18. Ok

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-Si mamma... Mi manchi anche tu. Ti passo Ver. Si, si... ciao. -
Passai il telefono ad Avery che si allontanò verso il laghetto di anatre col telefono tra le mani.
Mi stesi sull'erba, affianco a Calum.
Era un caldo pomeriggio d'agosto. A Roxenville non faceva mai così caldo. Calum se ne stava disteso con le mani sotto la nuca. Indossava gli occhiali da sole e sorrideva. Era così bello vederlo così sereno. Quando ha detto che non voleva più sposarla, pensavo fosse solo per farmi stare meglio. Ma poi, aveva riconfermato la cosa. Lo Avrebbe annunciato fra pochi giorni, quando suo nonno fosse stato più calmo, visto che ora aveva altri pensieri importanti per la testa.
Le giornate con lui erano diverse ora. Passevamo sempre tanto tempo assieme ad Avery, e io stavo finalmente bene. Respirai l'odore dell'erba fresca e mi sentii in paradiso. Era tutto così perfetto. Troppo perfetto. Col tempo ed esperienza, avevo imparato che la quiete non dura per sempre. Ero più abituata alla tempesta.
E sapevo, sentivo, che si Stava avvicinando.
Mi circondò le spalle e mi attirò a se.
Si passò una mano sotto la t-shirt e si accarezzò lentamente l'addome bianco, illuminato dai forti raggi solare.
Portai la mano sulla sua e la passai sulla sua pancia.
-Un vampiro che prende il sole. Assurdo. -
Rise e mi diede un bacio tra i capelli.
Avevamo mangiato li in giardino, sotto il sole cocente, sopra un telo azzurro e con i buonissimi manicaretti che ci aveva preparato Carly.
-Cosa succederà ad Avery?-
Mi guardò confuso.
-Quando... insomma si... Quando si vedranno i primi sintomi del suo... vampirismo? -
Corrugò la fronte e scoppiò a ridere. -Che stai blaterando? -
Gli diedi uno spintone col fianco e sorrisi. - Si dai, hai capito! Lei non sa ancora cosa le aspetta. Non sa cosa sei. Sarà... difficile da spiegare. -
-Ma ci sarò io. Non devi più preoccuparti. Ora le cose si sistemeranno. -
Annuì poco convinta e lo strinsi più a me.
Avrei davvero voluto che fosse così.
Mi sporsi per baciarlo, per sentirlo ancora più vicino, per essere sicura che non stessi sognando.
- Ma che bella coppia. -
Ci staccammo velocemente quando sentimmo la profonda voce maschile alle nostre spalle.
Mi irrigidì quando la collegai a quella del padre di Calum.
Chiusi gli occhi. Non poteva essere. Erano in Europa. Sicuramente si tratterà del Conte Ancien.
Eppure, sia io che Calum non volevamo voltarci.
Mi ritornò in mente tutto quello che era successo. Quando ero a tanto così dalla morte. No, lui non poteva essere qui.
Calum si girò, e quando lessi il timore e la rabbia nel suo volto capì che era vero. L'assassino di mio padre era a pochi metri da me.
Cal si alzò ed io lo seguì.
Finalmente ebbi il coraggio di guardarlo. Quel mostro, padre dell'uomo di cui ero follemente innamorata, ci fissava intensamente.
Non era cambiato per nulla. I suoi occhi color ghiaccio erano gelidi esattamente come ricordavo.
Ed era così simile a Calum.
Cal si posizionò davanti a me con fare protettivo.
Non riuscivo più a vedere Rehir, così mi pare si chiamasse, per via della grande stazza di Calum.
-Che ci fai qui?-
Mi sporsi per vedere cosa accadeva.
Il vampiro si avvicinò lentamente, e Calum mi fece indietreggiare.
-Sono venuto a trovarti. Volevo sapere se eri ancora vivo. E poi ho saputo che ti sposi. Ma devo aver capito male, mi avevano detto che si trattava di una vampira. - disse sorridendo maliziosamente.
Cal strinse forte i pugni lungo i fianchi.
-Come hai fatto ad entrare qui? Nonno arriverà tra un pò e non sarà contento di vederti qui. -
Si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni neri ed emise una risata inquietante.
-"Nonno"! Ma sentilo! Chiami tuo padre per nome e hai ancora il coraggio di chiamare chi ti ha rinnegato come nipote "Nonno"! -
-Che diavolo vuoi?! -
-Te l'ho detto. Volevo assistere al matrimonio. -
-Non assisterai a un bel niente. Ti ricordo che non faccio più parte della famiglia. O sbaglio? -
Lui annuì serio e camminò piano pensando tra se.
- Ma certo. È quello che ho detto. Ma sei sempre mio figlio. L'amore di un padre è insostituibile. -
Pronunciò l'ultima frase guardandomi attentamente. - Ah si, e scusami se ho ucciso tuo papà. -
Brutto figlio di puttana.
Mi scostai da Calum per raggiungere Rehir e magari ammazzarlo.
- Non osare nominarlo! -
Prima che andassi contro morte certa, Calum mi fermò cingendomi i fianchi e mi strinse a se.
-Sta calma piccola. - mi sussurò all'orecchio.
-È meglio che te ne vai. - sputò acido Cal.
- Ma guarda un pò. Dopo cinque anni vi ritrovo ancora insieme. Uniti. Innamorati. Sai Calum, mi ricordi molto me da giovane. Ho scelto tua madre, l' umana. E non potrei essere più orgoglioso di quella scelta. -
-Allora perché continui a tormentarci?! Se sai cosa si prova, che cosa vuoi ancora da noi?! -
Urlai io.
- Ma tesoro, io non voglio che voi vi lasciate. Calum non fa più parte della famiglia non perché ha scelto un' umana come compagna, ma perché quell"umana mi serviva. Mi serviva per i miei esperimenti. E Lui ha intralciato il mio lavoro. -
Cal mi lasciò andare e si avvicinò pericolosamente al padre.
Afferrò il colletto della sua Polo e avvicinò il suo viso.
-Adesso, la smetti di parlare. Porti le tue chiappe fuori da questa villa, prendi il primo aereo per Lisbona o dove cazzo vivi adesso, e mi saluti la mamma. E non torni mai più. La prossima volta, non mi limiterò a "intralciare il tuo lavoro. "Di ancora che Winnie è un esperimento e ti pianto un paletto nel cuore io stesso. -
Dettò ciò lasciò andare la sua T-shirt e ritornò da me.
Sentimmo dei passi leggeri dietro di noi.
Avery stava correndo da noi.
- Nonna ha detto che ti richiama stasera.-
Ver si mise tra noi e mi porse il telefono.
Puntò gli occhi curiosa sul nuovo ospite.
Lanciai un'occhiata preoccupata a Calum che guardava il padre con aria di sfida. Rehir scrutò la bambina incuriosito, e poi tornò a fissarci.
-Quando avevi intenzione di dirmi che ero diventato nonno? -
-Vattene. -
-Tua madre sarà felicissima. -
-Vattene via! -
Alzò le mani in segno di resa e indietreggiò sorridendo.
In lontananza vidi la macchina del Conte Ancien entrare dal cancello. -D'accordo. Tregua. Ci rivedremo. -
Poi si inchinò e puntò gli occhi su Ver.
-A presto piccolina. - le sorrise e si voltò, e si incamminò verso l'uscita.
Spontaneamente strinsi più a me Avery.
Calum ci abbracciò entrambe e si avvicinò al mio orecchio. - Non permetterò che si avvicini a voi. Te lo prometto. -
Annuì e lentamente raccogliemmo le nostre cose per rientrare.
Come aveva fatto Rehir a sapere che suo figlio era qui?

Vampire next door - Il risveglio delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora