Magia

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"Gabriele Esposito, o alzi il culo da quel letto e vieni a darmi una mano o ti mordo un braccio." Dissi mentre cercavo di arrampicarmi per prendere la borsa sopra l'armadio. Era passato ormai un mese e mezzo dal nostro fidanzamento ufficiale e io amavo quel ragazzo sempre di più. Sono sempre stata bassa, e lo sarò per sempre. Mi alzai sulle punte allungando le braccia ma niente. Gabriele stava beatamente ridendo sul letto. "Dai Gab!" Mi lamentai. Smise di ridere per un attimo e mi venne vicino. Mi sollevò dai fianchi fino all'altezza giusta e recuperai la borsa. Mi fece scendere piano e mi voltò verso sè. Mi spinse piano la schiena contro l'armadio e poggiò le sue labbra sulle mie. Un bacio casto si trasformò in uno per niente tale. Intrecciò le sue mani con le mie premendomi leggermente sull'anta di legno. Respirando affannosamente mi sollevò leggermente e io allacciai le gambe dietro la sua schiena. Camminò fino al letto dove mi appoggiò delicatamente e si mise sopra di me. Mi guardò come per chiedermi il permesso ed io in risposta lo baciai di nuovo. Sorrise sulle mie labbra e mise le sue mani sotto la mia maglietta sfiorandomi il seno e togliendola. Feci lo stesso con la sua e gli baciai il collo. Lui respirò sulla mia clavicola per poi armeggiare con il reggiseno. Dopo numerosi tentativi riuscì a toglierlo e mi baciò la curva dei seni. Era il primo a vedermi così, a baciarmi in quel modo e a toccarmi. Gli lasciai umidi baci sul collo fino alla guancia e all'orecchio. "Sono vergine." Sussurrai. Lui sorrise e riprese a baciarmi. Da un semplice bacio è nata una magia. La magia che fa unire due corpi e due anime. La magia che ci ha portati a fare l'amore. La nostra magia.
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"Sei bellissima." Sussurrò carezzandomi la guancia. "Tu di più." Risposi piano. Mise una mano sul mio fianco e sorrise. "Come stai?" Chiese poi. "Bene, un po' indolenzita ma bene. Oggi non ho lezione per fortuna." Ridacchiai. "Io non volevo farti male." Disse con occhi da cucciolo. "Non è colpa tua amore."
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Era mercoledì mattina e avremmo fatto le squadre. I capitani erano Luca e Gabriele. Cominciarono a scegliere i latinisti. "Lele." Dissero. Il moro si alzò e, dopo essere stato scelto anche dal mio ragazzo, scelse quest'ultimo. "Sofia." Pronunciò Gab. "Anche noi." Disse poi benedetta. Dovevo scegliere. La scelta era ovvia, ma la mia motivazione era valida. "Allora, intanto grazie, a tutti e due, il motivo per cui scelgo Gabri è che lo conosco meglio e so che anche se sembra carino e coccoloso, quando vuole sa prendere delle decisioni efficaci." Gabriele sorrise ed io andai a sedermi accanto a lui. Una volta finita la formazione delle squadre andai alle lezioni della maestra Peparini.
"Buongiorno maestra." Salutai sorridente. "Sofi quante volte ti ho detto di darmi del tu?" "Si scusi, eh scusa." Risi. "Dai vieni qui. Parliamo un po'." Mi sedetti di fronte alla mia insegnante preferita e la ascoltai. "Siccome ho visto dai monitor che tu e Gabri siete nella stessa squadra io e Kledi avevamo pensato di far fare a te la parte di Martina in occasionale. Che ne pensi?" "Si, cioè, si figo. Quando cominciamo?" Sorrisi come una psicopatica per poi scoppiare a ridere. "E lei se la ride..." Mi prese in giro la maestra. "Dai vai a chiamare il tuo ragazzo." Non me lo feci ripetere due volte e piombai in sala relax. Era sul divano. "Ohi piccolo, che vieni a balla' con me? Facciamo occasionale insieme." Sfoggiò un sorriso a 32 denti prendendomi la mano e trascinandomi fino in sala.
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Venerdì. Si registra la puntata. Ballo. "Mi schiero con Sofia in occasionale." Affermò Gabriele. Mi alzai dalla panca e tolsi la felpa rossa per mettere il semplice vestito dello stesso colore. Raccolsi i capelli castani in una coda e mi misi al centro dello studio. Cominciai a ballare sulle note di quella meravigliosa canzone cercando di trasmettere tutto l'amore che io provavo per Gabriele. Era il mio ossigeno. Prima di allora non avevo mai paragonato nessuno alla danza ma ora posso dire che Gabriele era la mia danza. Diedi tutta me stessa mentre danzavo. Volevo far capire a tutti quello che per me era Gabriele.

REGÀ IO VERAMENTE NON CI POSSO CREDERE. IO AMO SCRIVERE E VEDERE CHE A QUALCUNO PIACE QUELLO CHE FACCIO MI FA RIEMPIRE IL CUORE DI GIOIA. STO VIVENDO UN SOGNO ANCHE SE SONO SOLO AL QUINTO CAPITOLO. CE NE SARANNO TANTI ALTRI. IL PROSSIMO VI PROMETTO CHE SARÀ PIÙ LUNGO E CARINO. GRAZIE.
-Sofia

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