Chapter 18 Second Part

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Mi misi in intimo, l'intimo che mi aveva regalato lui e mi sdraiai sul letto ad aspettarlo. Volevo ringraziarlo per la strana, ma bella lettera che mi aveva scritto.
Posso giurarvelo che, nonostante tutto, è sempre stato un ragazzo dolcissimo, amorevole e disponibile. Mi ha sempre protetta da tutto fin dall'inizio, lui c'è sempre stato; mentre tutti mi abbandonavano e tutto intorno a me iniziava a crollare è arrivato lui e mi ha salvata.
Mi ha tirata su da tutte quelle macerie e mi ha riportata sulla giusta strada. È grazie a lui se adesso sono quella che sono e non rimpiango niente, tutto serve nella vita: le brutte, le belle e le cattive esperienze...

Adesso sono arrivata fino qui e ci sono arrivata solo perché l'ho desiderato davvero fino a l'ultimo e ho combattuto, sputando sangue, ma ne è valsa la pena.

Ho attraversato oceani, strade, autostrade, cieli per arrivare da lui ed è stato giusto così. Ripeto: non rimpiango niente.

Sentii le chiavi entrare nella serratura e successivamente la porta richiudersi: Paulo era tornato a casa.

Entrò in camera e mi vide così; si mise a ridere.

«Bella sorpresa.» Si levò la giacca e si buttò a capofitto su di me, baciandomi ovunque.

«Visto?» Sorrisi a ogni suo bacio.

«Per che cos'è?» Chiese riprendendo fiato.

«Beh...non c'è un motivo preciso preciso, ma se devo proprio dirlo è un po per la lettera che mi hai mandato stamattina.»

Si fermò e mi guardò strano.

«Aspetta...quale lettera?» Mi chiese.

«Quella dove dicevi che non sei un eroe...»

«Leah...» Sospirò. «Mi dispiace deluderti, ma non ti ho mandato nessuna lettera..»

«Cosa?!» Lo scansai e andai a recuperare la lettera dalla scrivania. «Allora chi me l'ha mandata?»

«Non lo so...» «Hai qualche amante per caso?»

Lo guardai male.

«Okay, niente amante..» Disse.

Vidi che c'era un angolo nella lettera che era ripiegato su se stesso così lo spiegai e vidi la firma: -Carlos.

«Me l'ha mandata Carlos!»

«Fa leggere.»

Gliela passai.

La lesse velocemente e, mentre aspettavo che finisse, mi misi una felpa.

«Bella.» Mi disse ripassandomela. «Ehi ti stai rivestendo!» Esclamò deluso.

«Devo chiamarlo.»

«Ma è in prigione!»

«Ho bisogno di parlargli adesso, ho bisogno di sapere cosa vogliono dire quelle cose.»

«Lo scoprirai domani, ma adesso vieni qui...ormai mi hai messo voglia non puoi tirarti indietro.»

Mi tirò per un braccio e io caddi su di lui.

«Lo abbiamo già fatto l'altro ieri...» Dissi.

«Quindi?» Mi baciò di nuovo. «Non è che fa male...anzi...» Passò a baciarmi il collo.

Mi tolsi la felpa e stavolta mi tolsi anche l'intimo, poi passai a togliere gli indumenti a Paulo.

Stava bene vestito, amavo il suo stile, ma lo preferivo decisamente di più quando era nudo e sul mio letto.

E così facemmo l'amore, di nuovo.

[...]

«Volevo parlare con Carlos.» Dissi alla guardia che ormai conoscevo meglio di mio padre.

«Leah, devo darti una brutta notizia.» Mi prese sotto braccio.

«Che è successo?»

«Carlos si è suicidato.»

«Cosa?? Perché??» Spalancai gli occhi. «Ti prego dimmi che è uno scherzo!» Misi le mani davanti alla faccia.

«No Leah, non scherzo.» Si fermò e mi guardò. «Ehi, guardami.»

Lo guardai dritto negli occhi e potei vedere che a lui dispiaceva quasi quanto me.

«Mi dispiace tantissimo dovertelo dire così, ma è come sono andate le cose. Nessuno ti ha chiamato per dirtelo?»

Scossi la testa.

«Beh mi dispiace ancora.» Mi abbracciò.

Iniziai a piangere tra le sue braccia e alcune lacrime finirono sulla sua giacca azzurra.

Ci staccammo.

«Sono qui per qualsiasi cosa.»

«Posso almeno vederlo?» Chiesi speranzosa.

«Non credo, lo hanno già trasferito in Argentina. Non aveva nessun parente rimasto e la sua residenza era là, perciò hanno dovuto fare il funerale in Argentina.»

Non posso crederci.

«Okay...» Sospirai. «Siamo sicuri che si tratti solo di omicidio?»

«Sicuri al 100% no, ma ci stiamo lavorando; per ora questo è quello che è venuto fuori. Stai tranquilla, appena saprò qualcosa in più ti farò sapere.»

«Grazie ancora Bill.»

«Figurati.» Mi abbracciò ancora una volta. «Riprenditi presto.» Mi batté una mano sulla spalla.

Uscii dalla prigione completamente vuota, ancora più vuota di quando entrai. Chi mi avrebbe più svelato la verità adesso? Chi mi avrebbe più detto il significato di quelle parole? Chi mi avrebbe più protetta così come faceva lui? Probabilmente nessuno.

Sarebbe rimasto per sempre un fottuto enigma: l'enigma della mia vita.

[...]

Spazio autrice
Ecco la seconda parte come promesso! Spero che vi piaccia! Commentateeee in tante e fatemi sapere se vi piace!! Ero indecisa se fare un altro libro su Paulo o continuare la mini-storia di 5 capitoli. Ditemi voi plisss!
Notte..

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora