Chapter 8

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Chapter 8
Credo che questa sia la domanda più difficile che mi abbiano mai fatto.
«Io? Con te? A casa tua? Non se ne parla» affermo convinta.
«Breath, perché devi sempre essere così complicata? Ho sonno, fame, sete. Ti ho cercato per tutta la notte. Adesso posso essere ripagato? Se non vuoi venire da me dove andrai? Non posso lasciarti da sola nel parco, anche se lo farei volentieri» mi dice stanco.
«O perché sei preoccupato?» ammicco alzando ed abbassando le sopracciglia, per sdrammatizzare.
«Oh, stanne certa Breath, ti lascerei lì. Mi dispiacerebbe solo essere nominato su tutti i giornali come 'il ragazzo che lasciò Breath Moretz da sola al parco, ad essere stuprata dagli scoiattoli'» rido immediatamente e Cameron mi segue a ruota.
«Va bene. Opto per casa tua, visto che ho tanta scelta» dico sarcasticamente.
«Okay» dice Cameron, poco interessato, da quanto vedo.
Arriviamo a casa sua e ad accogliermi c'è una villa. È almeno dieci volte più grande della mia, di casa, ma sono così stanca che non mi interessa più di tanto.
«Wow» esclamo solamente e Cameron ridacchia. Entriamo in casa e devo dire che è molto bella. Bene arredata e, anche se credevo impossibile, non pacchiana.
«Mh..dove posso dormire? Per me va bene anche il divano» gli dico, vogliosa solamente di dormire.
«Oh, ma che dici? Sono solo in questa casa, i miei genitori sono partiti per l'Australia» dice senza interesse.
«Mh, okay. Ho sonno, puoi solo portarmi in stanza?» gli chiedo provando ad essere gentile, ma sono riuscita solo a non risultare acida.
«Seguimi» mi sorpassa e lo seguo. Questa casa, dall'interno, sembra ancora più grande. Arriviamo davanti ad una porta, Cameron la apre e ad accoglierci c'è una stanza meravigliosa. È tutta celeste, con delle sfumature di grigio e sulla parete di fronte al letto, c'è un grandissimo murales in cui viene rappresentato un paesaggio di mare. Mi ispira calma.
«Oh..ehm..grazie Cameron e buonanotte» sussurro il 'buonanotte' non intenzionata ad abbracciarlo o mostrare altre smancerie che non mi si associano per niente.
«Notte piccola Breath» sussurra.
Mi guardo allo specchio e mi accorgo di non poter dormire in questo modo. Questa casa, nonostante sia bellissima, è fredda. In entrambi i sensi. Sembra quasi che non vi ci abiti nessuno. È vuota. Sembra quasi che questa casa mantenga un segreto, che viaggia per tutte le stanze, ma che non verrà mai allo scoperto. Apro la porta della mia stanza e decido di cercare il bagno, per poter fare una doccia. Finalmente lo trovo e cerco di fare meno rumore possibile, per non svegliare l'uomo nero che, spero, in questo momento stia dormendo. Apro il getto d'acqua e aspetto che la vasca si riempi. Il sonno è del tutto sparito e l'unica cosa di cui ho bisogno è di rilassarmi. Mi spoglio e mi immergo nella vasca. I miei nervi sono rilassati e la stanchezza di questa faticosa giornata sta scomparendo lentamente. Tutto sembra perfetto. Le mie palpebre si stanno chiudendo, ma la maniglia di una porta che si apre mi fa sobbalzare. Ricordo di aver chiuso la porta a chiave ed una parte della preoccupazione scompare.
«Breath, sei in bagno?» mi dice un Cameron assonnato dall'altra parte della porta.
«Si» affermo alzando gli occhi al cielo, consapevole, però, che Cameron non mi potrà mai vedere. Sfortunatamente.
«Okay, volevo solo dirti che la porta è un po' difettata. Prima di girare la chiave, spingi prima la porta»
«Okay» affermo, ritornando all'istante prima che Cameron cercasse di aprire la porta. Se era sicuro che ci fossi io nel bagno, perché mai non ha bussato?
Sospiro e continuo a rilassarmi. È mezzanotte e dovrei andare a letto. Domani ho scuola e non posso non andare. Mi alzo controvoglia dalla vasca e prendo un asciugamano.
«Cazzo» mi ricordo di aver lasciato i vestiti in stanza. Apro la porta con cautela e controllo che all'esterno non ci sia anima viva. Esco.
«Breath, domani a che ora vuoi che ti svegli?» appare Cameron e sono certa che potrei morire. Sia perché ha solo dei pantaloni del pigiama, senza una maglia e sia perché, sotto questo pezzo di stoffa, sono nuda.
«Oh» spalanca gli occhi ed apre la bocca.
«Potresti anche girarti eh» affermo irritata ed imbarazzata.
«Oh, sì, scusami» dice, ma l'idea di girarsi e lasciarmi a morire di imbarazzo, da sola, in un corridoio, con un piccolo asciugamano a coprirmi il corpo nudo, non gli passa neanche per la testa.
«CAMERON» urlo e lui si risveglia dal suo momento di trance, mi guarda negli occhi e si gira, consapevole delle figuracce fatte da entrambi. Corro in stanza e striscio con la schiena sulla porta.
«Davvero brava Breath. Sei un'idiota. Solo tu potevi rimanere nuda davanti a Cameron, il ragazzo più stupido che tu abbia potuto conoscere sulla faccia della terra» mi auto rimprovero e lascio che la disperazione mi prendi in pieno. Sono sempre così tragica, ma è il mio essere. E Cameron è un fottuto idiota.
Okay. Basta. Va tutto bene. Mi alzo e cerco qualcosa nell'armadio da mettere. Ci sono solamente abiti femminili, ma Cameron mi ha detto di essere figlio unico, o meglio, non mi ha mai menzionato nella sua vita una sorella. Ugh. Odio non sapere qualcosa. Prendo la prima cosa che vedo e la indosso. È l'una di notte e non sono riuscita ancora a dormire, mi sento strana. Mh. Sarà il ciclo. Sono sul punto di addormentarti. Le braccia di Morfeo pian piano mi stanno portando nel mondo dei sogni. Sospiro e le mie palpebre di abbassano senza che me ne accorgi. Ma qualcuno apre la porta ed il mio sonno, come sempre, va in secondo piano. Quel qualcuno sta camminando lentamente verso di me. E se è un ladro? Un assassino? E pensa che sia Cameron? E uccide me al suo posto? Sto formulando le idee più stupide ed insensate, ma tutto scompare quando al posto di un coltellino o una pistola, a posarsi sull'angolo della mia bocca sono delle labbra. Delle bellissime labbra. Carnose. Rosse come il fuoco e capaci di farmi accendere. Un brivido mi percorre la schiena, ma tutto cessa quando quelle due meraviglie si staccano.
«Buonanotte piccola Breath»

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora