È ormai buio da molto tempo e non siamo ancora riusciti ad accendere il fuoco, nonostante Hemmings ci stia provando da quando abbiamo finito di costruire per questa notte il rifugio sulla nuova isola. Fa davvero freddo e noi abbiamo solo dei miseri indumenti estivi e una giacca a vento a testa, che di certo non riuscirà a riscaldarci, quindi si prospetta una notte davvero fantastica.
Sbuffo rumorosamente all'ennesimo tentativo fallito del ragazzo e lui alza lo sguardo verso di me. «Non è colpa mia se la legna è completamente bagnata e il fuoco non si accende, sai?» chiede retoricamente e io mi ritrovo a sospirare, perché ha ragione. Ha piovuto per tutto il pomeriggio, l'aria è ancora molto umida e anche se fossimo rimasti sulla nostra vecchia isola si sarebbe presentato lo stesso problema: non posso quindi biasimare Luke per questa vera e propria disgrazia.
«Certo che lo so,» rispondo. «Lascia perdere, comunque, sono solo energie sprecate,» concludo poi, camminando verso la riva e sedendomi sulla sabbia ancora piuttosto umida per il temporale di non molte ore fa. Un brivido di freddo mi attraversa la spina dorsale e mi stringo maggiormente nella mia giacca, senza ovviamente ricavarne un briciolo di sollievo.
Non mi sento affatto bene e non è solo colpa del freddo, così come il nodo che sento allo stomaco non è dovuto solo alla fame: oggi come mai prima sento la mancanza della mia vecchia vita, delle persone che amo e anche di piccole cose come svegliarmi nel mio letto, sotto le lenzuola profumate, e prepararmi una tazza di tè caldo che mi riscaldi lo stomaco.
Sento persino la mancanza di Alexis e delle nostre discussioni mattutine per il volume troppo alto del suo stereo. Vorrei tanto sapere se adesso condivide il nostro appartamento con un'altra ragazza, se sente la mia mancanza nonostante ripetesse in continuazione che sono piuttosto insopportabile.
Mi mancano zia Maddie, Derek e persino quella smorfiosa di Sophie, perché lavorare con loro non è stato mai noioso. Be', io e Sophie abbiamo litigato spesso, forse troppe volte, ma era diventata quasi una presenza costante nella mia vita e, adesso che non lo è più, quasi mi dispiace non poter discutere animatamente ogni giorno per anche la più piccola sciocchezza.
Più di ogni altra cosa, però, mi mancano i miei genitori. Da quando sono andata a vivere per i fatti miei con Alexis, non sono riuscita a vederli spesso, a causa di tutti i miei impegni fra università e ristorante, e adesso me ne pento: sento quasi di non aver passato abbastanza tempo con loro ed è una sensazione terribile, che mi tortura lo stomaco periodicamente. Vorrei riuscire ad andarmene da questa isola e riabbracciarli uno per uno, mostrare loro che sono ancora viva e vedere i loro sorrisi: di certo devono aver sofferto molto quando hanno saputo della mia scomparsa e, probabilmente, il pensiero del loro dolore è ciò che mi fa più male. Nonostante io sia a conoscenza del fatto che se non avessero insistito tanto io non sarei proprio partita, non voglio che si sentano in colpa per la mia scomparsa, non voglio che rimpiangano il giorno in cui mi hanno regalato il biglietto per la crociera, perché davvero non è per colpa loro se tutto questo è successo.
«Phoebe,» mi richiama Hemmings, mentre si avvicina a me dopo qualche altro tentativo di accendere il fuoco e il mio sguardo cade subito sul suo piercing. Ripenso al nostro bacio e distolgo subito gli occhi, abbassando il viso verso i miei piedi nudi. Sinceramente non ho la minima voglia di affrontare una discussione sul nostro bacio e sono certa che prima o poi questo argomento verrà fuori, visto che siamo da soli su un'isola deserta, ma non voglio che quel momento sia ora, perciò alzo il cappuccio della giacca sulla mia testa e ignoro sia lui che il freddo. In realtà non ho proprio voglia di affrontare lui in generale e, quando una lacrima mi sfiora il labbro superiore, spero che non si accorga del mio pianto. «Phoebe,» ripete, appoggiando una mano sul mio braccio. Velocemente interrompo questo contatto e un singhiozzo mi scuote il petto senza che possa impedirlo, così da avvertire il ragazzo del mio stato emotivo. «Perché stai piangendo?» mi chiede poi, quasi sussurrando.
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Two Castaways || Luke Hemmings
FanfictionDi certo, fra tutti i turisti di quella nave, Luke Hemmings era l'ultimo con cui sarei voluta finire su un'isola deserta. * «Non mi interessano le tue relazioni sentimentali,» lo interrompo, scocciata. «Uh, non sarai mica gelosa, principessina?» chi...