Eravamo appena arrivati a Davenport. Avremmo dovuto partire di notte, perché le tredici ore che ci aspettavano ancora sarebbero state lunghe e noiose. Un'ora prima ci eravamo fermati ad un autogrill per pranzare. Ci eravamo intrattenuti li per un bel Po dì tempo e questo avrebbe solamente prolungato il viaggio. Avery non smetteva di parlare e di agitarsi nei sedili posteriori.
-Manca poco? -chiese per la milionesima volta.
-Quando mancherà poco te lo diremo. -
Lei sbuffò e si accasciò nei sedili, stremata dalla noia.
Non avevo aperto bocca per tutto il viaggio e ascoltavo in silenzio i strani discorsi di Calum e Ver.
Avevo avuto molto tempo per pensare.
Ci stavo ripensando, forse non era stata una buona idea quella di partire.
Non conoscevo nessuno nella città in cui stavo per andare e il rapporto con Calum ormai era estraneo come un tempo.
Ma lo faccio per Avery, perciò non devo preoccuparmi di integrarmi con dei vampiri nobili.
Alzai il volume della radio quando sentii una canzone che mi piaceva. -Tutto bene? - Calum si voltò e mi lanciò un occhiata preoccupata.
Annuii e mi voltai verso il finestrino.
Le macchine scorrevano veloci nell'autostrada e mi facevano ricordare che mancava ancora molto alla destinazione.
Ma credo che, sinceramente, non sarei mai voluta arrivare. Avrei preferito che quell'autostrada non finisse mai.-Devo fare pipì! -
Eravamo appena entrati nella città di Peoria. Non ero mai stata in Illinois, in realtà non sono mai uscita dall'Iowa, prima d'ora.
Avevamo appena passato un autogrill e Avery aveva bisogno del bagno proprio ora, a chissà quanto tempo dal prossimo stop.
-devi trattenerla ancora un pò Ver. -
-Ma è urgente! Davvero urgente! -
-così all'improvviso? -
-Si! -
Mi massaggiai le tempie e mi dissi di stare tranquilla. Avevo un forte mal di testa a forza di stare sempre seduta e grazie alla voce acuta di Avery.
-Siamo arrivati? -
-No Avery. Non. Siamo. Arrivati. -
Calum sorrise e mi guardò divertito.
Eppure non c'era niente di divertente in tutto questo.
-Agitata per il viaggio? -
-Oh, credimi. Non è agitazione che provo per questo viaggio. -
-Non vorrai mica tornare indietro? -
-Certo. Fermati qua, in mezzo all'autostrada, così scendo e faccio l'auto stop a qualche camionista.-
Lui rise e tornò a fissarmi da sotto le lunghe ciglia.
-non so se è una buona idea. Molti film horror hanno come tema un'autostrada e un camionista arrapato. -
-Ce ne sono molti che invece hanno vampiri assetati e ragazzine indifese. -
-Non mi pare che alla fine si innamorino dell'assassino, però. -
Lo fulminai con lo sguardo e non risposi, perché sapevo che aveva ragione.
-Vuoi che guidi io? -
-Lo sai che non ho bisogno di dormire. E poi è ancora presto. -
-Ma voglio guidare. E non lo voglio fare di notte. -
-Non preoccuparti. Mi piace guidare. -
Sospirai e tornai a guardare la strada. Non c'era verso di fargli cambiare idea.-Quanto manca? -
Dopo esserci fermati ad ogni autogrill perché Avery doveva fare pipì, il mio stomaco ricominciò a brontolare.
-Devo fare pipì. -annunciò Avery.
-Ora ci fermiamo. -disse Calum.
Erano le nove di sera e la fame si faceva sentire.
Pensai che anche lui avesse fame. Ma da buon vampiro, si era procurato un frigo da viaggio e un paio di buste piene di sangue.
Ad ogni sosta andava in bagno e si nutriva di nascosto.
Accostammo in un autogrill di Indianapolis.
Avery divorò il suo piatto di pasta e la sua carne velocissima. Cavoli, alla faccia della fame.
-Allora, quanto manca? -questa volta ero stata io a porgli la domanda.
- Siamo a metà strada. -
Sbuffai e finì quel che rimaneva del mio hamburger.
Lasciai le patatine ad Avery che esultò felice.
-Che cosa ha detto tuo nonno a proposito della mia... visita? -
Lui distolse lo sguardo e si guardò intorno distratto.
-Calum... -
-Lui ehm... Non lo sa. -
-Come non lo sa? -
-Dai, sarà una sorpresa. -
-Ma sei stupido?! - mi accorsi che avevo alzato la voce dallo sguardo curioso dei turisti seduti affianco. -Ti ho detto che non devi preoccuparti di niente. -
-Dimmi una cosa... Lui sa che stiamoArrivando almeno? -
-Ehm...Non è che l'ho aggiornato proprio su tutto. -
-e tipo dove sei rimasto? -
-Gli ho detto che venivo in Iowa. -
-E? -
-E basta. -
-O cielo! -
Mi misi una mano fra i capelli e sospirai esausta. Sapevo che era una pessima idea. Questo è il karma Winnie, non altro che il karma.
-Almeno sa della mia esistenza?! -
-Dobbiamo andare. -
Si alzò e fummo costrette a seguirlo.
Quando salimmo in auto non gli rivolsi più la parola.
Dovevo provare a dormire, ma dubito che ci sarei riuscita.
-Ho sete. - si lamentò Avery.
Calum le disse che ci saremmo fermati al prossimo autogrill, ma lei non volle sentire ragione.
Nel portabicchieri tra i nostri sedili c'era un bicchiere di plastica con coperchio e cannuccia della coca cola.
Lo aveva preso mentre cenavamo, e lo aveva riempito di sangue. Di tanto in tanto mentre guidava ne prendeva un sorso.
- Ma io ho sete adesso! -urlò e battè i piedi.
Era troppo tardi. Non avevo fatto in tempo. Non avevo fatto in tempo a impedire quel danno.
Non avevo fatto in tempo a vedere la manina di Avery afferrare il bicchiere e portarlo alla bocca.
- Avery no! -
Calum osservava la scena stupito tanto quanto me.
Lei beveva tranquillamente, placando pian piano la sua sete.
Non si era nemmeno resa conto di cosa fosse e quando le afferrai il bicchiere mi guardò male.
-Ho sete ancora. -
Non le risposi e guardai dritto davanti a me.
Avery aveva assaggiato il sangue per la prima volta.
E non aveva reagito come un bambino qualsiasi.
Perché lei era per metà vampiro, ed era normale che fosse così.
Mi sono sempre chiesta perché Avery non sembrasse nemmeno per metà vampiro. Ma ora so che non è così.
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Vampire next door - Il risveglio delle tenebre
Vampirgeschichten~Secondo libro della trilogia "Vampire next door"~ Sono passati cinque anni dalla partenza di Calum. Winnie, premurosa madre single, mantiene la figlia con un lavoro che non la soddisfa, arrivando faticosamente alla fine del mese. Il dolore che le...