Capitolo 14

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POV MARTINA

Cazzo ho un mal di testa atroce: non riesco neppure ad aprire gli occhi.
Una luce mi arriva dritta in faccia, sento molto caldo, troppo caldo.

Aspetta.

Ma che cazzo è successo ieri?

Calma Martina; mantieni la calma.

Mi ricordo di aver bevuto molto, anzi decisamente troppo.
I ricordi sono sfocati e mi appaiono come dei flash:
La vodka, la musica, Vicky bagnata, io e Justin...
Io e Justin?
Oddio che cazzo ho fatto?
Devo riuscire assolutamente ad aprire gli occhi, non so quanto tempo sia che vedo solo il buio.

Okay, detta così sembra che sono in coma ma dettagli.

Appena riesco finalmente ad aprire gli occhi, subito la luce del sole che entra dalle finestre mi acceca.
Provo ad alzarmi a sedere per vedere dove ho dormito ma qualcosa, o meglio qualcuno me lo impedisce: la paura di cosa possa aver fatto ieri sera inizia a divorarmi dentro.
Ho il terrore di guardare a chi appartengano le braccia che mi stanno cingendo la vita, almeno ho ancora il vestito addosso.
Okay Martina non è complicato,basta che segui la scia dei tatuaggi di un braccio fino a riuscire a vedere il suo volto.
Mi presi coraggio e voltai il viso verso destra: Justin.
Il problema è l'altro corpo accanto a me: con quante cazzo di persone ho dormito?
Prendo un respiro profondo e mi volto verso sinistra per scoprire il volto del secondo ragazzo su cui sto dormendo.

Certo che mi sono data da fare: mi sveglio e mi ritrovo sul petto di Bieber e Malik che sembra morto appoggiato sulla mia spalla (si, l'altro braccio è il suo).

Ora ho un problema: per alzarmi devo per forza farli spostare e non ci posso riuscire senza svegliarli.
Forse potrei trovare un modo per farcela, ma devo andare al bagno, e con le loro braccia che mi premono sulla pancia non è un' impresa facile resistere.

Mi avvicino lentamente al viso di Bieber; dovrebbero dichiare illegale tutta questa perfezione, ma ora non posso soffermarmi su questo: ho una missione da compiere.
Mi avvicino al suo orecchio, ma mentre sto prendendo fiato noto una macchia violacea poco più in basso:

~ mi avvicinai a lui tentando di essere sensuale, con tutta quella vodka in corpo mi sembrava più facile.
《Mar-Martina c-cosa stai facendo?》
Ormai eravamo faccia a faccia e iniziai a lasciargli dei baci umidi lungo il collo.
Inizialmente rimase immobile ma poi andò ad appoggiare le sue mani sui miei fianchi.
Mi fermai nel punto sotto l'orecchio e concentrai i miei baci lì. ~

Un'altro ricordo di ieri sera, il problema è che non mi ricordo cosa sia successo dopo: l'unico che sa come è finita la situazione è Justin, un altro motivo in più per svegliarlo.

1...2...3...urla!

Iniziai a gridargli nell'orecchio.
Si alzò di scatto con gli occhi spalancati: è troppo buffo.
Ma ora sono libera dalle sue braccia muscolose e questo è l'imbortante.
Spingo a terra Zayn che si è svegliato di botto e inizio a correre verso il bagno, mi ci chiudo dentro e scoppio in una fragorosa risata.

Dall'altra stanza li posso sentire imprecare, un po' come tutti: non deve essere piacevole svegliarsi con le urla di una psicopatica.

Guardo il mio riflesso sullo specchio e ciò che vedo è orribile: le occhiaie e il trucco colato sono le prime cose che si notano.

Dopo questa serata fuori dal normale devo tornare a essere me: una noiosa ragazza invisibile agli altri, una ragazza normale che passa inosservata.

La ragazza con tutto questo trucco colato e questo abito non sono io, è una persona che mi assomiglia, ma che non sarò mai, io non sono questa ragazza che fa succhiotti al ragazzo che le piace nel bagno della sua migliore amica: io sono Martina Mercuri, una sfigata qualunque.
È stato divertente dimenticare per una sera chi sono e fingere di non essere un'eterna perdente.
Ora che sono lucida riesco a vedere quanto ero ridicola ieri sera: quando ho saltato sul divano, quando ho chiesto a Justin perché era fregno e quando ci ho provato con lui; come ho fatto a pensare di avere possibilità? Lui è perfetto, troppo per una ragazza come me.
Forse è meglio che mi tolgo tutto questo trucco colato e provo a sistemarmi.

Cazzo se sono così depressa di domenica mattina ho paura di vedere come m sentirò domani mentre vado a scuola.
Adesso devo semplicemente sorridere e tornare dagli altri.

Appena faccio la mia apparizione in salotto tutti i loro sguardi si puntano su di me e Mari mi si avvicina incazzata nera.

È il tuo primo giorno da diciassettenne, non sei felice?》
《Certo, come potrei non essere felice di essere stata svegliata dalle urla di una pazza!》
《Ferme un attimo: come fa ad avere solo 17 anni?》intervenne Louis
Infatti ha ragione: se sei in quinta non dovresti avere 18 anni Mari?》sostenne la sua tesi Niall.
《In effetti è vero Amore》mi chiedo chi sia più tardo tra Remo, Louis e Niall.
Beh, ecco ho iniziato la scuola un anno in anticipo...》si difese la povera Mari
《Ahh》si levò un coro da parte dei ragazzi che fece diventare Mari più rossa di quanto già non fosse.

Aspettate ma dov'è mia cugina?》Justin.
Dire che speravo non ci fosse è dire poco: lui era ovunque, neanche fosse stato un fungo.
Io non ho ancora visto neanche Harry》 gli risposi io con una naturalezza che non ho idea di dove ho trovato.
《Li cerchiamo?》propose timida Mari
《 Sicuramente non sono insieme》disse prontamente Vicky.

E con questo iniziammo le ricerche:sembra siamo in un posto sconfinato con milioni di nascondigli e passaggi segreti quando in realtà è una normale casa.

Apro la prima porta: stanza vuota.

Provo con la seconda: stesso risultato.

Mentre apro la terza e ultima porta, la voce di Mari mi richiama
Li hai trovati?》
《Ancora no, questa è l'ultima stanza dove devo guardare》
《Dai allora guardiamo se sono lì》
《Ma dove sono tutti gli altri?》le chiesi io
In giardino e nel garage》
《Capito...》
Lentamente aprimmo la porta, già sapevo che sicuramente non avremmo visto nulla di interessante, ma era troppo divertente: mi sentivo un agente segreto!

Porca puttana Martina quarda!》esplose Mari dopo aver sbirciato all'interno della stanza cercando di non urlare troppo forte.
Cosa aveva visto di tanto interessante?
Cosa c'è di così eclatan-》mi bloccai di colpo appena vidi ciò che quella stanza celava.

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