5.

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Dopo un po' di giorni, Harry aveva incominciato ad avere incubi. Si svegliava nel cuore della notte,urlando,sudato,con le coperte aggrovigliate intorno al corpo.
"Louis." Il riccio piangeva,le mani tremanti sul viso bianco,le occhiaie a contornargli gli occhi.
"Har sono qua."
Allora Harry si sfogava tra le sue braccia.
"Louis, io non ci voglio stare più da solo. "
Il riccio scuoteva la testa mentre si stringeva di più a Louis.
Arrivavano i medici ma vedendo che con Louis il ragazzo si calmava, dopo le prime volte cominciarono a non venire più. Gli incubi però continuavano, non lo lasciavano. Tutte le notti Harry  urlava.
"Louis! Non ci vedo... Lou è così buio." Allora il liscio lo stringeva a se e piangeva pure lui.
"Lo so che è buio Har. Porca puttana,lo so."
Così tutte le notti piangevano insieme. Le lacrime a scivolargli sulle guance,tracciando solchi indelebili. Nella stanza buia,loro due si bastavano.
E non servivano storie di una notte e cuori infranti. Loro non erano come dei normali 18enni. Loro erano speciali.
A loro bastava sorridere per essere felici. Perché i giovani di oggi,si sbronzano pensando di sorridere ,di dimenticare tutto. Ma non è così.
Perché se sorridi non vuol dire che sei felice.
Loro ridevano,piangevano e si stringevano. E credetemi,era meglio di qualsiasi sbronza.
Perché loro si sbronzavano di sorrisi, di respiri,di sguardi condivisi.
Si bronzavano di sussurri,di sfioramenti, di dita intrecciate. Si sbronzavano di risate, di pianti, di promesse.
E la paura c'era. Sempre nascosta nell'ombra. E arrivavano anche i pianti,ma poi si stringevano e passava tutto.
Ho sentito dire che in due nulla fa paura.
Così Harry si addormentava tra le braccia di Louis e lui lo stava a guardare.
"Porca puttana Haz,mi hai fottuto il cervello."
E nel sonno il ricciolino  sorrideva. Forse sognava. Forse nei suoi sogni riusciva a vedere. O forse no. O forse sentiva quello che gli diceva Louis. Nessuno lo saprà mai. Il suo sorriso resterà un punto interrogativo illuminato,nel buio,dalla luce della luna.

"Lou ma scrivi ancora o hai smesso?"
Il riccio era appoggiato al petto di Louis,entrambi seduti sul letto dell'ospedale.
"Quando mi viene l'ispirazione."
Louis aveva sorriso accarezzandogli dolcemente i capelli. Tutte le volte lo stava a guardare. I capelli sparsi sul suo petto,le labbra socchiuse e lo sguardo nel vuoto. Sapeva che non poteva vedere. Ma amava vederlo fare quella cosa li. Ogni volta che qualcuno gli parlava; un flebile sorriso che sembrava smarrirlo improvvisamente tra le parole che stava ascoltando. Lo sguardo fisso,in bilico. Come se, per udirle davvero, aveva prima bisogno d'immaginarle negli occhi e sentirle sulla pelle.
Era come se avesse i sensi amplificati. Che sentisse con il cuore.
"E ora c'è l'hai?"
"C'è l'ho sempre quando sto con te."
Harry sorrise.
"Lou?"
"Si Sun?" Il ricciolino perse un battito a quel nome e sorrise involontariamente.
"Ma un giorno c'è ne andremmo di qua?"
Harry sbatteva lentamente le ciglia con fare leggiadro.
Louis voleva rispondergli che l'avrebbe fatto anche subito. Che per lui sarebbero potuti andare anche  in capo al mondo. Solo loro due. Ma sapeva che non era possibile. Sapeva che non sarebbe potuto restare a lungo con lui. Questa cosa l'uccideva dentro. Non sarebbe potuto restare in ospedale per sempre.
"Non lo so." disse
"Misà che io non potrò venire."
Harry sussurrava mentre si stringeva più a Louis.
Il liscio sospirò rumorosamente.
"Lou leggimi qualcosa."
E Louis non poté che accontentarlo.

"Ma tu ci pensi a me?
a me che vorrei scrivere le mie paure sui muri del tuo cuore.
Io ci penso a te.
A te che sei strano,a te che non sei uguale a me.
A te che non sei più qui."

Hola ragazze:) siamo già al 5 capitolo! Spero che la storia vi stia piacendo! Lasciatemi un commento per farmi capire cosa ne pensate!
Un bacio <3

-Lu

Noi non cambiamo mai &gt;&gt; L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora