Casa

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Ero seduta sul divano accanto ad Elodie guardando uno di quei film con gli attori ultra fighi che non hanno una trama sensata quando bussarono alla porta. Mi alzai ed andai ad aprire. "Gian!" Saltai addosso a Gianmaria. Era il professionista con cui avevo legato di più, e anche uno dei pochi di qui Gabriele non era geloso in quanto lui aveva il ragazzo. C'erano inoltre Elena, Simone, Stefano e Klaudia. Ero affezzionata a tutti, chi più e chi meno. "Ragazzi!" Chiamai gli altri che subito arrivarono e salutarono i ballerini. "Elena posso mostrarti la mia casa?" Chiede Alessio facendo il casca morto. Lei per farlo contento acconsentì. "Che ci fate qui?" Chiesi rivolgendomi a tutti. "Ah io e Klaudia siamo tornati a casa. Loro sono gli intrusi." Rise Stefano. "No dai, andiamo a fare un picnic sul prato qui fuori? Vi va?" "Certo!" Prendemmo una tovaglia e ci sedemmo sul prato. "Siamo qui anche per comunicarvi che la produzione ci ha stabilito degli orari nei quali possiamo venire qui in casetta per provare coreografie, ma anche solo per parlarvi visto che tre di noi hanno vissuto le stesse emozioni che state vivendo voi e magari possiamo darvi dei consigli." Spiegò Stefano. "Che bello!" Esclamai entusiasta. "Ma per i blu ci sono altri professionisti?" Chiese curioso Alessio. "Si nei blu ci sono Marcello, Giuseppe, Martina, Irene e Mattew degli Kneff" rispose Elena. "Che bella cosa mamma mia." Soffiò il fumo della sigaretta Alessio. "Ale mi dà fastidio l'odore non mi fumare addosso per favore." "Si scusa Sof."
***
"Gabri, ma quando saremo fuori di qui, come faremo?" Gli chiesi giocando con la sua mano. Eravamo stesi sul divano e da un po' stavamo parlando di noi. "Cioè intendo dove staremo, cosa faremo. Non voglio separarmi da te." Dissi guardandolo negli occhi. "Io...non lo so. Non so se sono pronto per separarmi dai miei definitivamente." "Non dovremmo stare sempre da me, sarà come i mesi che abbiamo passato qui." Spiegai. "Ho bisogno di tempo..." Affermò indeciso. "Gabriele sai che da questo dipende anche il nostro futuro insieme vero?" "Si Sofia ma sono ancora giovane e forse dipendo troppo dai miei genitori." "Quindi volevi solo una storia per passare il tempo la sera in albergo? Non hai mai creduto in un qualcosa dopo questo ti ha solo fatto comodo avere qualcuno accanto." Mi scansai. "Non ho mai detto questo." "È quello che si capisce dalle tue parole." "Io non ti voglio perdere Sofia. Non voglio che tu pensi che non mi importa di te. Voglio solo pensarci ok? Questo non vuol dire che non voglio stare con te." Mi sedetti mentre alcune lacrime mi segnavano il volto. "Non piangere per favore." Mi mise un braccio intorno alle spalle. "Non piangere? Gabriele io non voglio starti distante. Vivo distante dalla mia famiglia e so che è difficile ma cazzo pur di stare con te lascerei tutti, ma forse vale solo per me." "Sofia non dire cazzate." "É quello che mi hai appena dimostrato tu." Sbottai. Mi guardò il viso e piano mi asciugo le lacrime. "Ho rovinato tutto come al solito." Sbuffò prendendosi la testa tra le mani. "Non intendevo questo...non stare male ti prego." Mi strinse a se mentre io gli misi le mani dietro la nuca. "Dobbiamo solo parlarne con più calma, senza telecamere, solo io e te. Ok?" Chiese teneramente carezzandomi i capelli. Annuii e mi ributtai tra le sue braccia. "Scusa piccola"

Hello! Il capitolo è corto ma questa settimana ho avuto troppi impegni tra studio e danza quindi solo oggi sono riuscita a scrivere. Un bacio.

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