Chapter 9

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Chapter 9
«Buonanotte piccola Breath»
E dopo queste parole cado completamente tra le braccia di Morfeo, con un piccolo sorriso ad adornarmi le labbra. Un rumore fastidioso mi sveglia e i ricordi di ieri sera riaffiorano. Mi spunta un sorriso, ma l'imbarazzo di doverlo rivedere stamattina mi preoccupa. Non sa che durante quel piccolo episodio ero sveglia, quindi, basta comportarsi come se non fosse accaduto nulla. Oh, è inutile prendersi in giro. Non mi comporterò normalmente. O meglio, non voglio comportarmi normalmente. Mi sveglio dal mio momento di trance e mi alzo, intenzionata a farmi una doccia. Controllo in corridoio e non c'è nessuno. Cammino velocemente verso il bagno e chiudo immediatamente la porta a chiave. Sospiro e mi spoglio. Faccio velocemente una doccia e in pochi minuti sono già vestita e truccata. Okay. Sono pronta per incontrare Cameron. Scendo dalle scale e quasi non mi perdo per andare in cucina. Finalmente la trovo.
È lì. Cameron c'è. È girato di spalle e sta cercando di preparare qualcosa. Dall'odore sembra che stia cucinando dei pancakes. Imito un colpo di tosse per fargli accorgere della mia presenza.
«Oh, ciao Breath» mi sorride, come se ieri non fosse successo nulla. E, a dir la verità, ci rimango un po' male. Avrei preferito che fosse almeno un po' imbarazzato, ma qui, l'unica imbarazzata, sono io.
«Mh, ciao Cameron» gli dico abbassando la testa.
«Dormito bene?» cerca di intavolare un discorso.
«Oh, sì, certo!» la conversazione termina qua, perché Cameron mi mette davanti un piatto di pancakes. I miei occhi si illuminano e durante la colazione, gli unici rumori che si sentono sono quelli delle mie posate che, continuamente, sbattono contro il piatto. È sempre stato un mio difetto. Durante le poche volte in cui uscivo con qualche ragazzo, se nessuno dei due intavolava un discorso, facevo tantissimo rumore con le posate e i bicchieri. Ovviamente lo faccio involontariamente. É una delle abitudini che fanno parte della mia goffaggine. Tutto normale. Finiamo di mangiare e Cameron concentra il suo sguardo su di me. Inizio ad arrossire e lui, accorgendosene, sorride. Gli lancio un'occhiataccia.
«Uhm..andiamo?» mi invita ad alzarmi.
«Si» prendo la mia cartella e, seguita da Cameron, esco da casa sua. Entriamo nel suo garage e i miei occhi escono fuori dalle orbite. Ci sono macchine di tutti i tipi. Lamborghini, Ferrari, Range Rover di tutti i tipi e penso che questo, potrebbe essere il mio paradiso.
«Scegli» mi dice Cameron e ho paura di non aver ascoltato tutto il discorso.
«Eh?» affermo confusa e lui sospira, già stufo della mia presenza.
«Con quale macchina vuoi andare a scuola? Scegli» mi dice distogliendo lo sguardo, appena gli occhi di entrambi si incontrano.
«Con quella» ed indico una bellissima Lamborghini nera, con occhi sognanti. Cameron ride e prende la chiave giusta. Entriamo in questa meraviglia e manca poco per scoppiare in un pianto di felicità. È sempre stato uno dei miei tanti sogni da bambina.
«Ti piace così tanto?» afferma Cameron con un ghigno, ma lui, in questo momento, è l'ultimo mio pensiero.
«Mmhh» annuisco cogliendo tutti gli aspetti e dettagli di questa meraviglia. Ma a risvegliarmi da questo mio sogno è l'arrivo a scuola. Sbuffo, dispiaciuta di dover abbandonare questo piccolo sogno in questo inferno, comunemente chiamato 'scuola'.
Esco dalla macchina e chiudo attentamente la porta, per evitare di rovinarla in qualche modo, ma i miei piani vengono completamente distrutti quando Cameron sbatte violentemente la sua porta e mi fa notare il suo disinteresse verso quella macchina.
«Stai attento» gli dico arrabbiata.
«Dai Breath muoviti. Non ho intenzione di farmi vedere qui con te» mi dice e quelle poche parole bastano a distruggermi fisicamente e mentalmente. Sembrava che tutto, oggi, sarebbe andato per il meglio, ma evidentemente, mi sbagliavo.
«Oh, okay. Scusami» Dio, sono una stupida. Mi sono scusata? Seriamente? Quell'idiota mi ha esplicitamente detto che a causa della mia presenza affianco a lui, potrebbero rivalutare la sua reputazione ed io cosa faccio? Mi scuso. Sono una fottutissima idiota. Sia per aver dato importanza a ciò che è successo la sera precedente e sia per aver sperato, anche per un piccolissimo millisecondo, che Cameron non fosse il ragazzo montato che, in realtà, è. Sono triste, arrabbiata e, in questo istante, ho solo voglia di far morire Cameron di una morte lenta e dolorosa. Ma quando mi risveglio da questo mio momento di trance, lui è già entrato a scuola. Caccio un sospiro che non pensavo di star trattenendo e, delusa da ciò che è appena successo, entro nel mio amatissimo inferno.
«Breath!» urla qualcuno e la mia rabbia si trasforma in un sorriso alla vista di colei che mi ha chiamata. È Chloe.
«Chloe!» l'abbraccio ed entrambe, dopo pochi secondi, ci irrigidiamo, accorgendoci che ad aver abbracciato, in questo caso, sia stata io e non lei.
«Che è successo?» mi dice preoccupata ed io alzo gli occhi al cielo.
«Deve essere per forza successo qualcosa?» affermo annoiata.
«Scusami Breath. So che ci conosciamo da poco, ma in queste poche settimane non ti è mai, mai, mai venuto in mente di abbracciarmi. Oddio. Mi fa piacere. Più che piacere, ma è strano, dato che non l'hai mai fatto. Mi capi-» la blocco e sospiro.
«Scusami Chloe, è solo che sono un po' nervosa. È solo una giornata 'no'» le sorrido, cercando di convincerla, ma non accade. Vedo, però, che decide di lasciar stare, consapevole che non sarei riuscita a dirle niente. Entriamo in classe e la mia voglia di fare chimica scompare quando vedo che l'ultimo posto disponibile è affianco all'essere vivente più stupido ed arrogante del pianeta. Cameron. Riuscirò mai a liberarmi di lui? Alzo gli occhi al cielo quando sono ormai seduta.
«Eppure non ho ancora spiccicato parola» mi dice Cameron.
«Oh, non farlo Cameron. Non provare a parlarmi. Potrebbero cambiare opinione di te, o peggio, potresti rovinare la tua reputazione» dico sarcastica, assumendo un tono teatrale.
«Dio, Breath. Sei sempre così fottutamente fastidiosa» mi dice in preda alla rabbia.
«Anche tu, tanto, ma non ci sono altri posti, quindi sono costretta a stare vicino a te» assumo un tono disgustato, calcando il 'te'.
Oh, taci Breath. Sei una vera e propria bugiarda. Sappiamo entrambe che sei tutto, tranne che disgustata dalla presenza di Cameron. Si intromette il mio subconscio e sono certa che mi manca poco per commettere un suicidio.

badness||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora