Jo's POV.
Jin aveva finito di medicarmi le braccia.
"Perché lo hai fatto..?" Mi chiese sedendosi accanto a me e iniziando ad accarezzarmi la testa.
".. Per voi.. Sembra tutto così semplice.. Io.. Io, invece, non ce la faccio più. Vorrei scoprire la mia vera natura ed essere felice ma.. Non ce la faccio. Non ce l'ho mai fatta. Una volta.. Dovevo essere la pietra per mia madre.. Ma.. Ora.." Chiusi gli occhi. "Per chi devo essere forte? Ne vale davvero la pena?" Conclusi.
"Devi essere forte per te stessa e per Tom. E.. Eccome se ne vale la pena, Jo. Ora dormi, domani parliamo meglio. Se ti va, chiameremo anche Tom." Rispose dolcemente. Io annuii.
Mi addormentai con il pensiero di Tom.
Come avevo potuto non dirgli nulla di tutto ciò? Mi sentivo uno schifo.Dopo circa quattro ore di riposo. Aprii gli occhi, trovandomi davanti Jimin.
"YAH!" Urlai prendendo un infarto.
"Yah! Calmati! Ti ho solo portato un po' di cibo.. Non hai mangiato niente ieri.." Disse alzandosi ed uscendo dalla porta. Mi sedetti sul letto.
Il vassoio che mi aveva portato Jimin aveva un bicchiere di caffè e un piattino con qualche biscotto.
Sorrisi. Era stato molto dolce con me.
"Perché ora è così dolce?" Mi alzai in piedi con un biscotto in bocca e mi vestii.
Poi andai in cucina dagli altri.
"Cosa è successo ieri? Ho saputo che non ho mangiato.." Dissi guardando i sette ragazzi.
Loro si scambiarono degli sguardi, mentre Jimin tornò in camera sua.
"Che gli prende?" Chiesi. Jin alzò le spalle.
"Come ti senti, Jo?" Mi chiese Hoseok.
"Molto bene.. Ora mi dite cosa è successo ieri? Siete più strani del solito.."
Jin si avvicinò a me e mi prese gentilmente il braccio, alzando la manica della maglietta.
Quando lo vide immaccolato, sorrise.
"Siediti, Jo." Disse. In quell'istante suonò il campanello.
"Entra pure, Tom! È aperto!" Gli urlò Jin.
"Come mai mi avete chiamato?" Chiese Tom entrando in cucina togliendosi il giubotto.
"Avevamo.. Avevo bisogno di parlare con entrambi. Come abbiamo già detto, Jo non è una vampira. Noi sette lo siamo." Cominciò, concludendo il discorso guardando Tom, il quale sbiancò di colpo.
"Riprenditi, ora arriva il pezzo più importante." Disse Namjoon dandogli una pacca sulla spalla.
"Jo.. Ciò che è successo ieri non è molto importante, ma se vorrai sapere tutto, ti basterà chiedere. Ora.. Tu sei una Dea." Concluse Jin.
"Mwo?" Gli chiesi.
Così, Jin raccontò a me e a Tom la storia della loro specie.
"In poche parole.. Io sarei il vostro dio?" Chiesi con gli occhi spalancati.
Jin annuì.
"Ma.. Allora cosa è successo a Jimin.. Quando mi baciava?"
"Tu avevi paura?"
"No.. Ero più arrabbiata, che altro.."
"Beh.. Questo è uno dei tuoi poteri, a quanto pare." Disse Jin con un sorriso. ".. Ma se lei è la vostra dea.. Perché la piacchiavate?" Chiese Tom confuso.
"Beh.. Non lo sapevamo ancora.. Ho iniziato ad intuirlo quando ho visto i suoi occhi.." Rispose Jin.
"Mh.. Riformulo la domanda: perché la picchiavate in generale?"
I sei si guardarono.
"Beh.. Non lo so.. Era Jimin che ci.."
"Aigoo.." Lo interruppi. "Non vi ha mai spiegato il motivo del suo odio nei miei confronti?"
Jin scuoté la testa.
"Scusate, vado un attimo in bagno.." Dissi alzandomi.
Una volta arrivata in bagno..
"Ecco perché era così dolce sta mattina.." Pensai cercando di trattenere le lacrime. La cosa mi faceva stare male.. Molto.
Jimin.. Stava iniziando a piacermi.
Quei suoi baci.. Quei momenti di dolcezza violenta.. Cominciavano a farmi impazzire. Ma.. Era tutta una farsa.
"Non volevo saperlo.." Dissi abbassando la testa, fallendo nel trattenere le lacrime, che uscirono quasi come fossero uno sfogo liberatorio. Ma.. Di libero, dentro di me, non lasciavano nulla.
"WAE-YO!? TI ODIO PARK JIMIN!" Urlai in preda alle emozioni.
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Sixteen.
FanfictionJo è una ragazza come un'altra. Frequenta una scuola umile. Fa una vita semplice. Ma la sua vita sarà presto scombinata a causa di sette ragazzi, e in particolare, a causa di Park Jimin.