"Tutto vince l'Amore"

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"Tutto vince l'Amore, e noi cediamo all'Amore".
Così iniziava il capitolo del mio libro di letteratura latina.
Niente di più vero, pensai mentre riponevo i quaderni sulla mensola per ordine di grandezza.
Il giorno successivo avrei avuto un test, ma ero talmente stanca della mia vita che dovevo mettere tutta me stessa per affrontare una nuova giornata senza il rischio di urlare contro qualcuno.
"Buona sera piccola" arrivò sul mio cellulare da parte di Ayrton. Subito arrossii.
Ayrton era di qualche anno più grande di me e frequentava una delle facoltà più complesse della LUISS di Roma. Era uno di quei ragazzi belli da mozzare il fiato, aveva gli occhi azzurri e i capelli di un biondo cenere. Non era molto alto, ma nella sua vita aveva praticato diversi sport estremi da permettersi un fisico niente male. Una mostra di musica permise il nostro primo incontro e da allora siamo rimasti legati l'uno all'altra come due fratelli.

Due fratelli. Questo era ciò che mi faceva cedere.
Ero innamorata di lui, ormai da troppo tempo, ma continuavo a negarlo a me stessa, per la codarda paura di perderlo.

"Buona sera Ayr" digitai abbassando lo sguardo al suo pensiero.
Sapevo esattamente cosa stava per chiedere e non avrei esitato neanche un istante a rispondere che sarei andata volentieri ad ascoltarlo al suo primo esame per il conservatorio.

Ma non arrivó il messaggio che aspettavo.

"Alessia, vorrei che non venissi con me domani."

Sbiancai.

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