Come amici

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"Ho l'impressione di averti già visto da qualche parte" dissi instintivamente.
Mi guardó per un momento come se avessi detto qualcosa di risaputo,poi sorrise di nuovo e disse "Forse ci siamo incontrati qualche volta in treno. Fai spesso questo tragitto?". Lo guardai Imbarazzata, non avevo intenzione di raccontare ad uno sconosciuto il motivo per cui mi stavo dirigendo a Padova, poi risposi semplicemente "Io non sono di Padova, ma sto andando a trovare mia zia a Camposampiero, in provincia."
"Oh, capisco.. A quanto pare prenderemo un altro treno assieme" disse guardandomi dritto negli occhi.

Si guardò intorno per poi soffermarsi a contemplare il ciondolo che avevo al collo "Quello é un diamante di Minecraft?".
Instintivamente misi una mano sulla mia catenina e chiesi "conosci questo videogame?".
Spostó il suo portatile per mostrarmi che aveva avviato un server privato e si mise a ridere. Lo guardai turbata e allo stesso tempo stupita.
"É raro trovare una ragazza a cui piace giocare ai videogames!" esclamò.
"Facciamo una sfida!" dissi alzandomi per prendere il portatile dalla mia valigia.
"Ti sei offesa?" chiese corrugado la fronte.
"Ovviamente " gli risposi sorridendo.

Il desktop del mio portatile mostrava una fotografia scattata durante il mio quinto compleanno insieme alla nonna. Per un attimo mi mancò il respiro e quell'atmosfera di allegria che quello strano ragazzo aveva creato, sparì.
Salvatore se ne accorse.
"Va tutto bene?" chiese preoccupato.
"Sí.." dissi incerta cercando di ricompormi.
"Va bene, ma scelgo io la sfida!" disse poi.

Passammo l'intero viaggio a sfidarsi in diversi server, finché la voce del l'altoparlante non ci avvisó che il treno era arrivato a Padova.

"Ho vinto io!" esclamai.
"Non è vero!" rispose lui.
"Ok, ok, siamo in parità!". Feci una linguaccia e scoppiammo a ridere insieme.
Mentre Salvatore mi aiutava a far scendere le valigie dal treno, squilló improvvissamente il suo cellulare.

"Certo Sascha, arrivo." disse solamente, poi si rivolse a me "Temo che non potremmo prendere il prossimo treno insieme, ho avuto un contrattempo."

"Sta tranquillo."risposi io, pensando a quanto sarebbe stato semplice non dover trattenere le emozioni alla vista di Camposampiero e della casa vuota della nonna.

Ci salutammo come due vecchi amici e prendemmo direzioni oposte.

Zia Gioia mi attendeva alla stazione. Mi abbracciò calorosamente.
I suoi occhi verdi mostravano chiaramente quanto aveva sofferto per la nonna, poi sorrise forzatamente e mi accompagnó fino al vecchio palazzo dove avrei dovuto vivere per quel mese. Mi fece cadere le chiavi tra le mani, poi le strinse tra le sue e parlò dolcemente "Per qualsiasi cosa siamo a due fermate di autobus da qui. Ora riposati tesoro. Ti vengo a prendere domani mattina alle 8.00 per il funerale".
Uscii dalla macchina dopo aver salutato la zia e guardai il cellulare.

Sono stato bene durante questo viaggio. Salvatore.
Sorrisi instintivamente alla vista del messaggio, poi pensai ad Ayrton, lontano, di cui non avevo avuto più notizia dopo il mio ultimo messaggio.

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