Chapter 11
CAMERON'S POV
Vedo Breath alzarsi e venirmi contro.
"Oh, piccolo ed insulso cerebroleso, per te, dovrebbe essere solo un grandissimo onore stare ad almeno dieci metri di distanza da me" mi dice al limite dell'esasperazione. Sono arrabbiato. Furioso. Questa ragazza fa uscire fuori il peggio di me e sono stanco di ignorarla e far finta di non sapere della sua esistenza. Ma non posso dare tutta la colpa a lei. Sono matto. Potremmo litigare, tacere per ore intere, ma mi farebbe ugualmente piacere la sua presenza.
"Sei solo una bambina. Tua madre non ti ha neanche insegnato come comportarsi?" dico beffardo e posso giurare di aver visto un'unica, piccolissima, trasparente e quasi inesistente lacrima. Breath si asciuga velocemente la guancia, prende la sua borsa e va via. Aspetto qualche minuto, guardo il capo chino di Calum e inizio a correre. Arrivo all'entrata della scuola e la vedo. Breath. Piange come una bambina ed il mio cuore si stringe sempre più, ma il mio viso ha un'espressione totalmente indifferente e la rabbia si fa risentire quando vedo Ashton avvicinarsi a lei ed abbracciarla. Ho sempre odiato quel ragazzo e chiunque gli stesse vicino. Sorrido maleficamente e vado via, consapevole di aver trovato il suo punto debole.
BREATH'S POV
Ashton. Piango come una bambina e non ho nessuna intenzione di smetterla. O meglio, non ci riesco. Ha trovato il mio punto debole. Mi sento umiliata, distrutta, delusa ancora una volta e già completamente sfinita da Cameron. Decido di staccarmi da Ashton e lui mi rivolge un sorriso dolcissimo.
"Vuoi che ti accompagni a casa?" mi dice preoccupato.
"Oh, no. Non preoccuparti. Dovrò inventarmi qualcosa con il professor Smith" non ho voglia di farmi accompagnare a casa da Ashton. Non abbiamo neanche tanta confidenza e già mi ha vista piangere. Perfetto, direi. Anche se il mio piano era quello di scappare e fregarmene del professor Smith, non posso. Farò finta di avere la febbre o qualcosa del genere.
"Mh, grazie Ashton e mi dispiace. Non avrei voluto conoscerti in questo stato" ridacchio imbarazzata e lui mi sorride alzando le spalle.
"Almeno adesso ci conosciamo meglio" ride e lo seguo.
"Vado, allora" e non ho intenzione di abbracciarlo. Non sembrerebbe per niente naturale. Assomiglierei ad una foca. Prima di andare in teatro vado in bagno. Mi sciacquo la faccia e faccio un sospiro profondo. Sono pronta. Credo. Mi avvio verso il teatro e sono felice quando vi entro e mi accorgo che il professor Smith è ancora nel suo mondo e non è ancora tornato. Mi giro, guardandomi intorno e spero con tutta me stessa che non ci sia né Cameron né Calum e così è. Sorrido per darmi un po' di coraggio e quando sono sul punto di prendere posto mi accorgo, finalmente, che tutti i ragazzi in teatro si stanno preparando per andar via. Mi fermo e cerco qualcuno che sembri gentile, per chiedergli cosa stia succedendo. Mi avvicino ad un ragazzo girato di spalle e picchietto sulla sua schiena, è troppo alto e non riesco ad arrivare alla sua spalla. Si gira e un paio di occhi azzurri mi investono totalmente. Questo ragazzo è meraviglioso. Ha un carinissimo naso all'insù, capelli biondi e due labbra carnose e rosse, contornate da un piercing. Mi sorride. Aspettando che io parli. Mi rendo conto della mia figuraccia e abbasso il capo, arrossendo. Sento una piccola risatina dolce e decido di guardarlo. Mi schiarisco la gola.
"Mh. Sai perché se ne stanno andando tutti?" gli dico, incantandomi per qualche secondo nei suoi occhi.
"Stanno andando dall'altra parte della scuola. Al campo da calcio. Il professor Smith è andato via. Avrà qualche serio problema" ridacchio e lui mi sorride.
"Il campo da calcio? Quale campo da calcio" affermo confusa, non sapendo dell'esistenza di questo famoso campo da calcio.
"Si, se vuoi ti accompagno" accetto volentieri e ci incamminiamo.
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badness||Cameron Dallas
FanfictionAmbiziosa, curiosa, attratta dall'oscurità, da ciò che non è in grado di capire, Breath, ama il mistero è tutto ciò che vi si associa, ma odia profondamente vivere nel passato e nei ricordi.. *parte della storia* «La piccola londinese odia Malibù eh...