Capitolo 23

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POV MARTINA

Hai la mia attenzione ragazza: cosa hai in mente?》

Qualcosa di molto molto cattivo....》

Il giorno dopo...

Le ore di scuola passaro stranamente veloci; Harry era venuto a scuola e aveva provato in tutti i modi a parlare con Sara e lei lo aveva evitato ogni volta.

Stavo uscendo dalla scuola con Mari, parlando di cose stupide, come da consuetudine.
L'aria fresca colpì immediatamente i nostri visi appena varcammo le porte dell'ingresso. Il freddo di dicembre era pungente ma non mi infastidì: anzi sapeva di libertà. La mia parte preferita della mia routine scolastica era proprio questa: sentire l'aria fresca, pulita che c'era fuori dall'edificio; in contrapposizione con quella calda e sofficante che c'era all'interno.

Notai la figura di Noah, era con il suo gruppo di amici: mi guardò e mi regalò un ghigno che mi fece venire la pelle d'oca in un istante.

Spostai immediatamente lo sguardo da lui e vidi degli occhi verdi fissarmi.
Attorno a lui tutti i suoi amici, compreso Justin, che si girarono a guardare nella mia direzione.
Provai, vanamente, ad incontrare il suo sguardo; ma lui non mi guardava negli occhi, aveva gli occhi duri che guardavano lontano, dietro di me, un punto qualunque.

Scesi le poche scale che mi separavano da loro con la mia amica accanto; stavo per passare oltre quando un nano dagli occhi azzurri mi si mise davanti.

Ei nana si saluta...》
《Guarda che non sei poi cosi alto Louis... e comunque non ti saluto》gli risposi mettendo il "broncio".

Stava per ribattere quando Niall si mise tra noi.

Ei principessa, la tua amica è...?》
《Fidanzata》rispose una voce alle nostre spalle: Remo.

Il ragazzo si avvicinò alla sua ragazza e l'abbracciò, le lascio un dolce bacio pieno d'amore tra i capelli, uno sulla guancia e infine sulle labbra.

Mi tornarono in mente i baci di Justin.

Il sapore delle sue labbra.
Il modo in cui si scontravano con le mie.
Il colore rosso che avevano.
Il modo in cui i suoi denti segnavano le mie labbra.
Come la sua lingua si era insinuata nella mia bocca, come aveva iniziato a danzare con la mia in una danza che solo noi conoscevamo.

Come la sua lingua si era insinuata nella mia bocca, come aveva iniziato a danzare con la mia in una danza che solo noi conoscevamo

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Le mie labbra vennero attraversate da una  scarica che le fece fremere al ricordo del bacio.

Mi ritrovai a dover mordermi le labbra per non sorridere come un'ebete.

Cosa mi succedeva? Perchè il ricordo dei suoi baci è così bello?
Non posso permettermi di affezionarmi: non sarei mai abbastanza per lui.
Io sono solo io: non sono bella, non ho un bel fisico, non ho un bel carattere.

Ma nonostante questi pensieri la dolcezza di quelle labbra continuava a mandare i miei sensi fuori di testa:
ospedale psichiatrico sto arrivando!!!!

Martina sei sicura per venerdì?》mi chiese Harry esitante. Probabilmente mi aveva detto cose a cui avrei dovuto prestare attenzione: ma sono fatta così. Un pensiero prevale su gli altri e tutto ciò che mi circonda scompare, la fantasia prende il volo e mi disconnetto dal mondo.

Non preoccuparti》

Perfetto》disse guardando avanti a se un punto indefinito; mettendosi i suoi locchiali da sole specchiati a coprire i suoi occhioni verdi.

Si voltò verso di me e avrei riso volentieri del suo aspetto buffo con quegli occhiali, ma quando vidi il mio riflesso mi sentii gelare.
I miei occhi erano contornati da occhiaie.
Il viso pieno, paffuto, orribile.
Le labbra rovinate dal segno lasciato dai miei denti quando le mordo.
I capelli che sembrano un ammasso informe.

Il riflesso era orribile.

IO sono orribile.

Come ho fatto a pensare di avere qualche possibilità con Justin? Come potrei mai interessargli? Sono orribile.
Mi sono semplicemente resa ridicola sperando di piacergli.

È buffo come in un attimo la tua concezione delle cose possa cambiare:
se prima il ricordo delle sue labbra sulle mie mi faceva sentire bene ora mi distruggeva; immagini di lui, di noi, si contrapponevano a me, al mio riflesso sugli occhiali di Harry.
La mia mente si stava prendendo gioco di me. Aveva deciso di riversare su di me, come una valanga la consapevolezza di ciò che sono: SBAGLIATA.

Bimba stai bene?》mi chiese Harry preoccupato.
In quel momento mi accorsi degli sguardi delle persone che mi circondavano su di me. Sentivo la pelle bruciare. Mi sentivo terribilmente a disagio nella mia pelle. Avevo paura che osservandomi in quel modo così attento trovassero ogni mio errore.

Si sto bene, perché?》bugia.

Ti se bloccata: fissavi il vuoto, facevi quasi paura...》continuò lui.

Non preoccuparti sono solo rimasta scioccata da quanto sono brutti i tuoi occhiali: sembri una mosca》ma soprattutto mi ha scioccata il mio riflesso.
Indossai la maschera, quella che mi ero costruita nel tempo per non far preoccupa le persone, la parte della ragazza sempre allegra e spensierata, che ormai era un ruolo che sapevo recitare perfettamente, era diventata la Martina Mercuri che tutti conoscevano.

Assomiglierò anche ad una mosca, ma sono comunque una mosca sexy》ribattè lui increspando le sue labbra a formare un piccolo broncio.

La convinzione fotte Styles, la convinzione fotte...》

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