Entrai nella grande stanza dal materasso superbo e presi le valigie che il cameriere aveva portato.
-Ti prego, lasciami spiegare. -
Calum entrò nella stanza poco dopo.
Afferrai la mia borsa e con le due valige tra le mani mi avviai verso la porta, bloccata dalla sua figura possente.
-Spostati. -
-No. Prima ascoltami. -
-No! Non voglio ascoltarti! Avresti dovuto dirmelo Calum! È stato così inaspettato... Non puoi nascondermi una cosa del genere. Sei sposato e mia figlia sarà una principessa? Che storia è questa! -
-Non sono sposato. -
Lo guardai furiosa e provai a spostarlo, inutilmente.
-Vaffanculo. Mi hai fregato una volta e non lo farai più. -
-Ti prego pensa ad Avery... -
-So cosa è giusto per lei. E tu non lo sei. Mi dispiace di aver rovinato i tuoi piani di futuro re sposato senza figli, ma non ho intenzione di restare qui un minuto di più. Non preoccuparti, non ti chiederò gli alimenti. -
E detto ciò, lo superai senza sforzo, mentre lui stava nell'unico colpito dalle parole appena dette.
-Che cosa hai detto? -
Mi fermai nel bel mezzo del corridoio e mi voltai.
Lui si avvicinò velocemente e me lo ritrovai a un palmo dal viso.
-Tu e Avery siete la cosa più bella che mi sia mai capitata. Siete l'unica parte buona di me. I miei piani non sono stati rovinati, perché siete voi il mio piano ora. -
Lo guardai scombussolata. Avevo imparato che le parole non mi bastavano, volevo i fatti.
-Perché ci hai portate qui? Se stai per sposarti e... -
-Perché volevo avervi vicino. Volevo conoscerla. -
-Ma stai per sposarti. La vampira ti ha rubato il cuore, eh? -dissi malinconica.
-Il mio cuore appartiene già a qualcun'altro da molto tempo. Io non la amo, il nostro è un matrimonio combinato. Mi ero arreso, da vero vigliacco. Sapevo che non ti avrei mai trovata. Ma ora che sei qui sono disposto a tutto. -
Battei più volte le palpebre per non scoppiare a piangere.
Lo amavo davvero, e tornare con lui sarebbe stato un sogno, un magnifico sogno.
Ma solo un sogno.
-Beh, risparmiati la fatica. Non ho intenzione di rompere il tuo matrimonio. Ti ho già detto che sono qui solo per il bene di Avery. E non mi importa se ti stai per sposare o meno. Non è affar mio. -provai a dire nel modo più convincente possibile, almeno per convincere me.
-Vuol dire che resterai? -
No, no, no Winnie. Andrà a finire come l'altra volta.Soffrirò di nuovo, ma questa volta soffrirà anche Avery e non riuscirei mai a perdonarmelo.
-Si. -
Merda.
Ho firmato la condanna mia e di mia figlia.
Lui sorrise felice e prese le mie valige, riportandole nella nostra stanza.
Avery rientrò in camera dopo aver ammirato il grande paesaggio dalla terrazza.
-C'è una piscina mamma! Più bella di quella a casa! -
Le sorrisi e uscì nel balcone insieme a lei, ammirando tutto il giardino che si estendeva per lunghi ettari.
-Qui è tutto così pazzesco... -sussurrai sovrappensiero.
-E non hai ancora visto il mare. -sussultai quando sentii le mani di Calum stringermi i fianchi da dietro.
Mi irrigidì e mi spostai, lasciandolo perplesso per quel gesto.
-penso che dormirò. Sono molto stanca. -rientrati in casa senza aspettare risposta.
Il suo tocco, la sua vicinanza, mi creava dei lunghi brividi lungo tutto IL corpo e fremevo ad ogni suo sguardo.
E la cosa peggiore, è che mi piaceva.
Mi buttati sul letto aspettando che lui uscisse dalla camera, lasciandomi sola nei miei pensieri proibiti.
-Mamma, io posso vedere la casa? -
-Adesso? -
-Calum ha detto che ci faceva fare il giro. Ma io voglio vederla adesso. -
-Oh... -
Sapevo che dormire con Avery sarebbe stato impossibile, era così emozionata che non mi avrebbe mai lasciato dormire.
-D'accordo. -
Saltò entusiasta e uscì dalla camera con Cal, chiudendosi la porta alle spalle.
Non sarei dovuta essere li. Lo sapevo, lo sapevo benissimo. Ma Ver era così contenta... e poi, come sarebbe stato vivere con quel uomo burbero che sembrava disprezzarmi più di uno schiavo e con quella... quella vampira. Come aveva detto di chiamarsi? Madison. Era davvero bella, con un fisico tonico e occhi profondi. Era bella come Tutte le vampire che avevo incontrato. Non molte in realtà, ma abbastanza per capire il motivo per cui Calum aveva scelto lei. Sarebbe stato una lunga vacanza.-Mamma sveglia andiamo al mare! Andiamo al mare! -
Aprì gli occhi faticosamente, ancora troppo assonnata.
Avery saltava sul letto eccitata con il suo costume di Hello Kitty.
Controllai l'ora sull'orologio a pendolo vicino alla televisione e vidi che era Mezzogiorno.
Avevo dormito cinque ore e se non mi avesse svegliata probabilmente sarei rimasta ancora a letto per molto.
-Perché hai il costume?-
-Mettitelo forza! Andiamo al mare. -
-Che cosa? -
-Calum ha detto che ti devi preparare. Vedi, io sono già pronta. -
-Che cosa hai fatto per tutto questo tempo?-
-Ho visto tutta la casa, sono andata a giocare in giardino e poi... penso di essermi addormentata. - disse pensierosa. -Mamma dai cambiati! -
L'accontentai e presi il primo costume che trovai nella valigia.
Mi sentivo emozionata tanto quanto Avery, volevo vedere il mare per la prima volta e sorridevo felice come una bambina.
Mi infilai il bikini a righe bianche e blu e un vestito estivo azzurro di pizzo.
Avery aveva già preso i nostri asciugamani e mi incitava ad uscire.
Raggiungemmo l'atrio dove Calum ci aspettava.
Indossava un costume nero e una t-shirt bianca.
-Sei ancora allergico ai colori eh?-
Si alzò gli occhiali da sole e mi fissò dall' alto in basso.
-Quel vestito... -sussurrò.
-Si?-
Non capivo il motivo del suo stupore.
Era solo un vestito semplice comprato al mercato.
-Niente. Andiamo. -
Si voltò e lo seguimmo fuori dalla villa.
Ma certo. Come ho fatto a dimenticarlo? Lui adorava questo vestito. Diceva che era il suo preferito. Questo semplice vestito, aveva molti più ricordi di quanto potesse avere un qualsiasi abito.
Uscimmo dalla porta della cucina, e atttversammo un piccolo vialetto di sassi.
In lontananza riuscivo a vedere la riva del mare.
Era sul serio una villa in fronte mare ed era fantastico.
La spiaggia era pulita e poco affollata, forse a causa dell'orario.
Vari ombrelloni colorati costeggiavano il bagnasciuga.
L'unico rumore era quello di qualche risata infantile in lontananza e dei gabbiani, ma soprattutto l'infrangersi delle onde. Era uno spettacolo mozzafiato, esattamente come nei film. Ed era davvero emozionante viverlo. Chiusi gli occhi e annusai l'aria salmastra. Mi sarebbe bastato rimanere li a osservare senza nemmeno avvicinarmi.
-Mamma voglio andare in acqua! -Avery mi tirò per il vestito facendomi tornare alla realtà.
-Ti piace? - Mi chiese Calum.
-È meraviglioso. - gli sorrisi sincera. -Grazie. -
Perplesso per quel ringraziamento, si allontanò e lo seguimmo. Piantò l'ombrellone giallo e rosa e stendemmo i nostri teli all'ombra.
Calum di tolse la maglia e distolsi subito lo sguardo dopo averlo ammirato mentre era distratto. Il suo fisico scolpito era rimasto come all'ora e lui era sempre bellissimo. Mentre il mio era cambiato parecchio dopo la gravidanza e mi sentivo in imbarazzo davanti a lui.
Dalla borsa prese una confezione di crema solare. -A me non serve, ma scommetto che per te, mozzarellina, sia inevitabile. -
Qualcosa dentro di me scoppiò quando mi chiamò in quel modo.
Mi chiamava sempre così per prendermi in giro per la mia pelle bianca.
Era il mio soprannome personale, e per quanto possa essere ridicolo, amavo quando mi chiamava così.
Avery invece, aveva preso la carnagione del padre. Leggermente più scura della mia, poteva stare al sole senza scottarsi(nonostante fosse per metà vampira? ).
- Non lo togli? -chiese Calum indicando il vestito.
-Dai mamma! Andiamo in acqua! - sbuffò a battè i piedi sulla sabbia.
Lentamente, alzai il bordo del vestito e lo tirai su, mettendomi di spalle a lui.
Mi voltai imbarazzata tenendo lo sguardo basso.
Calum sospirò e fece scorrere lo sguardo lungo tutta la mia figura. Mi guardava intensamente e diventai Paonazza quando lo vidi sistemarsi il costume.
Si schiarì la gola e diede un'occhiata ad Avery che stava giocando sulla riva prima di alzarsi e ritrovandomelo così troppo vicino.
-Che succede? - chiesi notando che mi studiava attentamente.
- Succede che ho una voglia assurda di scoparti ma non posso. -
Avampai e abbassai lo sguardo per evitare l'imbarazzo ma l'unica cosa che vidi furono i suoi addominali scolpiti che non migliorarono la situazione.
"Si che puoi".
No! Perché ho pensato ad una cosa del genere! Sta per sposarsi Winnie.
Pensavo che quando mi avrebbe visto mezza nuda si sarebbe ricreduto, visto che i chili in più e le smagliature non sono trasparenti.
-andiamo in acqua mmh? - Mi allontanai, ancheggiando più del solito, prima di saltargli addosso.
L'acqua era fresca e pulita.
Mi tuffai e raggiunsi a nuoto Avery poco più distante.
-Sei troppo infodo.andiamo più vicino alla riva. - dissi prendendola in braccio.
-Mamma mi fai fare un tuffo? -
Chiese agitando le braccia.
Sorrise a qualcosa alle mie spalle e si allontanò.
Quando mi voltai, Calum la alzò in aria e la gettò in acqua.
Avery riemerse ridendo felice.
-Ancora! -
Rimasi in disparte a guardarli giocare sull'acqua.
Chiusi gli occhi e mi rilassai tra le onde godendomi i raggi solari.
Sarei rimasta li per tutto il tempo, senza nessun pensiero che mi ronzava per la testa.
Sussultai quando due forti braccia mi circondarono il ventre e mi attirarono a se.
Il suo addome contro la mia schiena mi provocarono strani brividi e provai ad allontanarmi, ma la sua presa ferrea non lasciava via di scampo.
- Grazie di essere qui.- mi sussurrò all'orecchio.
Smisi di provare a liberarmi dalle sue braccia perché la verità Era che stavo bene lì.
Mi sentivo a casa.
Mi strinsi più a lui e rafforzò la presa.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, e chiusi gli occhi, cullata solamente dal suo respiro affannoso.
Spalancai gli occhi e mi resi conto di cosa era appena successo. Subito mi liberai e distolsi lo sguardo per non mostrargli la mia vulnerabilità.
-Vado a fare una nuotata. Stai con Ver? -
Mi immerisi sott'acqua e mi allontanai verso il largo.
Perché diavolo avevo permesso che accadesse una cosa del genere? Stare fra le sue braccia in quel modo era stato bello proprio come una volta.
Ma non avrei dovuto provare certo sentimenti.
Quando tornai a riva, Cal e Ver stavano giocando sulla sabbia nel bagnasciuga.
-Guarda mamma, questo è il castello dove viviamo ora. - indicò la scultura di sabbia che si reggeva in piedi a malapena.
Avrei voluto precisarle che non ci vivevamo, al massimo ci avvicinavamo a essere ospiti.
-Che dite, andiamo a mangiare? -chiese Calum alzandosi in piedi.
Annuì e ci cambiammo velocemente.
- Ma ci torniamo anche domani? -chiese Ver raccogliendo i suoi giocattoli.
-Ci torniamo ogni volta che vuoi. -
Il lato paterno di Calum era stato da sempre nascosto. Era così dolce e premuroso con lei che mi venivano le lacrime agli occhi.
Calum ci fece strada verso un chiosco li vicino e prendemmo posto su un piccolo tavolo coperto da ombrellone.
C'era poca gente e qualche minuto più tardi un uomo di mezz'etá dall'aspetto mediterraneo si avvicinò al nostro tavolo.
-Calum! È da un Po che non torni qui. Come te la passi? - disse con un'accento pronunciato che non seppi riconoscere.
-Ho avuto da fare Kostas. Abbastanza bene, come vanno gli affari? -
Lui storse il naso ma tornò subito a sorridere. -Insomma, c'è stato un calo di turisti. Ma si tira avanti. - poi puntò l'attenzione su di me. - E loro? -
-Mia figlia e... Winnie. -
-Oh! Quella Winnie?! Ah! Complimenti amico. Tu mi stupisci ogni giorno. Ottima scelta. Non sapevo avessi una figlia. Io sono Kostas, il titolare di questa catapecchia. -rise lui.
Non la definirei catapecchia. Certo, non è molto moderna o curata, ma ha un che di molto rustico e famigliare.
-Beh, no credo che siete qui per parlare con me. -
-No, infatti Kostas. Anche se io adoro parlare con te. - lo prese in giro Calum. -Il solito. Per tre. -
Lui annuì e si allontanò dopo aver ordinato anche le bevande.
-"Quella Winnie "cosa significa? -
-Ahm... forse gli ho parlato di te.-
-E come mai? -
-Winnie, io adoro parlare di te. E con Kostas potevo farlo liberamente. È solo un cuoco
Greco che ho conosciuto mangiando un piatto di spaghetti. A volte gli sconosciuti sono ascoltatori migliori. -
Non dissi nulla perché non avevo nulla da dire. Mi aveva lasciata senza parole. Ero davvero così importante per lui?
-allora, il mare. Era come te lo immaginavi? -
-Molto meglio. È fantastico.a te piccola è piaciuto?-chiesi a Ver.
-Si ma io voglio andare in piscina.-scossi la testa. Faceva sempre così. Non c'era nulla che la sorprendeva realmente.
-Calum... se sapevi che dovevi sposarti e che Ver era destinata a diventare... principessa o quello che è... perché ci hai fatto venire qua?-
Lui mi guardò sconcertato e si distrasse per un momento all'arrivo degli spaghetti al pesce.
-Allora? -
-Te l'ho detto. È con voi che voglio stare. Voglio recuperare tutto il tempo perso. -
-Ma stai per sposarti! -
Mi rimproverò con lo sguardo e lanciò un'occhiata a Ver.
Non mi importava. Non nascondevo niente a mia figlia e lei era abbastanza intelligente per capire la verità.
-Troverò una soluzione. -
-Non c'è una soluzione per tutto Calum. -
-Farò qualsiasi cosa per rimediare. Ci penserò io. E non voglio più parlarne. -serrò la mascella e finì il suo piatto di pasta.
Come poteva non capire? Stava per sposarsi con una vampira super sexy e per diventare re o conte o chi lo sa, e sul serio voleva trovare una soluzione a questo?
Finimmo di mangiare e ci allontanammo verso casa.
Il tragitto proseguì silenziosamente e entrammo dalla porta sul retro.
Quando ci trovammo sull'atrio gli sorrisi per alleggerire la tensione che si era creata al chiosco.
-Grazie per la giornata. -
Lui ricambiò il sorriso e si avvicinò. - Grazie a te per essere qui. -
Calum alzò la mano e mi scostò una ciocca di capelli biondi davanti agli occhi.
-Oh, ma ciao!Ho interrotto qualcosa? -una voce leggermente stridula ci fece voltare verso la porta di ingresso.
La futura moglie di Calum ci fissava incuriosita.
-Siete andati al mare? Bella idea, davvero. Ah, amore, abbiamo la prova degli abiti domani, non dimenticarlo. - Madison mi sorrise fredda e ci superò lungo le scale.
Mi sentivo cenerentola. E lei era la matrigna e le sorellastre messe insieme.
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Vampire next door - Il risveglio delle tenebre
Vampiro~Secondo libro della trilogia "Vampire next door"~ Sono passati cinque anni dalla partenza di Calum. Winnie, premurosa madre single, mantiene la figlia con un lavoro che non la soddisfa, arrivando faticosamente alla fine del mese. Il dolore che le...