Capitolo 26

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POV MARTINA

Stavo uscendo dall'aula quando il mio telefono vibrò.

Da: Justin
Vediamoci al salice

Da: Justin
Non è una domanda

Decisi di assecondare i messaggi di Justin.

Raggiunsi il salice ma del ragazzo nemmeno l'ombra.
Mi stesi a terra, le cuffie nelle orecchie; il vento che soffiava delicato sul mio viso, che faceva danzare i fili d'erba.

Chiusi gli occhi e mi beai di quella sensazione di tranquillità.

Un corpo si stese accanto a me.

Mi voltai nella sua direzione: Justin.

Ei》 dissi togliendomi le cuffiette dalle orecchie e riposandole in tasca

Ei》 rispose lui.

Allora...》iniziai《 come mai siamo qui?》ridacchiai guardandolo negli occhi.

Beh, ultimamente non ci siamo visti molto... pensavo volessi rinunciare al nostro accordo...》mi rispose con voce sensuale.
《Come potrei mai farlo?》risposi cercando di non far trasparire troppo la malizia nelle mie parole.
Allora, dove eravamo rimasti?》 Disse avvicinandosi alle mie labbra.

Appena creammo il contatto i miei pensieri si azzerarono come sempre.

Ci baciammo.

Fu un bacio liberatorio: entrambi scaricammo tutte le emozioni negative in quel gesto.

Da fuori potevamo sembrare una coppia di amanti ai quali era stato negato di vedersi per molto tempo.

Eppure noi non lo eravamo.

Eravamo semplicemente due ragazzi che usavano quel gesto, che davano al simbolo dell'amore un significato tutto loro.
Perché noi eravamo così: entrambi con una storia, avevamo passati diversi eppure in quei semplici contatti annullavamo tutto, trovavamo ciò che ci accumunava.

Dopo qualche altro bacio si staccò da me lentamente, quasi controvoglia.
Non possiamo fare finta di niente lo sai vero?》
《Cosa intendi?》
《Cosa c'è stato tra te e Noah?》
《Nulla》dissi sollevandomi di colpo da terra. La velocità con cui mi alzai mi procurò un forte giramento di testa ma cercai di non darlo a vedere.

Perché devi sempre nasconderti dietro a delle bugie?》

《Non so di cosa tu stia parlando》mentii di nuovo.
Ironico vero?
Ma so che non capirebbe, nessuno ci riesce.

Andiamo a fare un giro?》 Tentò dopo qualche minuto di riflessione.

Si》
Camminammo uno accanto all'altro.
Senza toccarci, le nostre spalle che si sfioravano appena.

Eravamo distanti: entrambi persi nei nostri pensieri, entrambi intenti a tenere a bada i nostri mostri.

Ad un tratto Justin si fermò di botto.

Una gelateria.

Ti va un gelato bimba?》
Offri tu bimbo?》risposi imitando il nomignolo che mi aveva affibbiato.

Da quando siamo così audaci?》continuò lui con tono divertito.
Scossi la testa alzando gli occhi al cielo: era impossibile quel ragazzo.

Dopo aver preso i gelati continuammo a camminare: le persone passavano veloci accanto a noi, avvolte nelle loro giacche pesanti a ripararsi dal freddo di dicembre.
Tra poco ci sarebbero state le vacanze di Natale e noi ci gustavamo spensierati il nostro gelato, lasciando che la fredda aria invernale ci accarezzasse il viso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2017 ⏰

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