Chapter 16

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1 mese dopo...

Mio padre era tornato ad allenare e mi aveva lasciata a casa a non fare nulla come al solito. Anche se un pochino mi dispiaceva, poiché mi ero diciamo calata bene nella parte dopo qualche tempo, ma era meglio così; ognuno doveva fare il proprio compito.

I preparativi per il matrimonio erano ufficialmente iniziati! Paulo ed io eravamo talmente agitati che così decidemmo di prendere una signora ad aiutarci a chiamare i vari ristoranti e i negozi per gli abiti da sposa.

Chiamammo subito lo stadio e chiedemmo informazioni: loro ci dissero che lo stadio, per il periodo che volevamo fare il matrimonio, rimaneva chiuso, ma che per una certa somma avrebbero potuto fare un'eccezione. Non voglio fare spendere troppi soldi a Paulo, a me va benissimo anche farlo a casa il matrimonio, solo io e lui.

«Okay Leah, questa era l'ultima telefonata.» Mi disse Giovanna, la santa che mi aiutava con tutto.

«Grazie mille Gio!» Unii le mani.

«Di niente tesoro.» Prese la borsa e fece per uscire di casa. «Salutami tuo padre.» Sorrise.

Aveva una cotta per lui e lo avrebbe notato anche un cieco.

«Si, lo farò.» Le aprii la porta. «Ah, prima che tu vada...ecco 50€.» Glieli porsi.

«Per cosa?»

«Per quello che hai fatto oggi.»

«Sono stata seduta e ho fatto delle telefonate Leah, non è nulla di stancante.»

«Prendili lo stesso, ti ho fatto stare qui quasi 3 ore. Tieni.» Insistei.

«Uff..» Sospirò. «Va bene. La prossima volta preferirei una cena con tuo padre.»

«Sarà fatto.» Sorrisi e la salutai per l'ultima volta con la mano. Poi richiusi la porta.

Andai a sedermi sul divano, diventando tutt'uno con esso. Gli ultimi giorni sono stati intensi e stancanti, nonostante che abbia passato la maggior parte del tempo in casa, come al solito.

Ero ancora preoccupata per Carlos che non lo sentivo da settimane ormai.

Il mio cellulare squillò, guardai: era proprio Carlos.

«Ehi finalmente ti fai vivo!» Dissi.

«Si, scusa. Mi stanno riportando in carcere e mi hanno dato la possibilità di fare un'ultima chiamata: ho pensato a te. Stai bene?»

«Io si! Non sono riusciti a trovare altre prove?»

«No, purtroppo.»

«Mi-mi-mi dispiace.» Singhiozzai.

«Ehi ehi non serve che tu ti dispiaccia, non è colpa tua.»

«In parte. Io e Paulo ci sposeremo quest'estate ed è solo che merito tuo.»

«Non esagerare, se non c'ero io magari avresti risolto tu le cose, sei in gamba.»

Risi.

«Comunque sono contento per voi, tantissimo. Vi faccio i miei più sentiti auguri e complimenti: state benissimo insieme.» Concluse.

«Grazie Carl, lo apprezzo molto.»

«Figurati. Ora devo andare, ci vediamo.»

«Aspetta! Ci sarà un processo?» Chiesi.

«C'è già stato, hanno già deciso tutto.»

«Potevi chiamarmi, avremmo risolto! Quanti anni ti hanno dato?»

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora