Chapter 4

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Chapter 4
«Ti accompagno»
«Uh, okay»
Dopo minuti che, personalmente, passavano molto lentamente, grazie a Calum, sono riuscita ad arrivare in teatro in tempo.
«Breath! Breath!» sento qualcuno chiamarmi e mi giro per capire chi sia.
«Breath, finalmente mi hai notata» prende aria e ride.
«Uhm..ciao Camila» le sorrido, non sapendo cosa fare. Non sono una ragazza che prende confidenza con gli altri velocemente. Motivo per cui non ho mai avuto una relazione con un ragazzo che durasse più di due mesi.
«Io, Chloe e gli altri abbiamo riservato un posto per te. Vieni»
«Oh, grazie mille, ma cercherò un altro posto» le sorrido con la speranza che dopo questo mio 'rifiuto' se ne vada. Ma naturalmente non è così.
«Oh, non ce n'è bisogno» mi sorride.
«Okay» sussurro.
«Breath, ti ho cercata dappertutto. Dopo averti accompagnata in classe mi sono resa conto che sei nuova e non sai la struttura dell'istituto. Ti ho aspettato fuori la tua classe, ma eri già uscita» si scusa Chloe.
«Oh, calma Chloe. Non fa niente. Mi ha accompagnata un ragazzo che ho conosciuto nella classe di filosofia»
Qui sono tutti così strani. Danno importanza a tutto e si preoccupano per qualsiasi cosa facciano.
«Oh, chi è il fortunato?» mi sorride maliziosa ed io ridacchio.
«Uhm..non ricordo il nome.» ci penso su «ah, so solo che si chiamava Calum Hood» le sorrido, ma quando vedo che lei non ricambia, la smetto.
«Calum? Calum Hood?» dice balbettando.
«Si?» e alzo gli occhi al cielo, chiaramente e visibilmente infastidita.
«Scusa Breath..è solo che-»
«Buongiorno ragazzi» c'è un uomo, un uomo che già odio per aver interrotto ciò che stava per dirmi Chloe. Devo sapere. O credo che morirò di curiosità.
«Chloe? Che stavi dicendo?» sussurro per non farmi notare.
«Oh, lascia stare Breath. Adesso concentriamoci sulla lezione» mi sorride.
«Ugh»
«Ragazzi, sono il signor Smith. Il vostro nuovo insegnante di teatro. Mr. Caniff è andato in pensione ed io lo sostituirò. Ho deciso che per onorare le vacanze natalizie, faremo uno spettacolo basato su un'opera di Shakespeare» sorride soddisfatto e dei gemiti di disapprovazione degli alunni rimbombano nel teatro, ma a salvarci tutti da questo incubo è la campanella.
«Okay ragazzi, la prossima volta vi annuncerò l'opera che dovrete recitare e la settimana prossima faremo delle audizioni» che sollievo! Potrei anche non iscrivermi.
«Ah. Ricordatevi che dovrete partecipare tutti. Tutti avranno una parte e tutti reciteranno» la fortuna non è mai dalla mia parte.
Esco dal teatro assieme a Camila e Chloe.
«Che parte vorresti recitare?» mi chiede Camila.
«Sinceramente? Nessuna. Odio recitare» sospiro.
«Oh, invece io amo recitare. È tutta la mia vita. Spero di avere un ruolo di protagonista» afferma sognante e in quel momento un sorriso adorna le mie labbra. Usavo le stesse parole quando parlavo del mio di sogno, quando la mia vita era perfetta. Prima che accadesse un disastro..
«Breath, stai attenta, la mamma deve andare al lavoro e non può permettersi di risistemare per la millesima volta i tuoi giochi»
«Okay papà» rispondo mortificata.
«George, lasciala stare» sorride mia madre.
«Non preoccuparti Breath» mia madre è sempre stata dolce, apprensiva e furba, proprio come me. Aveva la capacità di ammaliare chiunque con le sue parole e i suoi gesti.
«Mamma, papà continua ad essere l'orco cattivo della situazione» rido e mio padre mi segue immediatamente.
«Dai Breath, devo andare al lavoro. Ci vediamo oggi e andiamo al circo?»
«Sii!» urlo con occhi sognanti.
«A dopo allora!»
«Papà, accompagnami a casa. La mamma mi sta aspettando per andare al circo» urlo eccitata.
«Certo Breath» ridacchia mio padre.
«La macchina di mamma è blu vero?»
«Certo. Perché Breath?»
«Ci sono tante persone intorno alla sua macchina e c'è un sacco di rosso. Forse la mamma ha comprato il frullato alla fragola che mi piace tanto e l'ha fatto cadere?» sorrido, inconsapevole di tutto.
«Oh, Breath. Rimani in macchina» mi dice papà ed improvvisamente, dopo essersi avvicinato alla macchina, scoppia a piangere.
«Perché piangi papà?»
«Il frullato lo ricompriamo. Adesso lo vado a dire anche alla mamma? Così vi calmate?» gli dico ingenuamente e le braccia forti di mio padre mi sollevano da terra e mi stringono più forte che possono. Quasi possa scappare.
Scuoto la testa per scacciare via questo ricordo e mi asciugo la guancia tracciata da una lacrima.
Il mio mondo era stato distrutto in pochi secondi, davanti ai miei occhi. Ero come uno spettatore che aveva assistito alla fine della sua vita. Ho sentito il mio cuore rompersi ed essere sopraffatto dal ghiaccio. È come essere morta.
«Breath? Tutto bene?» mi chiede Chloe.
«Si, certo. Tutto bene»
I miei occhi sono ancora lucidi, la mia vista è appannata e quando qualcuno mi spinge e mi fa atterrare su qualcosa che, sono certa, non sia il pavimento sporco di quella scuola, inizio a preoccuparmi.
«Sei cieca?» mi dice qualcuno abbastanza infastidito. Metto a fuoco ed è un ragazzo. Bellissimo. Occhi neri. Capelli castani ed un fisico da far paura.
«Hai anche perso la lingua?» dice scocciato.
Mi sto stufando e non poco.
«Dio, stai calmo. Sono inciampata. Adesso puoi anche ghigliottinarmi»
«Simpatica» mi dice sarcasticamente.
«Lo so» gli sorrido.
«Okay. Adesso basta. Cameron, è solamente inciampata. Non l'ha fatto mica apposta» sbuffa Camila.
Cameron..
«Qualcuno ti ha dato il permesso di parlare?» esclama beffardo Cameron.
Vedo Camila farsi rossa, ma non sono capace di comprendere se sia un rosso di rabbia o di imbarazzo.
«Okay, andiamo ragazze» esclama Chloe, già stanca ed infastidita da tutto.
«La prossima volta guarda dove cammini sfigata» e si allontana, assieme ad un gruppo di oche che gli corrono dietro e che ho già avuto la sfortuna e il dispiacere di incontrare stamattina.
«Quanto lo odio» afferma stizzita Camila.
«Calma Camila. Sarà l'ultima volta che si avvicinerà a noi. Se lo facciamo a nostra volta» e mi accorgo che l'ultima frase sia stata rivolta a me. Chiunque se ne sarebbe accorto, lo sguardo di Chloe rivolto verso di me non ammetteva repliche. Erano finalmente passate anche le due ore di letteratura inglese e assieme ai miei nuovi 'amici', sto andando in mensa e appena mi siedo scollego la mente. Non sento le domande e i discorsi tra le ragazze, mi concentro sul ragazzo misterioso e irritante di stamattina, ma poco dopo mi riprendo e, incredula, penso al motivo di tutto questo mio interessamento nei suoi confronti..

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora