si ci diverte, si può tranquillamente sco-"
"Oh... mh... si, credo che verrò"

"Sono Thomas, signor..."
"Signor Emmanuel, mio caro. Ma chiamami Jake."
"Okay, emh... Jake. Ho saputo che lei cerca lavoro e io... sarei disposto, insomma... Emh... signore..."
"Oh, bene! Ti prendo. Lavori dal lunedì al venerdì, escluso il giovedì, dalle quattro e mezza del pomeriggio alle otto di sera, okay? Bene, perfetto, cominci domani!"》

CAPITOLO XI

"Quindi quel libro ti sta piacendo" affermò Thomas, camminando verso l'aula di chimica. Minho annuì vigorosamente. "Di cosa parla esattamente?"

"Beh, imigranti. Ma è scritto bene. Mi piace perché sai, c'è la solita storia delle discriminazioni altrui, sulla pelle, il colore, la provenienza delle persone..." spiegò lui, sembrava entusiasta. Brenda si era calmata, intanto, grazie ad Aris. Con l'aiuto di Newt erano riusciti a cambiare discorso, intrattenendola in una momentanea conversazione sul nuovo singolo della sua band preferita.

"Wow. Interessante" commentò. In realtà, si stupì del fatto che Minho trovasse interessante un libro del genere. Quei libri a volte non piacevano neanche a lui, preferiva di gran lunga i fantasy o le avventure, i gialli e, come aveva detto ad Aris, anche dei rosa, a volte.

"Si! Lo trovo un tema forte e importante. Le persone non dovrebbero essere discriminate solo per il paese di proven-" si bloccò, e Thomas vide il libro venirgli sfilato dalle mani. Il ragazzo si fermò, lo fece anche lui e sentì anche gli altri tre alle sue spalle imitarli.

"Discorso commovente, Minho, davvero. Non mi stupisce il tuo interesse per questo tema." Sbottò Gally, di fronte all'asiatico, con il libro tra le mani che sfogliava come se ne fosse realmente interessato. Thomas non sapeva a cosa si riferiva, ma Minho non sembrava contento del commento.

"Ridammi il libro." Ordinò tra i denti, le mani strette a pugno.

"Mh... no" fece spallucce Gally. "Magari lo leggo... imparerò a non discriminare quelli diversi da noi..." rispose vago, un tono che sembrava arrogante, innocente e complice allo stesso tempo.

"Lo ripeto. Siamo tutti le stesse cacchio di persone." Sbottò Minho, le nocche sbiancate ormai. "Alcuni con più difetti di altre."

Gally sembrò pensarci su per un attimo, poi sorrise beffardo. "La più difettosa qui sei tu allora. Ma non è mica colpa tua se i tuo-" non finì la frase. Minho, che l'attimo prima era accanto a Thomas, gli era sfuggito di mano e aveva urtato il pugno contro il viso di Gally, come se fosse il muro o un sacco di boxe.

Quello barcollò all'indietro, e per poco non cadde. Minho gli fu in un attimo sopra, e fu l'altro pugno sul viso di Gally che fece svegliare Thomas.
Si fece avanti, mentre arpionava i fianchi di Minho e, facendo leva sulle proprie gambe, si sbilanciò all'indietro, portandoselo dietro.
Minho si sporse ancora in avanti, pronto a uccidere probabilmente Gally, se solo la presa di Thomas non fosse stata così ferrea e se l'aiuto delle mani di Aris non fossero arrivate proprio un quel momento.

"Tu! Brutta faccia di sploff, come osi..." stava sbraitando, quando Gally si rialzò ma non fece in tempo a ribattere che Newt gli fu addosso, prendendolo per il bavaro della giacca e spingendolo contro il muro qualche metro più in là.
Nel corridoio era calato l'assoluto silenzio: i pochi studenti che non erano scappati fissavano tutto in silenzio.
E forse fu proprio questo a fermare Newt dal fare qualunque cosa a Gally. Lo guardò male per svariati attimi, poi sospirò e fece un passo indietro.

Broken (Home) || Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora