Quando aprì gli occhi, la prima cosa che vidi fu il grande lampadario di cristallo nella camera di Calum.
Ho sempre voluto un lampadario così bello. I miei occhi erano così concentrati sulle piccole sfere di cristallo luminose, che non mi accorsi nemmeno della presenza di Calum.
L'unica luce ers quella proveniente dalla abat-jour sul comodino alla mia destra.
Dalla finestra riuscì a scorgere il chiaro bagliore della luna.
E poi, due occhi blu notte mi guardarono sorridenti.
-Ben svegliata. -
La testa mi faceva male, e sentivo che qualcosa non andava.
Mi senti come se avessi dormito per lunghi giorni, addirittura mesi. -Quanto ho dormito? -la mia voce era orribilmente roca per via del sonno.
-Due giorni. Iniziavo a preoccuparmi. Come ti senti? -
Mi guardai intorno confusa. Quando ero venuta in questa camera? Che cosa mi è successo? E perché ho dormito per due giorni?
-Strana. E confusa. Che cosa è successo? -
Lui mi guardò perplesso. -Non ti ricordi nulla? -
Scossi la testa. L'ultima cosa che ricordavo era la sua proposta ed io che accettavo. Che cosa poteva essere successo per farmi addormentare così?
Calum si alzò dal letto e camminò avanti e indietro per la stanza.
-Cal, che sta succedendo? -
-Hai fame? Sonno? Devi andare in bagno? -
D'accordo, se prima ero preoccupata adesso ero veramente allarmata.
La mia risposta venne sovrastata dal brontolio della mia pancia.
Beh, non ho mangiato per due giorni, è concepibile.
-Che mi sta succedendo? Perché mi sento come se avessi corso per tutta la spiaggia? Perché mi sento come se non avessi nulla dentro di me? - Dissi gesticolando con le mani.
Facendo ciò, il mio sguardo scese immediatamente sulle mie unghie.
Lanciai un urlo acuto, e Calum sussultò spaventato.
-Perché ho le unghie come quelle di un lupo?! -
Scrutai la mia nuova orribile manicure con occhi tristi. D'accordo, ho sempre voluto avere unghie lunghe e belle da far invidia, già che solitamente le mangiavo fino al sangue, ma addirittura così?! Lunghe e esageratamente appuntite! È un miracolo che non mi sia tagliata.
-È il processo di trasformazione. -
-Che trasformazione?! -
Calum si avvicinò lentamente al letto e fece un lungo respiro prima di rispondere.
-Sei un vampiro Winnie. -
-Che cosa?! -
Divertente Calum, davvero.
-Non preoccuparti, si accorceranno. -
Poi, tutto diventò più chiaro.
I ricordi tornarono nella mia mente.
Il momento in cui Calum affondò i canini sul mio collo e quando bevetti il suo sangue.
Mi diedi un pizzicotto per sapere se era tutto vero, ma così facen do mi tagliai con le unghie.
Il mio stomaco brontolò ancora e Calum si avviò verso l'uscita.
-Vado a prenderti da mangiare. Sperando che ci sia dello 0 negativo... -disse l'ultima frase tra se e se, ma riuscì a capire comunque.
-0 cosa? No! Voglio un panino! -
Lui sbattè la porta lasciandomi sola in quella camera.
Mi portai le mani ai capelli.
Non potevo essere un vampiro! Era solo uno stupido incubo. E perché facevo fatica a ricordare il momento esatto della trasformazione?
La mia testa pulsava ancora dolorosamente e la mia pancia non smetteva di lamentarsi.
Fortunatamente Calum rientró in stanza quasi subito.
Tra le mani aveva quelle buste che gli avevo visto bere tante volte.
-Non erano tutte 0 negativo, ma intanto placherà almeno in parte la tua fame. -
-Non assomiglia molto ad un panino. -
-Forza. Bevi.- mi porse una delle buste rosse ed io indietreggiai sul letto arricciando il naso.
Calum sospirò spazientito, e aprì il beccuccio di quella specie di flebo.
Pochi secondi dopo, un'odore metallico e pungente arrivò alle mie narici.
Annusai meglio l'aria e capì che veniva dalla busta.
E quell' odore, era più buono di un panino.
Afferrai la busta e la portai alla bocca.
Sentivo il liquido denso scendermi lungo la gola che da secca pian piano si idratava.
Non era disgustoso come pensavo, il suo odore non mi faceva storcere il naso e la sua vista non mi nauseava.
Era buonissimo e ne volevo ancora. Quando gettai a terra anche l'ultima delle dieci buste, mi sentii leggermente meglio.
Poi guardai il disastro che Avevo combinato e mi sentii un mostro.
Ero un mostro. Un animale rabbioso.
-Hai bisogno di sangue fresco. -
Mi alzai dal letto, con le gambe leggermente indolenzite.
Indossavo dei jeans chiari che avevo macchiato mentre bevevo, e una t-shirt verde erba.
Camminai fino al bagno, sentendo i miei muscoli rafforzarsi ad ogni passo.
Mi specchiai e rimasi sconvolta.
Non ero molto diversa da prima, ma c'era qualcosa. La luce nei miei occhi, la mia pelle. Era più morbida e non avevo più quei brufoli che mi accompagnavano ormai dall'inverno.
Le mie labbra erano ancora arrossate e ci passai la lingua per assaporare ogni goccia di sangue.
Le unghie da lupo c'erano ancora, ma i miei denti erano rimasti esattamente come prima.
Mi portai una mano sul petto e non sentii nulla. Non c'era il battito. Non c'era il cuore.
Ero un vampiro.
-Andiamo. -
-Dove? -
-A caccia. -
Senza dire altro uscì dal bagno ed io lo seguì nella stanza.
- Non voglio andare a caccia! Non voglio uccidere nessuno! -
-Ah si? Allora stai qui dentro, fino a morire di fame. Le sacche di sangue non ti manterranno. -
Incrociai le braccia al petto e sospirai.
Cos' altro potevo fare? Avevo scelto io di diventare un vampiro, e sapevo che il sangue fresco serviva solo inizialmente. Poi potevo vivere senza uccidere.
Dovevo sacrificare una vita per la mia.
No, non ci sarei mai riuscita.
-Dov'è Avery? -
-È piena notte. Sta dormendo. -
Non riuscivo a credere di essere veramente un mostro. E come se non bastasse avevo ancora fame.
-Guarda il lato positivo della situazione. - Calum si avvicinò e mi circondò il volto con le mani.
-Quale? -
-Ora sei molto più forte. Tutti i tuoi sensi sono doppiamente sviluppati. Sei più forte di me, ora. -
Alzai un sopracciglio. -Davvero? -
Lui annuì e mi prese la mano.
Uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo verso l'altrio. Era tutto buio, ma nonostante ciò riuscivo a vedere tutto quanto.
Improvvisamente mi venne in mente che ero un vampiro, e non un esperimento come i Fisher. Io non potevo prendere il sole, e la luce mi avrebbe bruciato.
Non avevo tutti i loro benefici.
Uscimmo dalla porta principale. Il caldo afoso mi colpì in pieno viso, ma nonostante ciò non lo soffrivo come al solito.
-Corsetta? -
-Cosa?-
Calum non mi rispose e alla velocità della luce si allontanò verso la spiaggia.
Lo seguì, e spalancai gli occhi quando mi accorsi che tutto intorno scorreva veloccissima. I miei piedi toccavano a malapena il terreno, e in pochi secondi raggiunsi Calum sulla spiaggia.
Lo superai senza sforzo, qualche metro davanti a lui.
Era curioso, il Fatto che normalmente ci avrei impiegato meno di due minuti per stancarmi e cadere a terra madida di sudore. Invece, sembrava quasi che una scarica di energia si fosse iniettata nelle mie vene.
Calum riuscì a raggiungermi e mi bloccò.
Nessuno dei due aveva il respiro affannoso.
-Wow! Allora sono davvero più forte di te! -
Lui mi sorrise e annuì.
-Voglio provare una cosa... -
-Cos... Ah! -
Il mio pugno aveva centrato in pieno il suo addome scolpito. Tante volte avevo provato a colpirlo causandomi solo un dolore alla mano, ma ora, mentre si massaggiava la pancia con la faccia dolorante, capì che gli avevo fatto almeno un Po male.
-Si, sono più forte di te. -
-Non avrei dovuto dirtelo. -
Risi e lo abbracciai. Ora la sua pelle non mi sembrava più così gelida, per il semplice fatto che era della stessa temperatura della mia.
-E sono più forte anche a letto? -gli chiesi avvicinandomi al suo orecchio.
-Scopriamolo. -
Intrappolò le mie labbra in un bacio passionale. E mi sentii già meglio. Passò la mano sotto la mia maglietta e si allontanò quando il brontolio della mia pancia si intromise fra noi.
-Per quanto vorrei prenderti ora, sulla sabbia, devi prima nutrirti. -
Già, vero, ero una vampira, non scordiamocelo.
Avevamo corso a lungo e non avevo idea di dove ci trovavamo.
Le strade erano vuote, l'unico rumore era quello del mare e dei bar in lontananza.
Da un piccolo e rozzo appartamento, uscì una figura possente.
Era un' uomo di mezz'etá, ed era pericolosamente vicino a noi.Qualcosa dentro di me mi spinse ad avvicinarmi.
Sentivo il battito del suo cuore e l'odore del suo sangue.
Riuscivo quasi a sentirne il sapore. Sentivo i canini allungarsi e ci passai sopra la lingua per sentirli, per confermare che ero davvero un vampiro.
Il mio stomaco brontolò quando mi avvicinai ancora e la mia gola secca chiedeva aiuto.
-Winnie no, aspetta! -
Era troppo tardi.
Scansai il braccio di Calum e afferrai l'uomo da dietro.
Cademmo a terra e salì cavalcioni sul suo corpo.
Affondai con voracità i canini sul suo collo flaccido e succhiai con avidità il suo sangue.
Era buonissimo, più fresco e denso di quello che avevo bevuto prima.
Senti l'umano dimenarsi sotto di me, provava a scappare, a farmi cadere, ma nonostante i suoi muscoli non riusciva a spostarmi.
Quando smise di muoversi, continuai a bere.
Sentivo la presenza di Calum al mio fianco, che guardava l'orribile scena.
Mi staccai solamente quando mi sentii fin troppo sazia.
Mi leccai le labbra e guardai con occhi tristi che cosa avevo appena fatto.
Scoppiai a piangere e Calum mi strinse subito a se.
Ero un'assassina. Una stronza assassina. Avevo ucciso un uomo innocente. Non riuscivo a perdonarmelo.
-Va tutto bene... -
Ma non andava tutto bene.
Mi asciugai le lacrime e le mie mani si sporcarono di rosso.
Sangue, come quello che avevo appena bevuto.
In lontananza vidì una piccola figura che si avvicinava.
Strizzai gli occhi per capire di chi si trattava, ma solo quando si trovò a pochi metri da noi la riconobbi.
-Ver? -
La bambina mi sorrise e mi abbracciò.
Indossava un abito a fiorellini e non aveva le scarpe.
Che cosa ci faceva lei qui a quest'ora? Stavo avendo le allucinazioni?
Alzò lo sguardo sul mio viso lacrimante e leccò con la sua lingua ruvida il mio mento impregnato del sangue della vittima.
-Adesso siamo una vera famiglia, mamma. -
La guardai seriamente sorpresa e leggermente spaventata.
Cal tese la mano ad Avery e lei la prese ed insieme si avvicinarono a quello che era rimasto dell'uomo.
Si chinarono sul suo collo e bevettero affamati sotto il mio sguardo confuso.
Dopo un pò Ver alzò la testa e mi sorrise, mostrandomi i suoi piccoli canini che non avevo mai visto, sporchi di sangue.
- Non ti unisci a noi? --Noo! -
Due forti braccia mi strinsero a se, e mi calmai quasi subito quando riconobbi il buon odore familiare di Calum.
-Winnie svegliati! -
Spalancai gli occhi e mi guardai intorno. Non c'era nessuno lampadario sulla mia testa, ero nella mia stanza.
Calum mi teneva fra le sue braccia e mi guardava preoccupato.
Al mio fianco, Avery mi scrutava curiosa con gli occhi assonnati.
-Winnie... -
-Cosa.. Cosa è successo? -
-Stavi facendo un incubo. Avery si è svegliata ed è corsa a chiamarmi. -
Guardavo entrambi con stupore. Era davvero solo un sogno? Certo che si, solo uno stupido incubo.
Alzai la mano e tirai un sospiro di sollievo quando vidi le mie solite unghie mangiucchiate.
Ver mi fissava ora spaventa e spontaneamente la strinsi a me.
-Sei qui... -
Calum si unì al nostro abbraccio e mi rilassai velocemente.
-Va tutto bene adesso. Ci sono io. -
-Resta. -
Calum sembrò seriamente sorpreso da quella richiesta.
Nonostante il brutto sogno di cui lui era il co protagonista, sapevo che tra le sue braccia sarei stata meglio. Il suo respiro leggero mi avrebbe fatto addormentare subito e non avrei rischiato di fare altri sogni.
Calum si infilò al mio fianco sotto il leggero lenzuolo di cotone e mi strinse a sé.
Pochi secondi dopo il corpo di Avery mi sovrastò e si accoccolò fra le nostre braccia. La stringemmo a noi, e in pochi minuti ci addormentammo, e sapevo che ora, potevo fare solo bei sogni.*//
Siamo quasi alla fine di questa storia. Pensavate che fosse diventata vampira eh? Magari era un anteprima di quello che succederà... o magari no.
Preparatevi per l'ultimo capitolo, che sarà... un bel colpo di scena.
Baci,
Ali XOXOXO
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Vampire next door - Il risveglio delle tenebre
Vampire~Secondo libro della trilogia "Vampire next door"~ Sono passati cinque anni dalla partenza di Calum. Winnie, premurosa madre single, mantiene la figlia con un lavoro che non la soddisfa, arrivando faticosamente alla fine del mese. Il dolore che le...