Chapter 17

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Chapter 17
Mi avvio verso la classe di chimica e incontro una Chloe davvero poco felice.
«Tutto bene?» la guardo interrogativa.
«Potrebbe andare meglio» non prova nemmeno a fingere un sorriso. Ma ho imparato che quando Chloe si trova in questi giorni, bisogna lasciarla completamente sola.
«Se ti serve qualcosa chiamami» opto per la scelta più semplice.
«Va bene, grazie Breath» sulle sue labbra si estende un piccolo sorriso e decido di non ricambiare, non lo noterebbe neanche ora come ora.  Continuo a camminare verso la classe di chimica e dopo due ore di intensa disperazione, la campanella suona. Mi sbrigo ed esco dalla classe, chiudendo gli occhi e ringraziando tutti i Santi in cielo. Vedo Cameron da lontano ridere con Cindy ed, immediatamente, il mio stato d'animo varia da annoiato ad arrabbiato. Non dovrei essere arrabbiata e lo so, quindi decido di allontanare il mio sguardo da quella vista vomitevole. Prima che i miei occhi possano ritornare sulla propria strada, Cameron incrocia i i suoi ai miei. Ma non è come le altre volte, non voglio distogliere lo sguardo e far finta di nulla, voglio fargli capire che so benissimo cosa sia successo la notte scorsa e voglio fargli anche notare che disapprovo il suo stare con Cindy. Ma la vera domanda è? Perché lo sto facendo? Non so neanche che rapporto c'era e c'è tra quei due e dovrebbe fregarmene, ma è più forte di me, non ci riesco. Dopo quello scambio di sguardi che sembrava durasse un'eternità, scuoto il capo e rifletto sulle stupidaggini che mi stanno affliggendo. Dovrebbe fregarmene, ma, evidentemente non é così. Entrò nella classe di letteratura inglese e mi accorgo che sono anche l'unica alunna qui. C'è finalmente una pausa ed io ovviamente preferisco riflettere sulla mia vita. La mia stupidità mi sorprende sempre di più. Improvvisamente la porta si apre e sono contenta che ci sia anche qualcun altro a farmi compagnia, ma tutta la felicità scompare quando vedo che la persona che avrebbe dovuto salvarmi dalla solitudine eterna, in realtà, è Cameron.
«Tutto bene?» mi chiede.
«Tutto perfetto» rispondo acidamente e non ne riconosco neanche il motivo. Tutto normale insomma.
«Mi spieghi che cazzo c'è adesso?
Che ho fatto di sbagliato?
Cosa?» cammina velocemente verso di me e si ferma giusto per guardarmi.
«Niente Cameron. Assolutamente nulla» mi alzo anche io e mi pento immediatamente della scelta appena fatta. Siamo uno difronte all'altro e la cosa mi mette terribilmente in soggezione.
«Non c'è niente Breath? Sei seria?
Prima ti chiedo se ricordi qualcosa di ieri notte e tu mi rispondi di non ricordare assolutamente nulla. Poi mi vedi con Cindy e sembri incazzata. Ma che dico "sembri"? Tu sei incazzata» continua a domandarmi fumante di rabbia.
«Cameron, fortunatamente, tu, non sei il centro del mio universo. Quindi non pensare che io mi sia incazzata dopo averti visto con Cindy» mento. Ancora.
«Perfetto allora» smette di guardarmi ed esce nuovamente dalla classe, nello stesso istante in cui la campanella suona.
Sono distratta per la maggior parte delle lezioni, tanto che, al suono dell'ultima campanella non mi smuovo e continuo a pensare all'ennesima stronzata che ho fatto.
«Breath, Dio, ti ho cercata dappertutto. Pensavo te ne fossi andata senza di me» mi scollego dal mio stato di trance e mi accorgo che era Camila ad aver pronunciato quelle parole. Mi guardo intorno e la classe è completamente vuota. Controllo l'orologio e mi rendo conto che le lezioni sono terminate da più di 20 minuti.
«Andiamo» non dico altro e mi avvio al di fuori della struttura. Arriviamo alla mia macchina e mi rendo conto di aver dimenticato le chiavi in classe.
«La solita sbadata» mi cantilena Camila. Ritorno, per mia sfortuna, all'interno dell'edificio e mi avvio verso la classe di letteratura inglese, sperando di trovare le chiavi lì. Spalanco la porta e, per mia fortuna, ritrovo le chiavi sul mio banco. Vado in bagno per sciacquarmi un po' il viso e, ovviamente, dopo aver trascorso una giornata scolastica di merda, non potevo mica aspettarmi di terminarla in modo migliore. Sento dei rumori che provengono da una porta e spero con tutto il cuore che non siano quel tipo di rumori. Mi lavo le mani frettolosamente. La porta del bagno si apre e quello che i miei occhi vedono assomiglia tanto ad una coltellata. Cameron e Cindy escono dal bagno e quasi immediatamente, attraverso gli specchi, i miei occhi incontrano i suoi, quasi fossero delle calamite. Ma questa volta non riesco a tenergli testa e abbasso il mio sguardo. Smetto di fare immediatamente quello che stavo facendo e mi affretto ad uscire. Arrivo in macchina e vi trovo già Camila. Metto in moto e una lacrima riga il mio volto, ma l'asciugo velocemente.
«Pronta?» cerco di risultare il più normale possibile e quando un Camila sorridente e felice mi annuisce, metto in moto e cerco di scacciare quell'orribile immagine dalla mia mente. Arriviamo a casa e, come sempre, trovo un post-it di mio padre che si scusa per non essere tornato. Alzo gli occhi al cielo e decido di scongelare due pizze. Camila finisce per mangiarle entrambe. La fame è completamente sparita. Decidiamo di riposarci nella mia camera e Camila inizia a raccontarmi tutta la sua giornata, di quando ha visto Shawn e di come l'ha fatta sorridere. Cerco di rimanere attenta per gran parte del racconto, ma quando mi accorgo di non star realmente ascoltando le sue parole le immagini di Cameron e Cindy riaffiorano nella mia mente e finisco con l'addormentarmi, forse per stanchezza o forse per smettere di pensare. Sento qualcuno saltare sul letto e appena apro gli occhi mi trovo una Camila imbronciata, probabilmente perché mi sono addormentata.
«Cosa succede?» mi chiede, con un piccolo sorriso riconoscente.
«Nulla, davvero» e non mi chiede nient'altro, ma mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio.
«Non so cosa ti stia succedendo e se non vuoi parlarmene ti capisco, ma non stare così. Mi uccide»
Non aspetto altro, perché le lacrime iniziano a scendere una dopo l'altra, sempre più velocemente. Non sono lacrime di tristezza, non tutte almeno, ma perché una parte di me si sente felice di essere qua e perché mi rendo conto finalmente che mi stanno dando a disposizione un nuovo inizio ed io non me lo faccio mica scappare.
«Pronta per il centro commerciale?» mi sorride.
«Uhm, si»
«Prima ti aggiustiamo un po'» ed entrambe scoppiamo a ridere.
















Hi guyzzz, premetto che il capitolo sia un capitolo di passaggio e mi scuso per l'attesa. Spero ugualmente che vi piaccia.
Love u xx🌹

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora