Chapter 9

2.7K 148 9
                                    

Mi svegliai di colpo, poiché avevo fatto un incubo terribile.
Mi massaggio le tempie mentre guardo l'orario ancora assonnata: le 19:30. Avevo dormito per ben 3 ore.

Mi alzai e andai di sotto; volevo scusarmi con Paulo per tutto quello che gli avevo detto. Mi sentivo maledettamente in colpa e non credevo che un semplice "scusa" sarebbe bastato.

«Paulo!» Lo chiamai.

Non c'era.

«Papà!» Chiamai ancora.

Niente.

Girai per tutta casa, ma capii subito che non c'era nessuno.

Andai a prendere il cellulare. "Ah cazzo è alla polizia." pensai.

Così decisi di usare il telefono fisso.
Composi il numero di mio padre, ma non rispondeva nessuno.
Subito dopo composi il numero di Paulo e mi rispose una voce sicuramente femminile.

«Ciao Leah.» Quella voce era terrificante.

«C-chi sei?»

«-C...ti ricordi di me?» Una risata creepy riempì la cornetta del telefono.

«Dimmi subito chi sei e non fare giochetti!» Stavo iniziando ad alterarmi.

«La tua sorellina, la stessa che ti ha mandato il messaggio. Beh ho mantenuto la promessa.»

«Quale promessa?»

«Ho qui con me Paulo»

Serrai i pugni. La mia paura si era trasformata in rabbia.

«Lascialo subito andare.» Dissi cattiva.

«No no no no...non se ne parla. È così un bel ragazzo, anzi bellissimo direi. Poi so che tu lo ami tanto, no? Beh sappi che adesso è mio; anche perché l'ho conosciuto prima io di te e non mi porterai via anche lui!»

«Tu sei....»

«Ehi vedi bene di scegliere le tue prossime parole con molta cura o potrebbe rimetterci qualcun altro a te caro.»

«Cosa vuoi?»

«Ho qui anche tuo padre.»

«COSA VUOI?» Ripetei urlando.

«Soldi. Tantissimi soldi. E...Paulo. Se mi dai i soldi potrai riavere indietro tuo padre.»

«Ti porto tutti i soldi che vuoi.»

«500000€ dovrebbero bastare. Vediamoci sotto casa tua. Tua però non quella di tuo padre. Tra mezz'ora. Non un minuto di più non un minuto di meno. A dopo Leah..»

Tu-tu-tu-tu..

Appoggiai la cornetta e tirai un pugno fortissimo al muro. Il sangue usciva dalle mie nocche, ma non ci facevo caso.

Ogni volta che mi chiamava per nome un brivido di terrore pervadeva il mio corpo.

Cosa avrei fatto adesso?
Bingo! Carlos!

Composi il suo numero.

«Pronto.» Rispose freddo.

«Carlos, sono Leah.»

«Ah ciao! Senti già la mia-»

«Mio padre e Paulo sono stati rapiti da Christa!» Non gli feci nemmeno finire la frase.

«Come?»

«Si, ti prego aiutami! Dove sei?»

«Sono in aeroporto a Torino, sto aspettando di imbarcarmi. Tu dove sei?»

«A casa di mio padre. Lei vuole vedermi tra 30 minuti a casa mia, cioè di Paulo. Vuole 500000€ e mi lascerà mio padre, ma Paulo....»

Una lacrima mi rigò il volto.

«Ma Paulo lo vuole tutto per lei. Ha detto che non me lo ridarà mai più indietro. Detta così è brutto lo so, ma che posso farci? È tutta colpa mia! Io non so che fare sono nel panico più totale, ho paura Carlos, ne ho tanta. Aiutami. Non voglio perdere Paulo! Non voglio perdere più nessuno....» Non avevo più nemmeno la voce e il fiato per parlare.

«Non preoccuparti, stai calma. Tra 20 minuti sono da te, non muoverti da lì. Andremo insieme.»

«Voglio chiamare la polizia!»

«No! Peggioreresti le cose se lo scoprisse. La chiameremo dopo, tranquilla. Adesso stai calma e rilassati. Arrivo subito.»

Riattaccò senza nemmeno salutarmi.

Mi lasciai andare sul morbido divano.
Che stupida sono stata...se fossi rimasta in galera tutto sarebbe andato bene. Lui sarebbe stato con Antonella, avrebbero avuto un figlio, mio padre avrebbe continuato ad allenare fino a che i suoi polmoni glielo avessero permesso e io sarei rimasta là senza causare problemi a nessuno.
Sono sola più che mai in questo momento, non mi sono mai sentita più sola di adesso.

Sentii squillare un cellulare: era quello di Paulo.

1 nuovo messaggio da Paul

Paul:Paulo che ne dici se facciamo una festa a sorpresa per Leah per i vostri 5 anni di fidanzamento? Lo so che ci sono stati alti e bassi, ma siete ancora insieme e questo è quello che conta, no? Fammi sapere Joya.

Ciao Paul, sono Leah! Scusa so che non avrei dovuto leggere il messaggio, ma adesso c'è una cosa molto più importante da risolvere e nel caso vada tutto bene stai tranquillo che la festa si farà.

Paul:Che succede?

Non ne posso parlare adesso, scusa. Ti dirò tutto quanto quando potrò.

Avevo appena detto proprio come mio padre e Carlos. Quella frase: "Appena potrò te lo dirò." Ora so cosa vuol dire voler dire una cosa a una persona ma essere costretti a tacere.

Paul:Spero non sia niente di grave. Salutami Paulo. Vi voglio bene❤️

Anche noi te ne vogliamo pazzoide

Richiusi whatsapp e rimasi lì, immobile, ad aspettare Carlos, guardando il soffitto.

[...]

Spazio autrice
Scusate il capitolo orribile e corto! Ho aggiornato adesso, perché stasera c'è la partita (Juve-Napoli) e proprio non posso perderla!
Ci sarà una seconda parte del capitolo, non preoccupatevi, probabilmente lo scriverò domani.
Martedì andrò a Vinovo (YEEEEE)!!! 😍😍
Chi vuole venire con me lo porto in valigia😂
Vi saluto, alla prossima!

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora