Come al solito, non dormii.
Verso le 4 del mattino, mi alzai per andare a bere un té. Mi sedetti sulla sedia e appoggiai i piedi sul tavolo.
"Park Jimin.. Perché fai l'odioso? Non puoi essere.. per una volta.. Normale?" Dovevo dimenticarlo. Era ovvio che tra di noi non poteva esserci nulla. Anche l'amicizia tra di noi era.. Insicura.
Mi ero innamorata di lui. Ma avevo bisogno di dimenticarlo. Mi ero stufata di amarlo ed odiarlo allo stesso tempo. Che razza di relazione funzionerebbe così? Che razza di rapporto sarebbe?!
Dei passi dietro di me mi distolsero dai miei pensieri.
"Stai male?" Sentii la voce di Namjoon. "Sai, ho mal di stomaco.." Rise. Mi girai verso di lui. Indossava dei pantaloni da tuta grigi ed era senza maglietta.
Mi rigirai di colpo. Ero in inbarazzo. Aveva un fisico stupendo.. Quella sua carnagione chiara ma scura allo stesso tempo, contornava i suoi muscoli. Aveva delle soalle larghe e una schiena affusolata.
"Seriamente, ti senti bene?" Mibl richiese, non avendo ottenuto risposta al primo tentativo.
Scossi la testa. Si sedette di fronte a me.
"Ti ho sentita litigare con Jimin.. È per lui che stai male?" Mi chiese.
Annuii.
"Namjoon.. Aiutami a dimenticarlo.. Jaebal.." Sussurrai.
Lui si guardò attorno, poi sorrise.
"Non so quanto possa aiutare.. Ma con me funziona sempre. Ne ho una buona scorta.." Disse alzandosi e dirigendosi verso un armadietto della cucina. Tirò fuori una bottiglia di vodka alla menta. Infine, tornò a sedersi, dopo aver preso due bicchierini.
Presi la bottiglia e riempii il mio bicchiere fino all'orlo. Poi riempii il suo.
"All'anti-ricordo." Dissi alzabdo il bicchiere e mandando tutto giù in un sorso. La gola iniziò a bruciare, ma.. era una bella sensazione.
Lui sorrise e fece lo stesso.Mezz'ora dopo, la bottiglia era finita.
"Foorsee è.. È iil caaso chee tornaiiamoo aa.. nannaaa.." Dissi ridendo a caso. Ero ubriaca. E.. Namjoon non era da meno. Fissava il bicchiere come se lo avesse appena scoperto.
Mi alzai in piedi, barcollando non poco.
Lui fece lo stesso.
"Joo..ooo.. vuoui diimenticaaree Jiminn?" Chiese barcollando verso di me. Prima che potessi rispondere, trovai le sue labbra attaccate alle mie. Ero talmente ubriaca che non mi staccai. Pensavo di reggere meglio..
Mi prese i fianchi e si avvicinò di più a me. Io iniziai ad accarezzargli il collo, mentre le sue labbra raggiungevano il mio.
Erano baci.. Che non avevo mai provato prima. Erano dolci, delicati. Sembrava quasi facesse attenzione a non farmi del male. Le sue labbra iniziarono a giocare con il lobo del mio orecchio e, infine, lo morse.
Sussultai in quell'istante.
La sua presa sui fianchi cominciò a farsi più stretta. Ma continuava a non farmi male.
Ad un tratto, cominciammo a dirigerci verso il divano, andando a sbattere ovunque.
Mi fece stendere, senza lasciare quel contatto che aveva insitaurato tra i nostri corpi.
Si sedette sopra di me e iniziò ad accarezzarmi dolcemente i fianchi.
Il mio corpo era un brivido.
"Namjoon-ah.." Sussurrai, mentre le sue mani accarezzavano i miei seni.
Ad un tratto si fermò, alzandosi in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro.
"Non posso.. Non posso.." Sussurrava tra sé e sé.
Io dovevo ancora realizzare cosa fisse successo.
"Grazie.. E.. Scusami.." Sussurrai.
In quel momento non avevo pensato a Jimin. Ma nel giro di tre secondi, mi ritrovai tempestata dai sensi di colpa.
"Ero ubriaca.
Non è una buona scusa, e lo sai.
Ovvio che lo so! Ma io non ce la faccio più!
Lo so. Ma dovresti essere coerente con te stessa." Fottuta coscienza.Namjoon si sedette per terra in lacrime.
"Che succede?" Gli chiesi confusa.
"Non posso farlo a Jimin.. Volevo esserti d'aiuto.. Ma non così.. È che non ho resistito.. Perdonami.. Non dirlo a Jimin.. Ti prego.." Disse con la voce spezzata.
"Non ti preoccupare. Questa cosa resterà tra me e te." Sussurrai.
Poi mi alzai, per tornare in camera mia. Arrivata al corridoio che separava la mia camera da quella di Jimin, sentii la sua voce.
Stava sussurrando una canzone.
Mi sedetti fuori dalla sua porta e chiusi gli occhi.
Stava cantando Monster dei BigBang.
La sua voce era morbida e dolce e accarezzava le note con una leggerezza quasi angelica.
"Perché mi fai questo, Jo? .. Io ho bisogno di te.." Disse tra sé smettendo di cantare. Notai che la sua voce era come bloccata.
Decisi di bussare.
Lui venne ad aprire.
"Che ci fai qui?" Disse fingendo noncuranza e abbassando la testa.
"Scusami." Dissi io.
"Mwo?"
"Mi rendo conto di essere ubriaca.. Meno di prima, a dire la verità.. Sto parlando decentemente.. Comunque.. Mi dispiace. Ho.. Paura di te. Ti amo ma.. Mi spaventa quello che tu vuoi. È ingiusto che io lo faccia con.. altri.. Ma con te.. è un casino."
"A-Altri?" Balbettò lui. Alzò il viso, mostrando degli occhi gonfi e arrossati. Tirò un pugno sulla porta, poi mi diede le spalle. "Quando mi dici che mi ami.. Cosa significa?" Chiese piangendo.
"C-Cosa..? ..Non lo so.."
"Non ne ho la più pallida idea." Risposi.
"Sai cosa significa per me? Per me esisti solo tu. Voglio vederti sorridere ogni singolo istante. Non cerco piacere dalle altre, perché mi basta guardare i tuoi occhi per trovare il mio 'posto felice'. Da quando provo questi sentimenti, vivo ogni giorno in un mare di sensi di colpa. Io ti ho picchiata, ti ho torturata.. E ora ti sto amando. Non sai quanto è dura.. Resistere con questo passato da mostro. E sai qual è il bello di tutto ciò? Che domani ti sarai dimenticata tutto e continuerai a trattarmi come un falso, bugiardo, stronzo vampiro. Ma.. A me andrà bene comunque. Perché nel bene o nel male.. Ti avrò accanto. E quei momenti, saranno i più feluci della mia vita." Si coprì il naso e la bocca. "Ora vai. Non mi interessa cosa hai fatto con Namjoon.. Vi ho sentiti.. Buona notte, Jo." Disse infine, rientrando nella sua stanza e chiudendo la porta dietro di lui.
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Sixteen.
FanfictionJo è una ragazza come un'altra. Frequenta una scuola umile. Fa una vita semplice. Ma la sua vita sarà presto scombinata a causa di sette ragazzi, e in particolare, a causa di Park Jimin.