Chapter 16

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Chapter 16
È tutto così confuso. Non ho più il controllo delle mie azioni. Passano pochi attimi e decido di rendere il momento ancora più piccante. Decido di trasformare il nostro puro bacio in un qualcosa tutt'altro che casto. Dopo minuti interminabili, sfortunatamente, Cameron si allontana.
«É sbagliato. Tutto fottutamente sbagliato. Non posso. Non posso» infila le lunghe dita nei suoi capelli e, nonostante sia ubriaca marcia, colgo la frustrazione sul suo viso.
«Oh, come sei noioso» affermo scoppiando a ridere.
Passano pochi minuti e mi avvicino nuovamente a Cameron che, in questo momento, è girato verso la finestra e mi dà le spalle.
«Non pensare a nulla. Baciami solamente» gli sussurro all'orecchio.
«È sbagliato, Breath. Te l'ho già detto. Te ne pentirai e ritorneremo al punto di partenza. Mi odierai e dimenticherai quei pochi attimi in cui siamo stati bene assieme» si gira finalmente verso di me.
«Cosa importa? Noi ci odieremo sempre Cameron. La situazione non cambierà solo perché abbiamo riso un po' assieme» mi lascio scappare una risatina e vedo il viso di Cameron concentrarsi in un'espressione di sola rabbia.
Ops.
«È questo che vuoi Breath?» e non aspetta una mia risposta.
«Bene allora» e in men che non si dica, si precipita sulle mie labbra. Mi appoggia delicatamente sul letto, non staccandosi però dalle mie labbra. Mi accarezza la pelle delicatamente ed un piccolo gemito fuoriesce dalle mie labbra. Cameron se ne accorge e sorride.
«Non aprire gli occhi. Voglio farti stare bene» mi sussurra all'orecchio ed io scuoto ripetutamente la testa, in segno di assenso.
«Cameron? Ci sei?» e dopo queste mie parole sento il rumore di una chiave che gira. Mi avvicino immediatamente alla porta.
«Davvero Cameron? Molto maturo da parte tua» affermo disperata all'altro lato della porta.
«Mi ringrazierai Bree» e sento il rumore dei suoi passi allontanarsi. Sbuffo frustata. Mi ha chiuso nella sua stanza. Sono ubriaca e fottutamente arrabbiata. Decido di arrendermi e mi sdraio sul letto, pochi minuti e Morfeo mi ha già accolto tra le sue braccia.
Non sono in grado di alzarmi da questo letto. La testa mi gira troppo. Cerco tutte le forze presenti nel mio corpo e decido di vedere l'ora sul mio cellulare. Clicco il pulsante centrale e una luminosità evidentemente troppo alta mi fa imprecare.
06:43. Perfetto. Nonostante non abbia né la forza, né la volontà, decido di alzarmi dal letto e prima di uscire dalla stanza cerco di fare mente locale e cerco di ricordare cosa sia successo ieri sera. I ricordi man mano riaffiorano e la mia voglia di morire aumenta.
«Breath, vai a dormire per una sola notte da Cameron e gli salti addosso? Complimenti. Sei una cogliona» mi rinfaccio tra me e me. Sospiro e apro la porta, stranamente aperta. Arrivo in cucina e trovo Cameron ai fornelli. Come fa ad essere sempre così maledettamente attraente? Cosa stai dicendo Breath? Ouch.
«Uhm, oh.. Buongiorno» torno a guardarmi i piedi.
«Uh, ciao» mi sento meglio perché non sono l'unica imbarazzata.
«Meglio che vada. Devo prendere i libri e farmi una doccia. Ci vediamo a scuola» non aspetto una sua risposta e mi avvicino alla porta d'ingresso.
«Okay» ma riesco a sentire comunque la risposta di Cameron e il suo respiro visibilmente frustato.
Arrivo a casa e decido di farmi una doccia, per schiarirmi le idee. Dopo poco mi accorgo, invece, che è stata una cattivissima idea, perché i ricordi di ieri notte riaffiorano nella mia mente. Esco immediatamente dalla doccia e decido di indossare come sempre un crop top e un pantalone a vita alta. Mi faccio una coda alta, in modo da raccogliere i miei lunghi capelli e far notare meno la mia condizione post-sbronza. Non ho alcuna voglia di truccarmi e appena mi accosto allo specchio accanto alla porta mi spavento. Ho delle gigantesche occhiaie e le mie labbra sono più gonfie del solito. Decido di ritornare in camera e di mettere quel poco di fondotinta per nascondere il disastro che ho sotto agli occhi. Ritorno in cucina e prendo una strana pillola per il mal di testa. Raccolgo lo zaino ed esco, ignorando il post-it di mio padre. Arrivo a scuola e una Camila stranamente troppo felice mi accoglie.
«Non chiedermi niente. Sono orrenda e lo so. Perché sei così felice?» le chiedo poi.
«Uh,niente» sposta gli occhi da un luogo all'altro e continua a sorridere.
«Dimmelo» mi piazzo davanti a lei.
«Okay, okay» e alzo le sopracciglia aspettando una sua risposta.
«Shawn mi ha chiesto di uscire» e non posso far altro che sorridere.
«Dove? Quando? Devo prestarti qualche abito? Ma che dico? È ovvio che devo prestarti qualche abito. Oppure possiamo andare al centro commerciale. Avrai bisogno di un paio di scarpe, anche se so che preferiresti indossare dei tacchi»
«Ehi, calmati» mi dice ridendo Camila.
«Scusami. È solo che so quanto ti piace Shawn e quanto tu piaci a lui» le dico sorridendo.
«Si, dopo ci accorderemo per andare al centro commerciale. Anzi, vengo da te oggi. Ci vediamo dopo» mi dice e alzo immediatamente gli occhi al cielo. Il mio desiderio di dormire appena sarei tornata a casa viene frantumato da Camila. Continuo a camminare nei corridoi della scuola, ma, all'improvviso, sento una mano afferrarmi il polso e tirarmi in una classe. Mi giro per commettere un omicidio, ma appena mi trovo Cameron davanti, non faccio altro che spalancare gli occhi e arrossire.
«Dobbiamo parlare»
«Di cosa precisamente?» e mi libero dalla sua presa, allontanandomi, per non guardarlo negli occhi.
«Di ieri» ed io assumo un falso sguardo confuso.
«Ricordi cosa è successo ieri vero?» mi sussurra e, per la milionesima volta nella mia vita, decido di mentire.
«Certo Cameron. Mi sono ubriacata e mi hai portata a casa»
«Oh, certo. Ti sei ubriacata e poi ti ho portata a casa. Nient'altro?»
«Ah, sì. Grazie mille Cameron. Mi sono divertita molto» un sorriso falso ricopre le mie labbra.
«Di niente» ed un attimo dopo sparisce dalla mia vista. Chiudo gli occhi e mi accorgo di aver fatto l'ennesima stronzata. Brava Breath! Continua così! Il mio subconscio mi deride e decido di uscire da quella classe.
«Breath, ciao» mi giro e ritrovo un Ashton sorridente.
«Oh, ciao»
«Senti, volevo chiederti una cosa» mi dice, infilando le sue mani nelle tasche e abbassando lo sguardo.
«Uhm.. Dimmi» mi sto seriamente preoccupando.
«Che ne diresti di uscire insieme una sera di queste?» si gratta il capo, visibilmente imbarazzato. Ashton è un ragazzo dolcissimo e davvero attraente. Uscire con lui non mi entusiasma, ma cosa costa provare?
«Perché no?» gli sorrido, cercando di calmarlo e mi riserva uno dei suoi sorrisi più belli.
«Bene, allora appena sei libera fammi sapere» gli mimo un "okay" e mi giro, camminando verso la classe di chimica. Sarà una giornata davvero lunga. Sospiro a me stessa.

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora