17.

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Oggi è una bella giornata. Il sole splende nel cielo e Louis sta andando a cercare un lavoro. Cammina per le strade di Miami,gremite anche in pieno inverno. Sono le 11.00 e le strade straboccano di persone ridenti,incappucciate fino a sopra al naso,con capelli,sciarpe e guanti.
Molti uomini di lavoro camminano frenetici con giacca e cravatta e le piccole valigette in mano. Probabilmente vanno a lavoro in qualche agenzia importante di Miami.
L'aria è pungente e il freddo entra fin dentro le ossa. Louis rabbrividisce mentre si copre di più con il pesante piumino.
"Spero di riuscire a trovare qualcosa." Pensa mentre attraversa la strada andando sul lungomare.
I suoi pensieri si aggrovigliano insieme nella sua mente, e il terrore di non riuscire a trovare nessun lavoro gli artiglia lo stomaco. Scuote la testa freneticamente,mentre alcune ciocche di capelli castani gli ricadono sugli occhi. Deve essere positivo. Come gli diceva sempre sua mamma.
"Per me è sempre mezzo pieno il bicchiere,tesoro."
Tutto era cambiato quando gli aveva confessato che non voleva fare il militare,ma lo scrittore. Da allora il bicchiere era diventato sempre mezzo vuoto. Non aveva visto più sua madre. Nemmeno suo padre.
Scuote la testa ponendo fine ai mille pensieri ora liberi nella sua mente.
Si porta le mani alle labbra soffiando,cercando un po' di calore. Le infila poi in tasca e sembrano essere un po' più calde.
Nel lungomare ci sono tantissimi bar e pub che si affacciano sulla spiaggia. Le persone stanno sedute ai tavolini chiacchierando del più o del meno o magari stanno parlando della loro storia d'amore o di come si sono mancati e di come si mancheranno. Ora come ora non gli importa,comunque.
Entra in un piccolo bar sulla spiaggia e si guarda intorno. Il posto è carino. È sulla spiaggia,però non ci sono molte persone.
Si avvicina al bancone e vi si appoggia con i gomiti,attirando l'attenzione del barista.
"Buongiorno. Desidera?"
Louis sorride verso il ragazzo dall'altra parte del bancone e cerca di essere disinvolto.
"Buongiorno. Mi chiamo Louis. Per caso in questo posto avete bisogno di... personale?"
Storce il naso per la parola da lui stesso usata e alza lo sguardo verso il barista.
"Mi dispiace amico. Stiamo apposto così."
Dopo averlo ringraziato, Il liscio esce dal bar.
Continua a camminare finché non trova un ristorante che sembra molto carino. Entra.
"Mi dispiace. Non ci serve altro personale."
Entra,per la settima volta,in un altro posto. Un piccolo negozio di abbigliamento maschile che deve dire,non è proprio il suo genere. La sua vocina gli ricorda puntuale,del fatidico errore da lui commesso ad entrare nel negozio. La mette a zittire e sospira.
"Siamo già al completo."
Esce fuori dal negozio sospirando di sollievo per la riposta appena datogli.
Cammina per altri dieci minuti e si mette a sedere su una panchina. Alza lo sguardo verso il mare e inevitabilmente gli tornano alla mente gli occhi verdi di Harry.
Le coppie sono sedute sulle panchine a guardare il mare. Ridono,sorridono. Indicano,con il cuore pieno d'amore, cose belle da vedere.
Louis abbassa la testa e un sensazione fastidiosa gli artiglia il petto. Serra le palpebre e ingoia il groppo formatosi in gola. Tira su col naso mentre cerca di reprimere le lacrime. Gli brucia la gola. Harry non può vedere tutto questo. La consapevolezza gli offusca la mente.
Si porta una mano al petto cercando di calmarsi.
Avete presente quando vedete qualcosa di bello e allora inevitabilmente sorridete perché pensate che sia la cosa più bella del mondo?
Louis vedeva tutti i giorni Harry. Ma ogni volta sorrideva come se fosse la prima volta. E ogni volta che lo vedeva, era sempre la cosa più bella di tutte.
Le labbra di Louis si aprono in un sorriso sbilenco,coperto dai capelli castani,che gli  scendono ora davanti agli occhi.
Alza la testa ricacciando indietro le lacrime,perché ora come ora non vuole che nessuno lo veda piangere. Non è pronto a rispondere a domande indagatrici di persone sconosciute.
Il suo sguardo, come per magia,intercetta un piccolo cartello,dove c'è su scritto:
"Cercasi personale."
È un bar grazioso,con poltrone messe sulla spiaggia, e un lungo bancone pieno di aperitivi.
Entra.
"Salve. Ho visto il cartello fuori e sono entrato a chiedere."
Una ragazza minuta lo scruta con un sorriso sulle labbra.
"Cerchiamo un ragazzo che sappia fare cocktail e che serva ai tavoli. Nulla di più."
Louis si passa una mano tra il ciuffo castano gettandolo indietro,cercando di apparire disinvolto.
"Non mi sembra niente di molto complicato." Il liscio sorride verso la ragazza che ora sta appoggiata al bancone.
"Perfetto. Sei assunto."
Louis adesso sorride veramente, e pensa che,ora come ora,le cose non stanno poi andando così male.

Louis arriva in ospedale alle 16.00. Ha fatto un po' tardi,lo ammette, ma è stato per una buona causa.
"Har." Bussa piano alla porta della camera e entra.
"Lou." Il riccio sorride e corre ad abbracciarlo nascondendo la testa nel suo petto.
"Mi sei mancato."
Le sue labbra si schiudono sussurrando, e Louis non può essere più felice di sentire la voce di Harry.
"Scusami se ho fatto tardi. Ma ho avuto da fare questa mattina."
Harry alza la testa verso di lui,scrutandolo da sotto le ciglia lunghe.
"E cosa hai fatto?"
Louis può sentire nella voce del ricciolino tutta la curiosità,forse mista a un pizzico di gelosia. Ma non può dirlo con certezza.
"Sono andato a trovare un lavoro."
"E l'hai trovato?"
"Si." Louis sorride perché non pensava di trovarlo subito,ed è un sollievo sapere che avrà uno stipendio tra le mani a fine mese.
"Sono contento Loueh." Il riccio sorride e il cuore di Louis si allarga. "E dove lavori?"
"In un bar. È bello Har.È anche vicino."
Harry si stacca dall'abbraccio e si stende sul letto. "Indovina dov'è!"
"Dov'è?" Harry ridacchia.
"È sulla spiaggia Harreh. A due passi dal mare."
"Che bello." Harry si apre in un sorriso e sospira,il viso rivolto verso il soffitto.
"Cosa c'è?"
"È che..." Harry si blocca e scuote la testa. "Nulla. Lascia stare."
"Har. Sai che puoi dirmi tutto." Louis si siede sul letto e lo guarda. Il riccio sospira.
"È che ogni giorno... Ogni giorno sarà peggio del precedente, e mi mancherai sempre di più."
"Anche tu Har."
"Ci pensi mai se il mondo si bloccasse? Se avessimo solo due giorni di tempo?"Il riccio ridacchia "Cosa faresti Lou?non vorresti andare a visitare il mondo? A  fare cose che non hai mai fatto? A vedere tutto.."
Louis scuote la testa.
"Non mi serve andare a vedere il grande mondo degli altri Har. Il mio piccolo mondo c'è l'ho davanti agli occhi proprio ora, e credimi è molto più bello."

Gnaw*-*

Adovo *faccia stile decarli*
HAHAHHA comunque... Spero che il capitolo vi piaccia!
Vi amo aw *momento dolcino* *abbraccio virtuale*

Alla prossima!

-Lu

Noi non cambiamo mai >> L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora