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I giorni passano e le occhiaie si fanno spazio sul volto di Louis.
Harry si lamenta sempre,é nervoso,urla durante la notte.
Quando Louis cerca di avvicinarsi,gli urla contro,poi scoppia a piangere e dice che gli dispiace.
A Louis fa male il cuore a vederlo in quello stato. Il suo piccolo angelo.

Oggi ha fatto la seconda chemioterapia. Louis se lo segna sul suo piccolo diario.
Harry si sente sempre più debole e non riesce a dormire la notte. Piagnucola.
Una notte un urlo lancinante lo fa svegliare di soprassalto. Corre subito verso il letto di Harry.
"Harry! Haz! Dio cos'hai?"
Il riccio si porta le mani tra i capelli e una grande ciocca castana si stacca dalle altre.
Sta cominciando a perdere i capelli.
"I miei capelli..."
Louis lo stringe a se. "Lo sapevi Har. Te l'avevano detto i dottori,shh." Gli accarezza la testa cercando di calmarlo.
"Sono un mostro... " si porta le mani al viso piangendo e Louis gli prende il viso tra le mani,gli asciuga le lacrime.
"Basta Har, basta. Sei bellissimo."
Urla più forte e scuote la testa,mentre altri capelli ricci si staccano finendo sul pavimento.
"I miei capelli, i miei cappelli! " continua ad urlare.
Louis gli prende le mani e gli dice che è bellissimo,che i capelli non servono a niente,che è il suo viso che è bello.
"Tu sei bello Har. Non i tuoi capelli."
"Tu." Gli bacia la guancia
"Tu." Gli bacia il naso
"E tu." Gli bacia le labbra e sente il riccio tremare.
"Ci sono io ok?" Gli prende la mano e lo accompagna al bagno. Il riccio si guarda allo specchio e le lacrime cominciano ad uscire dai suoi occhi quando vede come sempre,tutto nero. Sono caduti quasi tutti i capelli.
"Calmo piccolo. Respira,sei bellissimo."
Harry singhiozza e si porta la mano tra i capelli mentre un altra ciocca gli si stacca. La butta a terra e respira profondamente.
"Bravo così." Un'altra ciocca a terra.
"Sei bravissimo." Una lacrima gli scende sulla guancia anche quando l'ultima ciocca cade a terra.
La sua testa tonda spicca sullo specchio. "Non vedo niente Lou." Singhiozza
Louis gli dice che è bellissimo,che non importa dei capelli. Che è stupendo lei. Anche senza capelli.
"Piccolo." Gli stringe le mani.
Harry trema,si appoggia al lavandino e Louis lo sorregge,gli appoggia le labbra sotto l'orecchio.
"Angelo.." Sussurra "Ti amo."
Il riccio singhiozza. "Oh Lou. Ti amo anche io."

Louis non mentiva quando gli diceva che era bellissimo. Anche senza capelli è una bellezza mozzafiato,una di quelle che se gli guardi gli occhi,ti manca il fiato.
Adesso lo guarda mentre si fa truccare dall'infermiera e sorride perché sa che poi sarà più bello.
Gli trucca poco gli occhi,mette un po' di colore sul viso e un po' di burro-cacao sulle labbra,rendendole di nuovo lucenti e carnose.
L'infermiera sorride. "Ecco fatto. Sei bellissimo Harry."
Harry sorride veramente. "Loueh come sto?"
Louis ridacchia e gli accarezza la guancia. " Te l'ho detto sei sempre stupendo."
"Ma adesso di più."
Louis sorride. "Allora sei più che stupendo."
Harry lo abbraccia e appoggia la testa sul suo petto. "Grazie."

Arriva anche il terzo ciclo di chemioterapia. E il quarto e il quinto. Harry è sempre più stanco e debole.
Louis è sempre più malinconico,stretto nel suo giubbetto marrone. Tutto gli scivola addosso e non può far niente per fermare il tempo. I giorni passano,e Harry comincia a non sorridere più.

"Ricordo quei mezzi sorrisi,
tirati,
vestiti di menzogne,
Sfiniti,
vinti,spenti come il sole.
E lo sai che i sorrisi possono essere grandi,medi,ma non piccoli.
Perché o sorridi tanto,o non sorridi.
E tutti sembrano vedere,ma la verità è che nessuno vede niente. "

Ormai è gennaio inoltrato e Harry sente il freddo entrargli dentro i vestiti. Passa attraverso le scarpe,le gambe e il busto e le ossa, e il cuore.
Ormai ha il freddo nel cuore.
Esce fuori,sulla terrazza. Si siede sull'erba e porta le ginocchia al petto,nascondendovi la testa.
I ricordi gli annebbiando la mente.

"Har smettila dai!" Sua sorella alza gli occhi al cielo. "Quando torna mamma,ti picchia lo sai."
Harry sbuffa sonoramente,e posa il libro. "Sto leggendo. Non puoi mettere apposto tu?" Urla il più piccolo.
"Non non posso! Tu hai fatto confusione! Muoviti scricciolo!"
Il ricciolino scuote la testa e seppellisce il viso tra le pagine del libro,inalando l'odore delle pagine. " Non posso lasciare il libro. Ormai ci sono troppo dentro per smettere."

Harry chiude gli occhi e sorride impercettibilmente a quel ricordo. Ormai sono quasi 7 mesi che non tocca un libro.
"Piccolo prenderai freddo così."
Scuote le spalle. Dice che ormai non importa,non importa che soffra il freddo. Ormai non importa più niente.
"Harreh non dire così. Vieni dentro,dai."
Scuote la testa. "Non voglio venire."
Louis sospira,si passa una mano sul viso stanco. Dice che andrà un po' dentro.
"Voglio stare solo." Harry si accarezza le ginocchia.
Rientra dentro e chiude la porta.

L'aria dentro l'ospedale è sempre la stessa. Sempre irrespirabile,malata.
Louis si butta un po' sul letto cercando di dormire,ma appena chiude gli occhi gli vengono alla mente tante immagini. C'è una bara,c'è una tomba, ci sono tutti.
Ci sono i dottori,le infermiere, c'è Candy,c'è Maggie.Il suo viso questa volta è addolorato,non è occupato dal suo sorriso rugoso. Gira di poco la testa,gli rivolge uno sguardo carico di dolore e torna ad abbassare la testa.
Tutti piangono,l'aria è umida. Si avvicina alla bara,si affaccia. Il viso bianco,spolpato dalla malattia,le labbra screpolate,tese in un rapido sorriso.
Louis apre gli occhi di scatto,scuote la testa violentemente. Le paranoie lo soffocano. Vedendo che non può dormire,esce dall'ospedale. Sono le 22:30. Si reca in un locale e si siede al bancone ordinando una bottiglia di whisky.
Vaga con gli occhi stravolti dentro al locale,quando una voce gli parla.
"Anche tu ad annegare i tuoi pensieri?"
È un uomo sulla settantina. Le rughe gli contornano gli occhi scavati,di un azzurro brillante. I folti baffi bianchi gli coprono la piccola bocca. I lunghi capelli bianchi legati in un codino,gli danno un'aria comica.
Louis alza le spalle. "Diciamo di si."
L'uomo butta indietro la testa scolando un bicchierino di grappa. Il suo pomo d'Adamo rugoso si muove mentre deglutisce.
Batte il bicchiere sul bancone e si pulisce i baffi. "Ragazzo." Inizia "io non ti conosco ok? Potresti prendermi per un pazzo ubriacone,ma la vita mi ha formato il corpo." Si batte il pugno sul petto. " qua c'è un'armatura."
"Cos'è successo ragazzo? Problemi con le donne? Ahh,tutti problemi con le donne,lo so io.. Anche io c'è l'avevo...una volta.."
"Non è una don-" Louis si blocca a metà frase mordendosi le labbra
"Ah ho capito ragazzo tranquillo,sempre problemi sono..ahh"
Muove la testa in su e in giù. "... Poi è morta. Brutta cosa la morte ragazzo."
Louis sente un brivido attraversargli la schiena. "Com'è successo?" È incuriosito da questo povero vecchio.
"Ahh,lunga storia!" Si tocca i lunghi baffi.
"Io non ho fretta." Louis incrocia le braccia sul bancone.
Il vecchio si gira verso di lui. Alza le sopracciglia. "Giusto! Versami del whisky ragazzo! Mi devo scaldare." Ha la voce impastata.
Tirano su i bicchieri,scontrandoli in aria. Buttano giù. "Ahhh,il mondo va troppo veloce!"

Ehylaaaa

Cosa ne pensate di questo capitolo?
Harry incomincia a perdere i capelli.... Piango :(

Louis che è stanco,va a bere e c'è l'incontro con questo simpatico vecchietto!
Lasciatemi un commento per farmi sapere cosa ne pensate,ci tengo molto!
Alla prossima!

-Lu

Noi non cambiamo mai >> L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora