Chapter 10

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Chapter 10

Guardo per la decima volta l'orologio appeso al muro della classe di chimica e mi rendo conto che sono passati solo dieci minuti dall'inizio di questa straziante, odiosa, infernale ora scolastica, in cui sono stata costretta a condividere con Cameron. Sembra quasi che Cameron si sia completamente dimenticato di me e la cosa, anche se mi infastidisce, mi sta bene. Riguardo l'orologio e sono sul punto di piangere per la disperazione e quel cerebroleso di fianco a me non è per niente d'aiuto. Devo assolutamente cambiare posto. Sono sul punto di chiederlo al professore, quando un piccolo pezzo di carta, arrotolato su sé stesso, viene lanciato sul mio quaderno di chimica. Lo apro, senza controllare neanche chi me lo abbia mandato. "Sei noiosa Bree" e un sospiro scocciato abbandona le mie labbra.

"Sul serio Cam? Sei caduto in basso" gli restituisco il foglietto.

"Davvero? è così evidente che te l'abbia mandato io?" mi scrive ridendo.

"Si, sei diventato molto ripetitivo" gli passo il foglietto, cercando di nascondere il piccolo sorriso che si sta formando sulle mie labbra. E continua così, con me che rido per i suoi stupidi biglietti e con lui che si finge offeso dalle mie risate. Ma improvvisamente, quando sono intenta a cercare di capire cosa altro stia scrivendo, mi ritornano in mente le sue parole. "Dai, muoviti Breath. Non ho intenzione di farmi vedere qui con te". Quanto posso essere stupida? Dieci minuti prima mi dice che non vuole farsi vedere con me, ma io continuo a stare con lui. Dio. Sono stanca. Di tutto. Perché deve essere così complicato comunicare con lui? Non avrebbe potuto accogliermi come hanno fatto la maggior parte dei ragazzi?

"Perché stamattina mi hai detto quelle cose ed adesso fai finta che non sia successo nulla?" gli scrivo, non interessata a ciò che mi ha scritto lui. Legge il biglietto almeno venti volte, ma si comporta come se poco fa non stessimo ridendo e scherzando. Accartoccia il biglietto e lo getta a terra, consapevole che io lo sto ancora fissando delusa da entrambi. Da me per essere stata così ingenua e da lui per essere così manipolatore nei miei confronti. Dopo pochi minuti decido di allontanare il mio sguardo da lui e seguire la lezione. Mancano pochi minuti alla fine dell'ora ed il mio umore è decisamente identico a stamattina, prima di entrare in classe. Sono delusa, arrabbiata, disgustata da quell'essere. Ho teatro e decido di avviarmi, senza aspettare che Chloe o Camila mi vengano a prendere. quando entro in teatro non c'è nessuno che conosco e ne sono felice, così non dovrò sedermi o dare spiegazioni a nessuno. In pochi minuti il teatro è completamente pieno e sono anche riuscita a vedere l'espressione confusa di Chloe. Sono passati venti minuti dall'inizio della lezione, ma il professore non ha intenzione di entrare in teatro e far terminare quest'ora il più presto possibile. Passano altri cinque minuti e, finalmente, il professore si fa vivo.

"Buongiorno ragazzi" esclama con tutta la felicità che ha in corpo.

"Oggi vi dirò che opera dovrete recitare" e a cambiare l'umore del nostro carissimo e odioso professore è un 'no' da parte della classe.

"Oh, ragazzi. Cambierete presto idea. Ne sarete più che entusiasti" afferma irritato dalle nostre espressioni visibilmente annoiate.

"Non sarà facile organizzare questo spettacolo, quindi, sono stato costretto ad aumentarvi le ore di teatro. Non sarà più una sola ora a settimana, ma ben quattro e visto che a causa della professoressa di letteratura inglese, ho fatto ritardo, quest'ultima mi ha ceduto le sue due ore con alcuni di voi, in modo che riuscirò a fare delle audizioni" e queste poche parole mi bastano per farmi risvegliare dal mio memento di sonnolenza ed un 'no' decisamente urlato è abbastanza per attirare l'attenzione del professor Smith.

"Signorina.." mi dice il professore.

"Breath..Breath Moretz" sussurro imbarazzata.

"Mh..come vuole. Ha qualcosa da dire?" mi chiede minaccioso.

"Oh, no. mi perdoni" mi scuso.

"Che non si ripeti mai più. Oh, lei fa parte della classe di letteratura inglese?" mi dice con un ghigno stampato sul volto.

"Si" rispondo imbarazzata dalla situazione con il professor Smith e dalla momentanea attenzione che tutti i ragazzi del teatro concentrano su di me.

"Bene. Allora sarà lei la prima a fare un'audizione" mi sorride beffardo e concentra nuovamente l'attenzione sul resto della classe.

"Fanculo" sussurro e spero, per la prima volta nella mia vita, che quest'ora passi molto lentamente. Suona la campanella e la maggior parte dei ragazzi in teatro ringraziano tutti i Santi per aver reso possibile la fine di questa infernale ora. Io, al contrario, non ne sono molto entusiasta. L'unica cosa che mi potrebbe aiutare ad uscire da questa straziante situazione sarebbe una fuga di gas o un terremoto o qualunque altra cosa. Sempre meglio di fare questa stupidissima ed insignificante audizione. Ho sempre odiato recitare e stare davanti a milioni di persone intente a deridermi. Sarà solamente una grandissima perdita di tempo, detto in modo semplice e coinciso. Mi guardo intorno e cerco speranzosa qualcuno con un volto familiare, conosciuto o che mi aiuti ad uscire da qui viva. Il professor Smith ha deciso di prendersi una pausa e spero con tutto il cuore che duri più del previsto. Vedo Calum e all'inizio non so se sia un buon segno, ma è sempre meglio che stare sola. mi avvicino a lui e appena si accorge della mia presenza mi sorride dolcemente.

"Ciao Breath"

"Mh, ciao Calum" gli sorrido.

"Vieni, siediti qui" e mi indica il posto di fianco al suo. Mi siedo e dopo un po', entrambi, stiamo ridendo e scherzando, ma il momento, che in questa infernale mattinata sta per diventare il meno disastroso, viene rovinato dalla presenza di Cameron, che appena mi vede si irrigidisce e fa per cambiare strada, ma ad interromperlo ed invitarlo a sedersi con noi è Calum.

"Breath, conosci già Cameron?" mi chiede Calum.

"Oh, si. Sfortunatamente si" sorrido falsamente.

"Carina" mi risponde sarcastico Cameron.

"Oh, Dio" Calum si mette le mani tra i capelli in segno di disperazione ed io, al suo posto, reagirei nello stesso modo. Io e Cameron siamo due poli completamente opposti e non capisco perché condivida ancora il mio ossigeno con lui.

"Oh, piccolo ed insulso cerebroleso, per te, dovrebbe essere solo un grandissimo onore stare ad almeno dieci metri di distanza da me" mi altero alzandomi dalla poltrona affianco a Calum ed avvicinandomi a Cameron

"Sei solo una stupida bambina viziata. Tua madre non ti ha neanche insegnato come comportarsi?" e quella è la goccia che fa traboccare il vaso e mi ritrovo una guancia bagnata da una piccolissima, stupidissima ed odiosa lacrima. Mi affretto ad asciugarla e prendo la mia borsa, intenta ad andare via da questo inferno di ricordi. Cammino a passi decisamente veloci, ma non ho voglia di fermarmi e farmi umiliare in questo modo dall'essere più odioso della terra. Non mi interessa se il professor Smith mi odierà ulteriormente. Ma quando sono a pochi centimetri dalla porta che mi permetterà di uscire da qui, sento qualcuno che mi prende per il polso. Mi butto tra le sue braccia e permetto alle lacrime di scendere. Mi bacia sui capelli e mi culla tra le sue braccia. Ashton.

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora