Chapter 7

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[London Grammar-Wasting my young years SONG]

Paulo's POV

Ero appena arrivato alla polizia, erano circa le 22:00 e faceva parecchio freddo, ma non mi importava nulla! Volevo assolutamente scoprire chi aveva mandato quel messaggio a Leah e volevo che lo prendessero. Ho promesso di proteggerla e lo farò in ogni caso.

Un'agente di polizia mi si avvicinò lentamente; sembrava che non avesse nulla da fare.

«Signor Dybala! A cosa devo la sua presenza?»

«Stasera non sono qui in vesti di calciatore, ma di fidanzato preoccupato.» Serrai la mascella.

«Ah, scusa. Che succede?»

Gli porsi il telefono e gli feci leggere il messaggio.

«Lo ha ricevuto poco fa.» Dissi.

«Questo è il cellulare della tua ragazza, giusto?»

«Si.»

«Bene, qualcosa in contrario se lo tengo qui per un po?»

«Lei non sa che l'ho portato qui...»

Lo seguii nel suo ufficio e mi sedetti davanti a lui.

«Ci vuole tempo Paulo...non sono cose che si fanno in 5 minuti. Stiamo parlando di scoprire un anonimo che scrive da un cellulare che magari non è nemmeno il suo oppure che ha già bruciato subito dopo che ha cliccato invio. So che è così al giorno d'oggi. Ormai che sei qui non puoi tirarti indietro, ti chiamo appena so qualcosa.»

Abbassai lo sguardo.

«Va bene...»

Mi alzai e feci per uscire.

«Dì alla tua fidanzata che si metta l'anima in pace: dovrà stare per qualche giorno senza cellulare. Oppure dille semplicemente che ti è caduto e l'hai buttato, gliene comprerai subito uno nuovo, tanto puoi permettertelo, no?»

Non risposi e me ne andai.

Leah's POV

«Paulo!!!!» Urlavo per tutta casa.

Erano le 22:30 e Paulo era uscito già da 30 minuti. Dove cavolo è andato?

«Papà?»

«Si tesoro.»

«Sai mica dov'è andato Paulo?»

«No, so che è uscito ma non so dove.»

«Okay, fa lo stesso.»

«Ah! Tesoro...»

«Dimmi..»

«Mi dispiace.»

«Per cosa?»

«Se ti ho fatto venire qui, sono io che ti ho messo in mezzo a questo casino.»

«Oh papà..» Mi sedetti sul suo letto. «Non è così e non devi dispiacerti. Tu mi hai aiutata moltissimo e mi hai presa come figlia anche se non la sono; mi hai tolto dai casini invece.»

«Non è così! Io...io....vorrei solo essere un padre migliore per te.»

«Tu sei già il padre migliore che si potesse desiderare.» Lo baciai sulla fronte. «Ti voglio tanto bene papà e starò qua anche 100 anni se ne avrai bisogno. Ora riposa. Notte.»

«Notte piccolina.»

Gli spensi la luce e andai di sopra in camera mia.
Ero preoccupata per Paulo e per il mio cellulare: non riuscivo più a trovarlo da nessuna parte.

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora