Chapter 1

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23 dicembre

Sono passati 3 mesi da quando io e Paulo non parliamo più. Per la verità non esco nemmeno più di casa.
In 3 mesi sono uscita veramente poco; non ho più voglia di andare in giro per Torino senza di lui e incontrare tutti quei giornalisti che continuano a farmi stupide domande sulla nostra relazione, ormai finita già da un po'.

Volevo solo dimenticare. Dimenticare tutto. Dimenticare lui.

«Leahhhh!!!»

«Dimmi papà!»

«Puoi scendere un secondo?»

Scendo velocemente le scale e lo trovo davanti allo specchio alle prese con una cravatta.

«Che stai facendo?» Rido.

«Non riesco a fare il nodo a questa stupida....cravatta!»

«Vieni, ti aiuto.»

Mi avvicino per aggiustargli la cravatta e lui comincia a parlare di quello di cui non avrei voluto parlare.

«Verrai stasera?»

Non risposi e continuai a fare il nodo.

«Dai Leah...»

"Papà vuoi che il nodo lo stringa fino a strozzarti?"

Risi.

«Perché ridi?»

«Niente pensavo a una cosa...comunque non vengo. Non chiedermelo più.»

Andai a sedermi sul divano, diventando tutt'uno con esso.

«Leah fallo per me...»

«No.» Ero ferma sulla mia decisione.

«È per Paulo??»

«Cosa?» Chiesi infastidita.

«Che non vuoi venire..»

«No! È solo che non ho voglia di venire a una stupida festa di Natale che tanto è uguale ogni santissimo anno! E poi è anche una festa inutile.» Sospirai.

Si sedette affianco a me.

«Leah capisco che tu abbia sofferto molto, ma ti chiedo, per favore, esci da questa situazione...non puoi stare per sempre così. Se è per Paulo vai e parlagli, anche lui soffre molto.»

«Si certo lo vedo...tra poco avrà un bambino e io....»

Mi fermai: non ero in grado di tenere quel tipo di conversazione. Non ce la facevo a pensare a me senza di lui.

«E io non ce la faccio..» Conclusi.

«Se non vieni non sarà più facile.» Assunse un tono più dolce. «Pensaci okay? Tieni..»

Mi passò 500€.

«Che devo farci con questi?» Chiesi.

«Comprati un vestito...nel caso cambiassi idea.» Mi diede un bacio sulla fronte e si alzò. «Ora vado, passo a prenderti alle 20:00. Ciao tesoro.»

Uscì e io rimasi sul divano con i 500€ in mano e le lacrime che rigavano il mio volto.

[...]

Passai il pomeriggio a guardare vestiti per le vetrine di Torino. Non mi piaceva l'idea di andare a quella stupida festa, ma mio padre insisteva tanto e mi dispiaceva dirgli di no...

Vidi un vestito stupendo dalla vetrina di Gucci così entrai.
Andai nel camerino a provarlo: mi stava perfettamente.
Era rosa, non troppo scollato, lungo e con tanti brillantini sulla gonna. L'unica cosa è che avevo tutta la schiena scoperta...ma chissene? Tanto Paulo non mi noterà comunque.
Esco dal camerino per andare a pagare e....

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora