«È carino» commentò mentre ci dirigemmo verso casa.
«Se lo dici tu»
«Non puoi non ammetterlo.»
«È arrogante ed è molto...» presi una piccola pausa per pensare ad un altro aggettivo.«Stronzo? So che volevi intendere questo» mi precedette lei.
«Ma non l'ho detto.»
«Ti piace?» a quella domanda la guardai con aria interrogativa. Non capivo il perché. Mi piaceva?
No, che non mi piaceva, io amavo Jason.«Jason. Ricordi? Il mio ragazzo..» le dissi.
«È un bel ragazzo ammettilo» mi puntò il dito contro e inarcò le sopracciglia.
Prima che potessi aprire bocca e risponderle, il mio sguardo si spostò verso una macchina nera che si era appena fermata accanto al marciapiede.
«Jason» lo vidi arrivare e gli corsi incontro per abbracciarlo.
«Ciao Jason» lo salutò Clara con il sorriso più falso mai visto prima.
Clara non lo sopportava affatto, ha sempre provato un forte odio verso quel ragazzo ma, anche se si percepiva chiaramente, cercava di nasconderlo ai miei occhi.«Ciao.» ricambiò Jason cercando di essere gentile. «Ti va di uscire sta sera?» mi chiese. Rimasi sorpresa dalla sua proposta dato che non uscivamo molto spesso per via degli impegni. Io ero concentrata sullo studio e anche sul lavoro, lui invece aveva la sua squadra di basket, che gli portava via gran parte dei pomeriggi, e l'officina del padre da controllare.
«Certo» dissi senza pensarci due volte. Mi prese la mano e mi condusse verso la sua auto.«Ci vediamo domani» mi salutò Clara avviandosi lungo la strada. La salutai e salii in auto allacciando la cintura di sicurezza una volta chiusa la portiera.
«Dove andiamo?»
«Sarà una sorpresa» non ero una grande amante delle sorprese, ma non volevo rivelarglielo rovinando così quell'atmosfera piacevole che si era formata tra di noi.
Prese una stradina non molto trafficata e cercai di capire dove potesse essere diretto.
L'auto si fermò ed io lo guardai con aria interrogativa. Ci eravamo fermati al di sotto di una distesa di erba che si concludeva con un piccolo boschetto. Cosa ci facevamo li?
«Andiamo» mi spronò mentre scese dall'auto. Lo seguì in silenzio e gli presi la mano.Raggiungemmo un piccolo punto della distesa in cui c'era un parcheggio a spezzare il verde continuo dell'erba.
«Ci vengono molti ragazzi e ho sentito dire che è un posto fantastico» disse infine. Salì sul piccolo muro che divideva quel parcheggio dal vuoto sottostante.
Non soffrivo di vertigini ma mi faceva paura ugualmente. A spezzare quel timore, c'era il paesaggio che ci circondava, che riusciva a trasformare la paura con una sensazione più rilassante.«Ti piace?» mi chiese indicando il fantastico panorama, stringendomi a se come se avesse paura che cadessi da un momento all'altro.
«È bellissimo. Perché volevi venirci?»
«Perché volevo passare un po' più di tempo con la mia fantastica ragazza» disse posando le sue labbra sulle mie. Mi appoggiai a lui lasciandogli di tanto in tanto dei baci sul collo.Il tramonto portò via il sole lasciando spazio al buio della notte e alle migliaia di stelle che si potevano osservare.
«Dai andiamo, si è fatto tardi» disse aiutandomi a scendere. Ci avviammo verso la macchina e tornammo a casa con un sorriso stampato sulle labbra.«Ti amo» disse baciandomi.
«Anche io» lo baciai e lo strinsi in un abbraccio prima di lasciarlo andare.
Entrai in casa e, a mia sorpresa, fui circondata da uno strano silenzio.
«Kayl» lo chiamai. E dalla sua stanza si sentì un mugolio.
«Kayl» continuai. Entrai nella sua stanza e lo vidi andare avanti indietro mentre mangiucchiava il tappo di una penna rigirando di tanto in tanto il foglio che aveva in mano.
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I Need You. /#Wattys2017/
Teen Fiction"Cambiare vita" era quello il desiderio più grande di Abby Taylor. Una semplice ragazza che fu costretta a crescere velocemente pur di sopravvivere alla strana piega che aveva preso la sua vita. Amore, Gioia, Rabbia, Delusione, Invidia... Tutte em...