Mettere piede nel mio vecchio appartamento dopo quattro mesi è più strano di quanto immaginassi: le pareti del salotto sono rimaste dello stesso color salmone che mi ha sempre trasmesso una fantastica sensazione di tranquillità, anche se è decisamente più rovinato rispetto a quando sono partita per la crociera, e ogni mobile, ogni tappeto e persino i più piccoli oggetti sono al loro posto, come se Alexis avesse chiuso il portone d'ingresso quando sono partita e si fosse fatta pure lei una vacanza, magari in Europa, visto che è sempre stato il suo sogno. Tuttavia, non vi è un filo di polvere in giro, perciò direi che posso escludere questa ipotesi.
«Come ti senti?»
La sua voce mi riscuote dai miei pensieri e mi volto subito verso di lei, soffermandomi ad osservare i suoi capelli. Mesi fa erano di un intenso blu elettrico, ma dopo tutto questo tempo e dopo numerosi lavaggi la tinta si è quasi tolta del tutto, lasciando spazio al suo delicato castano chiaro. Sembra una ragazza molto più innocua con il suo colore naturale, ma io che la conosco da quelli che sembrano secoli so bene che il blu la rappresentava molto di più: è come se si fosse spenta, in qualche modo. Per un attimo ho il dubbio che questo cambiamento possa essere dovuto alla mia presunta morte, ma al momento non voglio pensarci.
«È tutto così... silenzioso,» mi limito a dire, rendendomi conto che è come se mancasse qualcosa.
Alexis accenna una risata, per poi annuire. «È così da quando quelle cinque pesti si sono trasferite,» spiega e io capisco subito a cosa si riferisca: i cinque rumorosi e insopportabili figli del nostro vecchio vicino di casa, un papà single un po' troppo permissivo. «Oh, non dirmi che ti dispiace!» dice poi, scoppiando a ridere di fronte alla mia espressione stupita.
«Forse giusto un pochino,» ammetto, prima di lasciarmi sfuggire un piccolo sorriso malinconico. Pensavo che il momento di dire addio ai nostri vicini e alle loro corde vocali non sarebbe mai arrivato, invece mi sbagliavo di grosso. Tra l'altro, non ero nemmeno qui per godermi la scena. «Spero di poter rinunciare anche alla tua musica heavy metal, non sarebbe male.»
Alexis abbassa lo sguardo verso i suoi piedi e io vorrei poter tornare indietro di qualche secondo e rimangiarmi quello che ho detto. Questa situazione, senza che possa impedirlo, mi ricorda Luke e tutte le volte che l'ho infastidito o ferito con le mie parole. Non dovrei pensare a lui, non dopo quello che è successo in aeroporto poche ore fa. Il mio sarcasmo dei primi tempi è di certo stato molto pungente nei suoi confronti, ma le sue parole mancate, ora che ho scoperto tutto, mi feriscono più violentemente di quanto potrebbero fare delle semplici battutine. A pensarci bene, esiste una cosa più ripugnante di una bugia? Si tratta solo di un soggetto accompagnato da un predicato e, in qualche caso, anche da complementi, eppure quanto fa male, dannazione. Esattamente all'altezza del cuore, sì, proprio il punto che in questo momento mi brucia in maniera insopportabile. Tutto per una bugia, una stupida e insulsa bugia. Ma, in fondo, un rapporto di qualsiasi natura non può che basarsi sulla fiducia, una cosa così fragile di fronte alla violenza di parole non sincere.
Mi obbligo a scacciare dalla mente questi pensieri, ricordandomi di Alexis e del suo sguardo che ancora evita il mio.
«Stavo solo scherzando. Non volevo di certo arrivare dopo quattro mesi e sconvolgere i tuoi equilibri solo perché-»
«Non è assolutamente questo!» si affretta a interrompermi, prima di sospirare. «Non pensare affatto a una cosa del genere, Phoebe. Sono solo cambiate molte cose in questi mesi.»
La guardo negli occhi, cercando di interpretare in qualche maniera le sue parole, senza però riuscirci.
«Non ascolto più quella musica. In realtà, non ascolto più alcun tipo di musica in generale.»
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Two Castaways || Luke Hemmings
FanfictionDi certo, fra tutti i turisti di quella nave, Luke Hemmings era l'ultimo con cui sarei voluta finire su un'isola deserta. * «Non mi interessano le tue relazioni sentimentali,» lo interrompo, scocciata. «Uh, non sarai mica gelosa, principessina?» chi...