15. Ti rinfresco la memoria

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AVVISO: Scene esplicite sessuali.

Dopo aver riportato l'abito al negozio, Avery mi pregò in ginocchio di prendere un gelato.
Vedendo che da me non otteneva nulla, provò a convincere Calum al mio fianco, che ovviamente acconsentì.
Stava diventando un'abitudine ormai. Mentre io cercavo in tutti i modi di non viziarla, lui ci metteva tutto per farlo.
-Dovresti smetterla di contraddirmi. -Gli dissi decisa quando Avery corse nella gelateria.
Mi fece un sorrisetto malizioso. -Che c'è di male a viziarla un Po? -
-C'è eccome! -
Lui mi ignorò e si avvicinò al banco dei gelati.
Avery aveva preso tre palline (tre?! ) Come il padre.
Sapevo bene che solitamente faceva fatica a mangiare una, ma vedendo Calum aveva voluto imitarlo.
Ordinai una pallina di nocciola e ci allontanammo verso il parco.
C'erano molti genitori e bambini, e gli occhi di  Avery si illuminarono.
Prima che potessi dirle qualcosa, corse sullo scivolo ancora con il gelato tra le mani che rischiava di cadere.
Alzai gli occhi al cielo, ma non dissi nulla.
Ora che eravamo da soli, mi sentivo estremamente a disagio.
Non avevamo ancora parlato di quello che era accaduto la sera prima, quel morso e quel bacio sul corridoio, e se fosse per me avrei anche evitato di uscire con lui oggi, ma aveva promesso a me  e a Avery che saremmo andati fuori tutti in sieme.
Quello che era successo non era una cosa da amici.
Leccai il mio gelato cercando di evitare il suo sguardo.
Avery appoggiò il suo cono a terra, e si agrappò alla sbarra Poi ci girò intorno con una ruota.
Calum si alzò di scatto e spalancò gli occhi. Fece per correre da lei ma lo fermai per il polso.
-Tranquillo. Fa sempre così. Non andare. -
Avery lo rifece ancora e ancora.
-Stai scherzando? E tu lasci che si spezzi l'osso del collo?! -
Lo guardai truce, lui non sembrava ancora convinto ed era pronto a scattare per salvarla.
-Senti, è una bambina.  I bambini fanno queste cose. E poi Avery balla, e quindi queste capriole le fa
Da quando aveva tre anni. -
Si sedette, mantenendo sempre lo sguardo fisso su di lei.
-Che vuol dire che balla? -
-Si, fa danza da due anni. In una piccola scuola vicino casa,  ed è davvero molto brava. Ci tiene tanto. Quando torneremo in Iowa sarà difficile riprendere gli allenamenti, dopo tre mesi di pausa... -
-Tornerete in Iowa? -
Si rabbuiò visibilmente.
-Ovvio. -
Calum abbassò la testa e sospirò, come deluso da quello che gli avevo appena rivelato.
Puntai l'attenzione su Ver, che aveva  smesso di fare capriole e si chinò per raccogliere quello che era rimasto del cono gelato sciolto. Quando vidi che se lo stava per portare alla bocca, mi alzai e le corsi incontro seguita da Calum.
-Avery no! Non mangiarlo! -per fortuna riuscì ad afferrarlo prima che lo leccasse.
Lei scese dallo scivolo e ci venne incontro.
-Mamma, mi sono sporcata. - Disse indicando la grossa maglia di cioccolato sulla maglia rosa pallido.
Sospirai, e le presi la mano.
- Non fa niente. Andiamo adesso. -
Avery annuì e poi prese la grossa mano di Calum, e camminammo verso l'auto tutti e tre mano nella mano.
Mai avrei immaginato una scena simile.
Quando tornammo a casa per pranzo, Madison e Ancien erano già accomodati al tavolo.
-Abbiamo iniziato senza di voi. - Disse Madison prendendo un boccone della sua carne.
Ci osservò fredda e quando si fermò su di me, mi lanciò un occhiata minacciosa.
Era solo la terza volta che si fermava qui a pranzo, e le altre volte ero riuscita a sopportarla.
Ci sedemmo al tavolo, e Carly ci portò i nostri piatti fumanti.
La salutai e lei mi fece l'orecchiolino.
Mangiammo in silenzio, e non avrei potuto gradire di meglio.
-Mamma, io non ho fame. -
Guardai il piatto ancora pieno di Ver e mi maledissi per averle permesso di mangiare il gelato.
-Va bene. Allora non mangiarlo. -
Madison tossì, alternando tra i colpi di tosse la parola "viziata "-
-Scusami? -
Lei non smise di fulminarmi con lo sguardo. -Se non aveva fame, avresti potuto non far portare il piatto. È solo un enorme spreco. Dico solo che non è giusto nei confronti di chi lavora qui. -
Che cosa aveva appena detto?
- Non credo che tu
Sia una sostenitrice della fame del mondo e dubito anche che ti interessi dei diritti dei lavoratori, perciò credo che tutto questo stupido discorso sia una cosa personale. Qual'è il tuo problema? -
Madison sembrò sul serio colpita dalle mie parole, e strinse forte la forchetta.
-Calum, è anche tua figlia. Di qualcosa, e tira fuori le palle.  Dovresti insegnarle come ci si comporta. -
Mi alzai facendo stridere la sedia.
- Non dirmi come devo educare mia figlia. -

Vampire next door - Il risveglio delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora