24.

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"Quando arriva la notte,arrivano i mostri. Sono grandi,sono paurosi.
Si insinuano nella mente. Sotto le vene. Gli ho dato dei nomi. Paura e tristezza.
Quando è buio è freddo. Mi stupisco che tu non sei qua con me.
Senza di te,tutto è più freddo. Anche il sole non trasmette più calore.
Ti stupisci? Io no. Non mi stupisco perché ormai ero abituato a vederti dormire."

Louis posa la penna e chiude di scatto il suo libro,stendendosi a pancia in su sul letto.
Cosa può fare? Inutile dire che si sente solo . Si sente sempre solo quando Harry non è con lui.
La luce della luna non l'aiuta a pensare. Lo fa pensare a Harry. Inesorabilmente.

"Non pensi che sia freddo a quest'ora?"
La voce di Louis esce fuori in una nuvoletta condensata,mentre Harry lo trascina nel cortile.
"Voglio fumare."
Si mette a sedere sull'erba e Louis gli passa una sigaretta. L'accende velocemente e se la porta alle labbra,aspirando avidamente la nicotina.
I capelli gli svolazzano,mentre Louis lo guarda rapito.
"Har."
"No. So cosa stai per dire. La gente fuma. Fumiamo tutti."
Louis sta in silenzio strappando qualche filo d'erba. "C'è scritto nel pacchetto."
"Lo so."
"Non fa bene."
"Lo so."
"Non dovremmo fumare."
Harry  aspira la nicotina. "Le compri anche tu."
"Il fumo fa male,Har."
Il riccio scuote la testa e aspira la nicotina. "Cazzate." Ridacchia e scuote la testa. "L'assenza fa più male."

Louis sorride amaramente al ricordo. Harry ha ragione. Ha sempre ragione.
Quella sera Louis è solo. Solo in un letto che gli sembra troppo grande. Solo con la sua paura. Perché quando Harry non è con Louis,non vuole aprire gli occhi nemmeno lui.
E mentre il sonno si impossessa del suo corpo, un ultimo pensiero balena nella mente del ragazzo,le sue labbra si schiudono,rompendo il silenzio della stanza.
"Comunque le compravo per te le sigarette,Har. Io non fumo,lo sai."
Sono le 00.00. Louis si addormenta.

Harry si sveglia durante la notte per un altro incubo. Sbarra gli occhi e si tira si a sedere sul letto, ansimante,sudato,con le coperte aggrovigliate intorno al corpo.
Come sempre dalla sua gola sale un urlo lancinante,che fa accorrere le infermiere preoccupate.
"Non ci vedo.."
Le infermiere gli bagnano la fronte e gli danno degli antidolorifici. Harry abbassa la testa,sospira,mentre i capelli sudati gli si attaccano alla fronte. Gli gira la testa e ha tanto caldo.
"Sta sanguinando. Portate un tampone!"
Harry si tocca il naso e le dita gli si pienano di sangue. L'infermiera gli tira indietro la testa e glielo tampona.
Respira faticosamente,ha caldo, sta sudando. Non si sente bene. Si butta indietro sul letto e chiude gli occhi. Non riesce a dormire. Si gira in continuazione tra le coperte,sospira pesantemente,sente il sudore scivolargli sulla schiena. Sente il freddo dentro le ossa.
Sono le 3.00. Finalmente Harry riesce ad addormentarsi. 
La mattina dopo un'infermiera entra nella stanza per vedere come si sente.
"Buongiorno. Come ti senti?"
L'infermiera gli cambia il panno sulla fronte con uno bagnato.
"Male"
"Deve venire con me. Deve fare un prova del peso e delle urine."
Harry annuisce debolmente e l'infermiera l'aiuta ad alzarsi dal letto,sorreggendolo per il busto. Camminano per il corridoio. C'è puzzo di amuchina e c'è un gran silenzio.
"Come si chiama?"
La voce di Harry esce fuori in un sussurro. La giovane infermiera  ridacchia sommessamente e strofina una mano sulla schiena di Harry.
"Pam."
"Mi piace il tuo nome."
"Anche a me piace il tuo."
Harry tossisce e sussurra un "grazie" in risposta.
Il riccio capisce di essere entrato in un reparto,quando un gran rumore gli giunge alle orecchie. C'è chi cammina velocemente,chi si lamenta,chi urla.
"Dottore." Pam si ferma. "Lo faccia sedere la." Ha una voce grossa.
Pam fa sedere Harry su un lettino.
"Grazie."
"Nulla dottore." Sente  la porta sbattere.
"Buongiorno. Come sei sente oggi?"
Harry mugola scuotendo la testa. " non molto bene."
"Capisco. Adesso ci pesiamo,Harry. Vediamo un po'."
Il ricciolino viene posizionato su una bilancia. La base è fredda al contatto con i suoi piedi nudi,e sente un gran freddo in tutto il corpo.
Il dottore armeggia con qualcosa e lo sente scrivere.
"Va bene. Si può rivestire"
Si riveste lentamente,mentre sembra che le gambe non gli reggano.
"Tenga questo. Ci serve un campione delle urine. Lo dia poi alla mia infermiera."
Il dottore gli porge un piccolo contenitore,liscio al tatto.
"Scopriremo presto cos'ha."
"Arrivederci." Il dottore esce dalla porta. Harry si reca al bagno dove riempie il piccolo contenitore.
"Ha bisogno d'aiuto?" La voce di Pam gli arriva da fuori la porta del bagno.
"No grazie. Ho già fatto."
"Bene. Lo dia a me." Gli porge il contenitore con le urine e chiude la porta del bagno.
L'infermiera gli avvolge di nuovo il busto. Un giramento di testa fa barcollare Harry,che si appoggia di più contro di lei.
"Si sente bene?"
Harry scuote la testa. Ha ripreso a sudare.
"Adesso la metto a letto."
Arrivano in camera e Pam lo aiuta a coricarsi e gli da una tachipirina. "Hai la febbre alta. Riposati."
Harry annuisce e seppellisce di più il viso sotto le coperte.

"Harry."
Il dottore gli scuote la spalla lentamente facendolo svegliare.  Harry mugola qualcosa in risposta e sbadiglia. Ma che ore sono?
"Sono le 12:30,signorino. È l'ora del pranzo. Deve mangiare... Gli esami.. Lei è dimagrito molto."
Harry schiude la labbra. Sono impastate. Si tira su a sedere e si lega i riccioli in una crocchia.
"Tra poco arriva il pranzo. Intanto tenga questa."
Harry allunga una mano verso il dottore confuso. "È per lei."
Il dottore gli passa una busta e Harry immagina che sia una lettera.
"È da parte di Louis" il ricciolo perde un battito a quel nome e comincia a sudare freddo. Il suo Boo.
"Adesso le chiamo un infermiera,così potrà farsi leggere la lettera." Il dottore gli posa una mano sulla spalla,e dopo aver chiamato l'infermiera,se ne va.
"Harry."
Il riccio sorride riconoscendo la voce della donna. "Pam."
Abbassa la testa,passando l'indice sulla busta chiusa. Sono ormai 3 giorni che non fanno entrare Louis nell'ospedale.
"Cos'è?" Pam gli si avvicina sul letto.
"Una lettera... da Louis." Harry sussurra l'ultima parola,come se fosse un segreto.
Sente Pam ridacchiare. "Da come lo hai detto immagino sia importate per te.
"Lo è. Mi manca tanto."
Pam sospira e prende la busta tra le mani. "Vuoi che te la legga?"
"Si,perfavore" la voce di Harry esce fuori lieve,in un sussurro. Ha una morsa alla gola. Sente che sta per piangere.
Sente Pam aprire la busta,lentamente,e dopo essersi schiarita la voce,incomincia a leggere.

Caro Harry,

Mi ricordo quando ti vidi per la prima volta. Quel giorno,nel corridoio dell'ospedale,un incontro,una sorpresa.
In quel momento rimasi interdetto. Sai come quando piove con il sole, o come quando sei fuori e comincia a nevicare.
E non "eri come" o "eri più bello di",eri. Sei. Eri e sei la cosa più bella che io abbia mai visto.
E quando mi hai sorriso,bhè non ci ho visto più.
Con il tempo abbiamo fatto dell'ospedale la nostra casa, e del cortile il nostro nido d'amore. Con il tempo ti ho incominciato a capire. Con te tutto è più bello. Ma la cosa che non sai è che tu mi hai insegnato tante cose. Tu,da non vedente,mi hai insegnato ad amare colori e cose, per me fino ad ora superflue.
Tu con le tue paure,le tue insicurezze, le tue mani che tremano.
I tuoi sorrisi a metà, le lacrime di paura versate sulla mia maglietta.
Tu con il viso rivolto sempre verso il sole.
Mi hai insegnato ad amare il cielo, il sole, cose che noi tutti diamo per scontato,ma che per te non lo sono.
Mi hai insegnato ad amare la pioggia,l'odore dell'erba appena tagliata,il vento fresco sul viso.
Mi hai insegnato a curare ogni singola cosa, ogni piccolo dettaglio, ad amare ogni istante perché potrebbe essere l'ultimo.
Perché con i tuoi occhi hai illuminato le mie giornate da troppo tempo nere e solitarie. Tu sei stata il mio arcobaleno di colori.
E sembrerà una cosa scontata ma non lo è.
Per questo ti prometto che un giorno ti porterò via da qua. Un giorno starei bene e andremo via. Andremo in un posto dove il giorno sorridi e la notte di più. E saremo solo io e te. E ti porterò dove vorrai,tanto dentro di me ci sei già. Non ti dirò che ti amo,perché sarebbe troppo scontato. E noi non siamo scontati,siamo speciali,e credo che vada bene così.
Buon compleanno Har.

Tuo,Boo.

Ed Harry ride,piange. E pensa al loro piccolo grande amore.
Pilotato dal cuore,pensa di star cadendo dalla luna.

Eccomiiii

Lasciatemi tanti commenti e voti e continuerò molto prima :)
Alla prossima!

-Lu

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