Capitolo 17

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Mi sveglio quando un raggio di sole stuzzica i miei occhi e, per abituarmi alla luce, sbatto le palpebre un paio di volte. Provo ad alzarmi, ma mi rendo conto di un braccio intorno al mio corpo che mi impedisce di farlo. Mi giro sull'altro fianco e incontro gli occhi celesti di Luke.

«Buongiorno, principessa,» sussurra con un sorriso, mentre i ricordi della notte passata tornano a farmi visita e il mio cuore batte all'impazzata.

Avvampo e cerco di nascondere il rossore con i miei capelli, ma lui li scosta delicatamente dietro le mie orecchie. «Come mai non sei accanto al fuoco?» chiedo, provando a superare questo momento di imbarazzo.

«Volevo essere qui al tuo risveglio.»

Sorrido di fronte alla sua dolcezza e lui mi accarezza una guancia, senza distaccare per un solo istante gli occhi da me.

«Cosa... cosa facciamo oggi?» balbetto e lui si stringe leggermente nelle spalle.

«Pensavo di passare tutto il giorno a guardarti,» dice, prima di rivolgermi un sorriso malizioso, mentre io scoppio a ridere. «Dico sul serio.»

«Intendevo qualcosa di utile, per esempio tornare agli scogli come dicevamo ieri,» gli ricordo e lui sbuffa, sembrando un bambino.

«Ma infatti sarebbe utile!» ribatte, ricevendo da parte mia un'occhiata piuttosto scettica. «Potremmo arrivare a fare un secondo e magari anche un terzo round e, sai, non mi dispiacerebbe un piccolo Hemmings che corre sulla sabbia,» conclude, guardandomi di sottecchi.

Ma allora, oltre che la faccia, ha pure il cervello di un mollusco.

Devo avere un'espressione davvero divertente al momento, perché lui scoppia a ridere, arrivando persino ad avere le lacrime agli occhi.

«Tu sai che, anche se decidessi di prenderti sul serio, cosa che non farò, non potremmo avere un bambino, dato che il mio caro ciclo non mi fa visita da quattro mesi perché la nostra alimentazione è pessima, vero?» gli chiedo, prima di schiaffeggiarmi mentalmente per aver pensato anche solo per un istante che lui potesse saperlo sul serio. Che senso avrebbe parlare di amenorrea e di mancanza di fertilità con lui? Insomma, Luke non ha proprio la faccia di uno che prestava attenzione alle lezioni di biologia. O a qualsiasi lezione in generale.

«Per fortuna,» ribatte, senza smettere di ridere. «Pensa che disgrazia doverti sopportare pure con il ciclo!»

Ma che simpaticone.

«Allora puoi andare a corteggiare qualche iguana nella foresta, perché io non ho più alcuna intenzione di darti confidenza,» rispondo, provando ad alzarmi.

Luke ride di nuovo, facendomi sorridere per il suono dolcissimo della sua risata, e mi blocca prima che possa allontanarmi davvero. In realtà, non avevo davvero intenzione di farlo, ma non deve necessariamente saperlo. Mi fa sdraiare sulla sabbia e poi si posiziona sopra il mio corpo, guardandomi negli occhi con un sorriso. «Stavo scherzando, Phoebe,» dice, prima di provare a baciarmi.

Tuttavia, io appoggio un dito sulle sue labbra e scuoto la testa, trattenendo una risata. «Ma io no. Dovresti davvero andare a cercare qualche altro esemplare femminile nel resto dell'isola.»

Luke alza scherzosamente gli occhi al cielo e scosta con delicatezza il mio dito, per poi riuscire finalmente a sfiorare le mie labbra. Cerca subito di approfondire il bacio e io glielo permetto, iniziando a sentire le farfalle nello stomaco mentre i ricordi della scorsa notte si fanno spazio nella mia mente ancora una volta.

«Però quando parlavo di un altro round non scherzavo, sai?» sussurra, quando separiamo le nostre labbra per riprendere fiato. Nonostante la passione stesse per scoppiare nuovamente fino a qualche secondo fa, ora non posso fare a meno di ridere rumorosamente perché, davvero, il termine round mi diverte fin troppo. «Ero serio, non puoi ridere in un momento simile!» si lamenta e, naturalmente, io non riesco proprio a smettere.

Two Castaways || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora