Mi dispiace

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"Principessa mi piace averti spalmata su di me, ma un po' di contegno" sussurrò rocamente al mio orecchio, diventai rossa come un peperone e mi allontanai di scatto e lo sentii ridacchiare.
Porsi la coca a Giovanni e mi ringraziò.
"Allora sorellina come vanno gli studi?" mi chiese Ricky sorridendomi.
"Vanno bene, anzi molto bene sinceramente. Il prossimo anno voglio andare all'università a studiare legge" mio fratello mi guardò orgoglioso e vidi Luke sorridere.
"Anche Luke studiava legge al college" lo guardai confusa, non mi sembrava il ragazzo che studiava legge sinceramente.
"Perché hai smesso Luke?" chiese mio padre facendo un sorriso rassicurante.
Vidi Luke stringere i pugni da sotto al tavolo e mordersi il labbro così forte che avevo paura per lui che da un momento fosse scoppiato a sanguinare.
"I miei genitori hanno sempre fatto di tutto per mandarmi a scuola, ma non hanno avuto la possibilità di pagarmi il terzo anno al college" disse sospirando sconfitto.
Mia madre lo guardò teneramente e anche mio padre.
"Tranquillo Luke, scusa se te l'ho chiesto" si scusò mio padre, Luke scosse la testa e si pulì la bocca con un tovagliolo.
"Scusatemi, vorrei prendere una boccata d'aria fresca" disse alzandosi, i miei genitori annuirono e così lui andò fuori in veranda.
Guardai Ricky che sospirò mangiando e vidi che Giovanni sorrideva, lo guardai male e lui mi guardò confuso.
"Perché cavolo ridi?" chiesi a bassa voce.
"Perché è solo un poveraccio" disse piano con tono divertito, odiavo quando faceva così.
Odiavo il modo in cui prendeva in giro chi non poteva permettersi di andare a scuola anche se ne aveva voglia, i suoi genitori come i miei navigavano nell'oro ma i miei in confronto alla sua famiglia non si gasavano di quello che possedevano.
Sospirai alzandomi dalla sedia e i miei mi guardarono confusi, Giovanni mi guardò male e Brenda mi sorrise incoraggiandomi.
"Scusate, mi sento in colpa e vado a parlare con lui" dissi andando verso la porta che conduceva in veranda.
Mi misi il cappotto, perché anche se era Giugno si moriva di freddo la sera.
Uscii in veranda e lo vidi seduto sul dondolo che guardava un punto.
Appena sentii qualcuno si riprese dal suo stato di schock e mi guardò confuso.
"Che ci fai qui principessa?"
"Niente sinceramente, avevo voglia di una boccata d'aria" lui annuì ma si vedeva che non mi credeva, non sapevo nemmeno io il motivo per cui ero lì sinceramente.
Mi era dispiaciuto che avesse parlato della sua famiglia perché obbligato in un certo senso da mio padre.
"Si sta bene ui fuori" disse mordendosi il labbro.
Annuii.
"Posso sedermi?" chiesi confusa.
"E' casa tua, sono io l'intruso principessa" disse sorridendomi, mi misi seduta a distanza da lui.
Sentivo il suo profumo invadermi le narici ed era un odore di cocco e vaniglia.
"Dovresti tornare dentro" dissi stringendomi nel giaccone.
"No principessa, io non dovrei nemmeno essere qui" disse sospirando e prendendo il suo telefono, era un cellulare vecchio.
Un Nokia molto vecchio.
"Non dire così" dissi dolcemente.
"Torna dentro principessa, qui si muore di freddo" disse facendo uno di quei sorrisi che mi mandavano in tilt il cervello.
Dio che sorriso.
Zitta coscienza, vieni fuori nei momenti meno opportuni.
Dovresti baciarlo.
COSA!?! Ma che stupida coscienza che ho!!
Scossi la testa cercando di riprendermi e lui mi guardava divertito.
"Che stavi facendo?" chiese confuso.
"Ehm che ...?" chiesi confusa.
"Facevi delle facce buffissime" disse scoppiando a ridere.
La sua risata era così tenera che metteva allegria.
"Beh sono contenta che le mie facce buffe ti piacciano" dissi divertita e lui sorrise teneramente.
Si alzò dal dondolo e mi porse una mano, la afferrai alzandomi in piedi e lui mi sorrise di nuovo.
"Entriamo" disse lasciandomi la mano,
Entrammo in casa e Giovanni mi guardò male, sospirai e mi avvicinai a lui.
"Che cavolo ti salta in mente?" domandò irritato a bassa voce.
"Stava male e così ..."
"Non me ne frega niente se quel poveraccio sta male o meno" disse irritato guardandomi in cagnesco.
Non avevo voglia di litigare in quel momento.
"Giovanni non ho voglia di litigare in questo momento" lui sospirò annuendo e mi diede un bacio sulle labbra.
Andammo di nuovo a tavola e mia madre portò il pollo con le patate al forno, era un ottima cuoca.
"Luke sei fidanzato?" chiese mia madre teneramente.
Guardai Luke che sorrise imbarazzato e scosse la testa versandosi un po' di coca nel bicchiere, il mio cuore cominciò a battere molto forte e non riuscivo a capire il perché.
Presi un pezzo di pollo con le patate.
"Un bel ragazzo come te dovrebbe essere fidanzato" disse mia madre sorridendo gentilmente.
"Beh grazie mille signora" disse imbarazzato ed era così dannatamente tenero.
Mangiammo in silenzio., appena finimmo ero piena come un uovo e mia madre ci sorrise.
"Signora è molto brava in cucina, Riccardo mi aveva detto che era un ottima cuoca e aveva ragione" si congratulò Luke sorridendo e alzandosi per aiutare mia madre a sparecchiare.
Rimasi allibita, Giovanni non aveva mai aiutato mia madre a sparecchiare.
"Luke non preoccuparti, faccio da sola" disse mia madre sorridendo gentile.
Luke scosse la testa.
"A me fa piacere signora" mia madre sorrise annuendo e lo ringraziò, Brenda mi sorrise facendomi l'occhiolino e così mi alzai anche io con Giovanni.
"Parliamo un po'?" domandai sorridendo.
"Certo" disse prendendomi per mano.
Andammo in camera mia e ci mettemmo seduti sul letto, mi diede un bacio sulle labbra.
"Ti amo"
"Ti amo anche io" dissi approfondendo il bacio, la sua lingua giocava teneramente con la mia.

Amami se ne hai il coraggio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora